Si sono appena conclusi i lavori degli Stati Generali del settore AFAM che hanno visto protagonisti i vertici del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca e i rappresentanti del comparto: studenti, presidenti, direttori, personale amministrativo, componenti sindacali e stakeholder del settore.
Mentre non si arresta la polemica per le parole del ministro Marco Bussetti che vorrebbe maggiori impegno e sacrifici da parte dei docenti meridionali e l’opinione pubblica non accoglie di buon occhio l’infelice uscita, Bussetti, con un lungo post su Facebook, afferma che non voleva affatto accusare i docenti meridionali di cui riconosce gli sforzi. Udir lancia un messaggio di crescita nazionale nel segno del comune traguardo, senza crepe reali o fittizie e soprattutto richiede la realizzazione di ciò che si proclama.
Con il Decreto n. 92/2019, pubblicato in queste ore, il Ministero dell’Istruzione fissa le norme per partecipare al corso specializzante (ex Tfa) per insegnare agli alunni disabili: viene confermata l'esclusione degli insegnanti Afam, i dottori di ricerca e gli educatori. Sugli Itp permangono incertezze. Il sindacato contesta anche la soglia di sbarramento nel test pre-selettivo utile all'accesso alle prove scritte. In attesa dei chiarimenti di Viale Trastevere, il sindacato apre le procedure di adesione ai ricorsi al Tar Lazio con scadenza 11 marzo. Marcello Pacifico (presidente Anief): Non si comprende questo gratuito eccesso di rigorosità, anche alla luce dell’alto numero di posti disponibili, che oggi sono quasi 60 mila.
"Il Ministro dell'Istruzione da Afragola chiede più impegno e lavoro da parte di studenti, insegnanti e dirigenti scolastici, ricordando loro che 'per colmare il gap con le scuole del Nord" servono "più sacrifici non più soldi'. Hanno fatto bene i consiglieri M5s della Campania a chiedere le scuse del titolare del Miur: perché non basta di certo l'impegno del personale e degli studenti per ridurre la distanza rispetto alle regioni Settentrionali, che tra l'altro con la regionalizzazione voluta dalla stessa Lega non farà che acuirsi". Così l'Anief in una nota. "Dopo avere ricordato al titolare dell'Istruzione in carica che è un Ministro della Repubblica, ex dirigente dell'Ambito Territoriale di Milano e il suo operato si realizza in difesa di tutti i cittadini, senza differenze di sorta - aggiunge il sindacato - ci soffermiamo su un dato inequivocabile: la maggior parte delle persone che non ha le risorse umane e finanziarie adeguate rimane indietro oppure emigra al Nord o meglio all'estero". Per il presidente Marcello Pacifico "chi deve scommettere per primo sul Meridione e sulle Isole, dove le strutture scolastiche sono più fatiscenti, il numero di alunni che non arriva al diploma rimane altissimo, i servizi e gli ospedali pubblici non danno garanzie, dovrebbe essere lo Stato. A partire proprio dallo stanziamento e dal sapiente utilizzo di quei fondi che per qualcuno sono inutili. Come Anief, da oltre dieci anni chiediamo organici differenziati per rispondere alle esigenze del territorio. Chi non lo capisce o vuole il Paese spaccato non dovrebbe governare". (ANSA).
ll giovane sindacato reputa l’uscita del Ministro dell’Istruzione infelice e priva di fondamento, perché senza risorse umane e finanziarie adeguate puoi anche crederci, e qualcuno ci riesce, ma la maggior parte dei cittadini rimane indietro oppure emigra al Nord o meglio ancora all'estero. Marcello Pacifico (Anief): l'alto tasso di disoccupazione, di abbandono scolastico, l'assenza di uno sviluppato tessuto industriale, la percentuale elevata di criminalità e di povertà rendono ardua ogni sfida.
Il Decreto Ministeriale n. 92/2019 fissa le norme per partecipare al prossimo corso di specializzazione sul sostegno (ex TFA). Confermata l'esclusione dei docenti AFAM, dottori di ricerca, educatori. Giallo sugli ITP. Nelle more di una risposta certa da Viale Trastevere, il sindacato apre anche a loro le procedure di adesione ai ricorsi al Tar Lazio con scadenza 11 marzo.
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