ROMA, 3 MAG - Continua lo sciopero della fame delle maestre con diploma magistrale che rischiano di perdere il posto di lavoro dopo la sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato con cui è stato negato l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento ai diplomati magistrali ante 2001/02. "Sono tanti i docenti della scuola pubblica che oggi hanno partecipato alla manifestazione davanti al Miur - rende noto il sindacato Anief - per sensibilizzare Governo e Parlamento ad approvare un decreto d'urgenza per salvare migliaia di maestri con diploma magistrale. Pure il mondo della politica si muove a loro favore". Il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, ringrazia "chi da giorni in viale Trastevere e a casa ha messo in discussione la propria salute per chiedere il rispetto del diritto a poter insegnare in quanto docenti abilitati. La richiesta di un intervento della politica rimane, per tutti, chiara e semplice: bisogna subito riaprire le Graduatorie. La protesta continuerà fino a quando le maestre e gli insegnanti precari non potranno essere assunti evitando il licenziamento. Qualsiasi altra soluzione è francamente irricevibile. Premesso questo, Anief chiede a tutte le forze politiche di invitare il Governo ad approvare un decreto d'urgenza e di ratificarlo nelle commissioni speciali di Camera e Senato, già da noi informate sull'urgenza del caso". Oggi intanto, con una interrogazione parlamentare i senatori di Forza Italia, con in testa la capogruppo Anna Maria Bernini, hanno chiesto al ministro Valeria Fedeli e al governo "di trovare una soluzione all'annosa e grave questione con un provvedimento d'urgenza che produca effetti, in favore degli insegnanti diplomati, sin dal prossimo anno scolastico 2018/2019 e ciò anche a tutela della continuità didattica". Anche Liberi e Uguali, con la senatrice Loredana De Petris, ha chiesto un decreto "per confermare in servizio chi è stato assunto con contratto a tempo indeterminato e per confermare nelle Gae chi vi è inserito". Nei giorni scorsi la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli ha chiesto ai maestri di sospendere lo sciopero della fame e ha ricordato che la soluzione deve trovarla il Parlamento. La platea complessiva interessata da questa intricata vicenda si aggira intorno alle 50 mila unità inserite negli anni nelle graduatorie ad esaurimento che tuttavia lo sono state a vario titolo: alcune persone sono attualmente in servizio, molte altre invece non hanno fatto neppure un giorno di insegnamento. (ANSA)
Sono tanti i docenti della scuola pubblica che oggi hanno partecipato alla manifestazione davanti al Miur, nel secondo giorno di sciopero consecutivo per sensibilizzare Governo e Parlamento ad approvare un decreto d’urgenza per salvare migliaia di maestri con diploma magistrale, e che si sono schierati a fianco di chi è in sciopero della fame dal 28 aprile. Pure il mondo della politica si muove a loro favore.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): Ringraziamo chi da giorni in viale Trastevere e a casa ha messo in discussione la propria salute per chiedere il rispetto del diritto a poter insegnare in quanto docenti abilitati. Siano essi con diploma magistrale o Tfa oppure con Pas, non cambia. La richiesta di un intervento della politica rimane, per tutti, chiara e semplice: bisogna subito riaprire le Gae. A questa domanda rivolta al Governo c'è già una prima risposta di Forza Italia, che proprio oggi ha presentato una proposta di legge, di Fratelli d’Italia che interroga la ministra, e di Liberi e Uguali che si dichiara disponibile a votare un provvedimento d'urgenza. La protesta continuerà fino a quando le maestre e gli insegnanti precari non potranno essere assunti evitando il licenziamento. Qualsiasi altra soluzione, come una fase transitoria fallimentare nella secondaria da estendere per la primaria, è francamente irricevibile. Premesso questo, Anief chiede a tutte le forze politiche di invitare il Governo ad approvare un decreto d'urgenza e di ratificarlo nelle commissioni speciali di Camera e Senato, già da noi informate sull’urgenza del caso.
La Prof.ssa Grazia Paladino, vice Presidente dell’Associazione FlipNet, condurrà giorno 29 maggio un il nuovo webinar di Eurosofia sull'ausilio degli strumenti digitali per realizzare la metodologia della flipped classroom, in ottica collaborativa e inclusiva, dal titolo "Nuove metodologie didattiche: la flipped classroom".
Lo hanno chiesto stamattina, all’unisono, i tanti partecipanti alla manifestazione davanti al Ministero dell’Istruzione. Ad organizzarla è stata il sindacato Anief che li rappresenta e ha promosso i ricorsi in Italia e in Europa per ottenerne la stabilizzazione. La protesta si è svolta nel giorno dell’ennesimo sciopero della scuola e a conclusione di quello della fame che diverse maestre con diploma magistrale hanno iniziato una settimana fa assieme ad un sit in permanente, sempre nella zona del dicastero dell’Istruzione. Anche loro chiedono una norma che blocchi gli effetti dell’Adunanza Plenaria del 20 dicembre scorso, che lascerebbe a casa decine di migliaia di diplomati magistrale, e la decisione dell’Avvocatura di Stato di darne seguito.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): Soltanto con la riapertura delle GaE, la trasformazione delle graduatorie d’Istituto in Provinciali e lo sblocco degli organici, cancellando una volta per tutte quelli di fatto, potremo garantire il corretto avvio del prossimo anno scolastico e coprire le classi che senza le attuali maestre rimarrebbero scoperte. Il provvedimento sarebbe anche una prima risposta ai docenti abilitati nella scuola superiori delusi dal reclutamento transitorio. Serve però un decreto d'urgenza: occorre muoversi in fretta, per evitare il licenziamento di 44 mila maestre e maestri supplenti e di altri 7 mila immessi in ruolo con riserva, nonché garantire l'assunzione di tutto il personale abilitato. Laddove le graduatorie risultano esaurite, bisogna assumere con il doppio canale dalle graduatorie d'istituto, che per questo motivo devono essere necessariamente trasformate in provinciali.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
L’organizzazione autonoma rispetto alle elezioni incassa 26 mila voti in più e raggiunge il 6,44%. Si attestano attorno a quota 54 mila i voti conseguiti dal giovane sindacato, a distanza di tre anni dalle ultime elezioni, la metà di quelli in più espressi: si vanno a sommare alle 41 mila deleghe certificate rispetto alle 17 mila passate. Questi dati, quando confermati, consentiranno all’Anief di godere delle prerogative sindacali riconosciute soltanto ai sindacati rappresentativi: assemblee sindacali, permessi, distacchi e partecipazione alla contrattazione nazionale e integrativa, regionale, alle riunioni presso gli ambiti territoriali. Entrando, così, a pieno titolo nei tavoli istituzionali nazionali e territoriali, dove combatterà con tutte le sue forze per introdurre finalmente il diritto dentro le aule scolastiche e ministeriali. Quello riscontrato dall’organizzazione sindacale è un risultato storico se si pensa che la sua nascita risale ad appena dieci anni fa e si è andata a collocare in un contesto dove vige da decenni una situazione di conservatorismo e di stallo totale.
Il presidente Anief, Marcello Pacifico, si congratula con le tante Rsu elette, a fronte di 7.500 candidati: È grazie a loro che abbiamo raggiunto questo traguardo. Ma è solo l’inizio, perché adesso cominceremo a rimboccarci le maniche per cambiare i contratti, sia quelli d’istituto che quelli nazionali di categoria. Nel contempo, invitiamo il personale docente e Ata a presentare la candidatura per diventare Rsa nel proprio istituto. Sempre al fine di operare #perunascuolagiusta. Nei prossimi giorni sarà attivata per gli iscritti la piattaforma telematica per presentare la propria candidatura in qualità di Rsa, in modo così da iniziare finalmente a lavorare assieme ad ogni Rsu eletta.
Diventa una beffa l’esito della selezione nazionale bandita nel 2016. Ammesso che non venga applicata la decadenza delle graduatorie di merito, è stato infatti calcolato che per entrare di ruolo negli insegnamenti di determinate discipline, come l’Inglese, e di alcune regioni del Sud e del Centro, dove è più sensibile il calo demografico, ci vorranno rispettivamente 26 e 49 anni. Con 16 vincitori che saranno “archiviati”. Andrà solo leggermente meglio a chi si è imposto per insegnare Storia e Filosofia: dovrà attendere qualcosa come 19 anni, con altri 29 “archiviati”. La lentezza delle assunzioni, tra l’altro, diventa una vera beffa, dopo che la scorsa estate, grazie all’azione dell’Anief, il Consiglio di Stato ha sentenziato a favore dei docenti della secondaria reputati idonei ma esclusi dalle graduatorie di merito, chiedendo agli Uffici Scolastici Regionali di riformulare delle nuove graduatorie dei concorsi, comprendenti gli “idonei oltre la soglia del 10%”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Purtroppo nella scuola non è una novità vincere un concorso e rimanere al palo per anni e anni, ma stavolta si è stabilito un record. Tra l’altro, il personale sa bene che può incorrere in questo rischio ed ora si spiega anche perché, di recente, uno su quattro dei docenti abilitati non ha presentato domanda di partecipazione. Ma questo spiega anche perché diversi coordinamenti dei precari Tfa-Pas, Estero hanno aderito allo sciopero della fame e allo sciopero nazionale voluto da Anief per oggi e domani. Anziché puntare tutto su formule concorsuali deficitarie, bisogna assolutamente riaprire le GaE approvando un decreto d’urgenza: questa è l’unica urgente ancorché parziale soluzione.
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