“Il 2017 è stato un anno significativo per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, per l’educazione a un uso consapevole della Rete, anche sul fronte del linguaggio” ha affermato la Ministra Fedeli in occasione della conferenza stampa relativa all’avvio del tavolo di lavoro del Miur: “Penso all’approvazione della prima legge dedicata a questi temi, la 71 del 2017, che attribuisce a una pluralità di soggetti compiti e responsabilità ben precisi, ribadendo il ruolo centrale delle scuole. Proprio in attuazione di quella legge, il 6 febbraio prossimo, nella stessa giornata in cui celebreremo il Safer Internet Day, avvieremo i lavori del Tavolo tecnico inter-istituzionale, insediato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dal MIUR, che elaborerà un Piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo e realizzerà un sistema di raccolta di dati per monitorare l’evoluzione di questi fenomeni, avvalendosi anche della collaborazione della Polizia postale e delle comunicazioni e di altre Forze di polizia. Abbiamo a disposizione 1 milione di euro per le azioni di contrasto”.
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È esemplare il caso della rendicontazione dei finanziamenti europei per l’inclusione sociale e la lotta al disagio nonché per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nelle aree a rischio e in quelle periferiche: la piattaforma di gestione presenta meccanismi di complessità assoluta, con la richiesta continua di verbali anche solo per dire che si è usata la piattaforma, impegnando il dirigente scolastico per un alto numero di ore in cambio di meno di un compenso che corrisponde ad un rimborso spese. Udir ritiene che quando si lavora per le scuole sia necessario conoscere i problemi e soprattutto i processi organizzativi da gestire: la Ministra dell’Istruzione ci spieghi perché questo non avviene.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Come se non bastassero i centomila e un adempimento richiesti sino ad oggi alle scuole ora ci si mette anche la programmazione Pon a rendere la vita impossibile ai Dirigenti Scolastici. Come Udir denunciamo la gravità di quanto avvenuto con i Pon inclusione e chiediamo un incontro urgente con la Ministra dell’Istruzione. Riteniamo assurdo che venga rilasciata una piattaforma di gestione con meccanismi di complessità assoluta e che richieda verbali anche solo per dire che si è usata la piattaforma, impegnando il dirigente per più di dodici ore in cambio di 25 euro. Risulta poi parossistico che venga richiesto di protocollare per i Pon documenti che la normativa italiana invece non contempla – come ad esempio i verbali interni - o che le scuole siano tenute a fare i progetti rischiando che, per qualche errore indotto da pessime indicazioni, ci debbano pure rimettere i soldi, se non peggio: è paradossale che il continuo ‘buttare sulle scuole’ attività mal strutturate, pregne di responsabilità in carico ai dirigenti, non venga stigmatizzato da nessuna sigla sindacale. La difesa del diritto della scuola di imparare le procedure di azioni nuove, ma anche e soprattutto di avere procedure efficaci, è quanto Udir chiede sin d’ora con fermezza alla Ministra.
Il Consiglio di Stato, con l'Ordinanza emanata ieri, dà nuovamente ragione alle tesi da sempre sostenute dal nostro sindacato e, in accoglimento del ricorso “pilota” proposto dai legali Anief, ribadisce la necessità di reinserire i docenti cancellati dalle graduatorie a esaurimento per non aver prodotto domanda di aggiornamento/permanenza e conferma il loro pieno diritto alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato in attesa della definizione nel merito del contenzioso. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La vittoria è frutto del lavoro di tutto il team Anief, formato dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Nicola Zampieri che hanno seguito con estrema perizia il ricorso nei due gradi di giudizio. Sono questi risultati che, ogni giorno, ci danno la carica giusta per continuare sulla nostra strada e combattere al fianco di tutti i docenti precari illegittimamente esclusi dalle Graduatorie a Esaurimento. Abbiamo già denunciato al Consiglio d'Europa l'atteggiamento dello Stato italiano nei confronti dei diplomati magistrale e ribadiamo che l'unica soluzione per consentire a tutti i precari l'accesso all'immissione in ruolo è l'emanazione di un provvedimento legislativo d'urgenza come quello che abbiamo proposto noi per riaprire le GaE a tutti i docenti abilitati in modo da permettere a quanti sono stati cancellati per mancato aggiornamento di poter immediatamente reinserirsi nelle graduatorie di competenza e a tanti precari abilitati di poter finalmente vedersi concretizzare la possibilità di entrare in ruolo, invece constatiamo che si sta solo perdendo tempo”.
L'Anief ha organizzato una serie di proteste per denunciare le problematiche dei precari della scuola pubblica e protestare anche contro un rinnovo del contratto che concede aumenti modesti e peggiora le norme che regolano i rapporti dell’amministrazione con il personale proclamando sia lo sciopero orario dei primi due giorni di scrutini previsti dal 29 gennaio al 12 febbraio, sia uno sciopero con manifestazione di piazza davanti al Parlamento del prossimo 23 marzo.
Di precariato, reclutamento, contrattazione e diritti dei lavoratori si parlerà anche nel corso dei nuovi seminari gratuiti sulla legislazione scolasticaorganizzati da Anief ed Eurosofia “DIES IURIS LEGISQUE” che si svolgeranno in tutta Italia nel corso dei prossimi mesi e che vedranno come relatore proprio il presidente Anief Marcello Pacifico.
ROMA, 29 GEN - "Non assumete più responsabilità sulla vostra pelle": è l'appello rivolto ai dirigenti scolastici dall'Udir-Confedir secondo cui pure gli istituti non a norma in zone a basso rischio sismico vanno chiusi dai presidi. La presa di posizione arriva alla luce di una recente sentenza della Cassazione che "ha correttamente disposto come, anche in presenza di minime possibilità di verificarsi dell'evento (rischio sismico basso o 4 categoria), l'inosservanza delle norme tecniche rappresenti sempre una violazione allo standard minimo di sicurezza strutturale". "I capi d'istituto non possono farsi carico di errori non propri. In presenza di rischi, la scuola - afferma il presidente dell'Udir, Marcello Pacifico - deve chiudere. Lo dicono i giudici, senza se e senza ma. E, siccome secondo il nostro centro studi non esiste scuola sicura, soprattutto perché la metà degli edifici scolastici è stata costruita prima del 1971, diciamo: niente indugi, a costo di negare un servizio pubblico, certe scuola chiudano pure. Anche perché la stessa giustizia non fa sconti: vale per tutti l'incredibile vicenda dell'ex preside del convitto dell'Aquila, condannato al carcere per il crollo dell'edificio a seguito del terremoto del 2009 e che alcuni mesi fa ha visto l'intervento del Capo dello Stato che ha concesso una grazia parziale sulla condanna. Pur superare questa norma assurda, perché a tutt'oggi i presidi non hanno margini di intervento né poteri di spesa sull'edilizia scolastica ma solo responsabilità, l'Udir aveva presentato uno specifico emendamento alla Legge di Stabilità 2018 che però non ha avuto seguito. Ora, dopo la sentenza della Cassazione d'inizio anno, in presenza di certificate condizioni di rischio i presidi non hanno più scelta: la chiusura dello stabile non si può rimandare. Anche là dove il rischio terremoto sia minore. E non si venga a parlare di interruzione di servizio pubblico, perché se la sicurezza viene prima di tutto questo è il prezzo da pagare". (ANSA).
Le organizzazioni rappresentative, che siedono al tavolo della trattativa con la parte pubblica, cominciano a fare gli stessi ragionamenti dell’Anief e pongono dei paletti. Del resto, la proposta è davvero pessima: agli aumenti ridicoli, pari a 40 euro netti medi per il 2018 e solo 220 euro netti di arretrati per il 2016 e il 2017, ora si aggiunge una revisione peggiorativa delle norme, con i nostri docenti in classe quasi le stesse ore della media Ocse, pur con lo stipendio inferiore di almeno 20%, in cambio del quale si chiede ora di incrementare le mansioni e le sanzioni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La mancata convocazione dei sindacati da parte dell’Aran, che avrebbe dovuto convocare i sindacati la scorsa settimana, è indice di distanza tra le parti. Lo scenario che si sta prefigurando, tra l’altro, diventa ancora più inaccettabile dal momento che gli altri comparti pubblici stanno man mano chiudendo i contratti: l’altro giorno è stato siglato quello delle Forze armate, di sicurezza e di polizia, ai quali andranno tra i 125 e i 132 euro medi a lavoratore. Ovvero, quasi il doppio di quanto previsto per i dipendenti della scuola, per i quali non si andrà oltre i 72 euro. Noi lo avevamo detto da tempo: al di là dei proclami, la scuola continua ad essere considerata la Cenerentola della PA. Ci fa piacere che anche gli altri sindacati se ne siano accorti: in tal caso, allora, aderiscano all’inverno di scioperi e manifestazioni che abbiamo organizzato, per dire no anche a questo contratto-farsa, oltre che al precariato e ai tanti nodi da sciogliere. Altrimenti, saremo costretti a pensare che si tratta dell’ennesima operazione vetrina, attuata più che altro per riscuotere tessere e consensi, anche in vista delle prossime elezioni Rsu di aprile, invece di mettere davvero alle corde un’amministrazione ed un Governo che stanno portando la scuola alla deriva.
Eurosofia ha attivato un innovativo corso di aggiornamento dal titolo: “Coding, pensiero computazionale e didattica digitale”. Il corso consente di acquisire abilità specifiche per la risoluzione di problemi in modo coinvolgente e creativo. Coding e pensiero computazionale, nella scuola, sono afferenti alla robotica educativa. Nel coding si usano strumenti che consentono di visualizzare i risultati su uno schermo. Nella robotica educativa i bambini apprendono un approccio nuovo alle materie scientifiche attraverso la robotica. Il codingguida gli allievi al pensiero computazionale attraverso un approccio ludico e creativo. Potrebbe sembrare solo un gioco ma agevola lo sviluppo cognitivo e si basano sul concetto di “learning by doing”, imparare facendo, senza passare da lunghe lezioni teoriche che potrebbero abbassare notevolmente la soglia d’attenzione.
Investi il tuo bonus per l’autoformazione in modo proficuo, acquisendo nuove abilità e veicolando la tua crescita professionale con metodologie didattiche all’avanguardia. Attualizzare il proprio curriculum fa sì che si creino differenti presupposti lavorativi e si accresca anche il valore dell’istituzione scolastica presso la quale si svolge servizio. Eurosofia ha progettato numerosi corsi per soddisfare le esigenze formative previste dai 9 ambiti individuati per la formazione obbligatoria dei docenti dal Piano Nazionale di formazione triennale 2016/2019.
Anief informa che la scadenza dei ricorsi avverso la sentenza negativa dell'Adunanza Plenaria sui diplomati magistrale e quella dei ricorsi per l'ammissione ai concorsi riservati previsti dalla fase transitoria del nuovo reclutamento è stata prorogata al 15 febbraio 2018.
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