Stamane è stato ufficializzato, con una circolare congiunta, firmata dalla Ministra della Salute Giulia Grillo e dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che per l’iscrizione al prossimo anno scolastico basterà l'autocertificazione, facendo così decadere la scadenza del 10 luglio prossimo che imponeva alle famiglie degli alunni di presentare documenti comprovabili l’avvenuta somministrazione dei dieci vaccini dichiarati indispensabili. È dunque finita come doveva finire: perché il provvedimento interdittivo, il divieto di accesso ai bambini non vaccinati, non ha mai avuto valenza costituzionale. Perché per salvaguardare un diritto, quello della salute, se ne calpestava un altro, quello dell’istruzione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Siamo stati l’unico sindacato della scuola a prendere posizione in modo forte contro quel provvedimento illogico, esprimendo la nostra contrarietà sin dal primo giorno dell’approvazione della legge sull’obbligo dei dieci vaccini e poi impugnando il provvedimento voluto dall’ex Ministra Beatrice Lorenzin. La modifica della norma era inevitabile, ancora di più perché lo Stato ha sforato le proprie competenze. Senza dimenticare che nel corso dei mesi si è scoperto che il decreto Lorenzin è stato attuato in ogni Regione in modo diversificato, andando così ad aggiungere anche un altro problema. Ma l’aspetto più paradossale è stato quello di voler espellere l’alunno non in regola o multare le famiglie inadempienti nella scuola dell’obbligo e obbligarle alla vaccinazione dei nostri figli nel percorso 0-6 anno, laddove lo Stato italiano era consapevole di coprire nel sistema integrato nemmeno un terzo dei bambini scolarizzati, quindi iscritti agli asili nido e alle scuole dell’infanzia
Il tema del precariato negli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana rappresenta uno dei più complessi e atavici problemi irrisolti, soprattutto nell’organizzazione amministrativa dei Comuni siciliani. L’evento si svolgerà nel capoluogo siciliano, presso Palazzo Comitini dalle 9.00 alle 18.00, ed è stato intitolato: “l ‘precariato pubblico’ nella Regione Siciliana (e non solo) tra legislazione regionale e Decreto Madia: quale soluzione?”. Organizzato da Anief, in collaborazione con Asael, Agi, Dirconf, Prodirmed e l’Ordine degli Avvocati di Palermo, con il patrocinio della città metropolitana di Palermo, vedrà la presenza anche dei rappresentanti dei nuovi sindacati Anisan e Anidap. Si succederanno diversi interventi di avvocati e professori durante l’intera giornata di studi, in cui sarà riservato un ampio spazio al problema del precariato scolastico: tra essi anche quelli dei legali Anief.
Tra i relatori, aprirà il presidente nazionale Anief prof Marcello Pacifico, con un intervento sulle cause pendenti in Corte di Giustizia europea sull’esclusione del personale di ruolo dai risarcimenti riconosciuti dalla Cassazione e sulla norma discriminatoria relativa al riconoscimento parziale del pre-ruolo nelle ricostruzioni di carriera. Il convegno si svolge dopo l’intervento al Parlamento europeo successivo alla risoluzione 242 del 31 maggio adottata e a poche ore dalla pubblicazione del decreto legge “Dignità” che riscrive il Jobs Act.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È acclarato che il precariato pubblico nella Regione Sicilia è una delle più complicate problematiche per le Amministrazioni locali e necessiterebbe di una razionale e funzionale soluzione definitiva. Ad iniziare dalla rimozione di alcune criticità rilevate nell’applicazione dell’art. 26 della recente Legge Regionale 8 maggio 2018 n. 8, in attuazione delle procedure per il superamento del precariato nella Pubblica Amministrazione e di cui all’art 20 del Decreto Madia. Le espressioni, inoltre, della Corte di Giustizia europea e le indicazioni che giungono dal Parlamento di Bruxelles, proprio sulla lotta contro l’abuso del precariato e le lesioni dei diritti di chi non è di ruolo, vanno giusto in questa direzione.
Anief dalla sua nascita combatte il precariato scolastico, anche attraverso specifici ricorsi per ottenere la stabilizzazione, gli scatti automatici e l’estensione dei contratti pure per i mesi estivi. L’organizzazione sindacale ha in corso due remissioni alla Corte di Giustizia Europea sul mancato riconoscimento del servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera, come sul mancato indennizzo per il personale di ruolo rispetto agli abusi subiti in tema di precarietà. Il giovane sindacato, ora rappresentativo, ha inoltre promosso due reclami al Consiglio d’Europa e due ricorsi alla Cedu sul precariato del personale docente e Ata, nonché uno specifico sulle maestre diplomate magistrale: nel solo 2016 ha ottenuto un milione di risarcimenti per i suoi assistiti, dalle cause gestite nella regione del Piemonte. Nel corso dei lavori sarà ricordato l’avv. Alessandro Meloni da parte degli Avv.ti Sergio Galleano e Vincenzo De Michele.
La partecipazione al Convegno prevede il riconoscimento dei crediti formativi per gli avvocati partecipanti. Per adesioni e informazioni: ASAEL, Vicolo Palagonia all’Alloro, 12 - Palermo 091 617 42 07 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.asael.pa.it
La Corte Costituzionale deciderà se l’art. 1, comma 88, della legge 107/15 abbia peccato di illegittimità nel prevedere una procedura riservata per il reclutamento dei dirigenti scolastici rivolto ai soli ricorrenti del concorso 2004 o a quelli del 2011 se destinatari di un provvedimento di primo grado favorevole discriminando così gli altri ricorrenti. Il rischio, se non interviene il Parlamento, è che centinaia di presidi possano essere licenziati. Anief chiede pertanto una modifica al Decreto Legge “Dignità” per ammettere i ricorrenti del 2011 e neutralizzare un eventuale provvedimento che renderebbe illegittima l’assunzione disposta a seguito delle procedure riservate disposte dal D. M. n. 449 del 20 luglio 2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Chiediamo a deputati e senatori di estendere a tutti i ricorrenti del 2011 la possibilità di partecipazione al corso-concorso, in un momento in cui ancora per i prossimi due anni scolastici avremo una scuola su quattro scoperta, quindi affidata in reggenza. Abbiamo tentato in tutti i modi di evitare che il contenzioso arrivasse alla Consulta, salvaguardando le immissioni in ruolo avvenute senza pregiudicare l’indizione del nuovo concorso, ma i nostri docenti ricorrenti hanno pieno diritto di ottenere una sessione di concorso a loro riservata, alla luce del danno professionale loro cagionato da un’amministrazione non all’altezza della situazione.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.