ROMA, 13 OTT - "A distanza di oltre due anni dall'approvazione della Legge 107/2015 che ha potenziato il progetto di collegamento con le aziende, gli studenti del triennio finale delle scuole superiori continuano ad avere pochissime tutele e attendono ancora l'approvazione dello statuto dei loro diritti che garantisca qualità e gratuità degli stage. Il risultato è che i giovani continuano a sentirsi sfruttati". A dichiararlo è il sindacato Anief, nel giorno in cui gli studenti sono scesi in piazza in numerose città per protestare contro l'alternanza scuola-lavoro. "Solo qualche mese fa, con le nuove regole in atto, in Sicilia, dei giovani hanno denunciato di essersi ritrovati a fare i camerieri, i gelatai e le maschere del cinema. Oppure di servire hamburger ai tavoli e allevare cozze. O ancora, di fare i commessi per una nota casa di moda, in attesa che questa selezionasse lavoratori all'altezza della situazione. La studentessa di un alberghiero di Bari è finita a lavare i bagni e a fare volantinaggio, per dodici ore consecutive. Non si tratta di casi isolati. Eppure, in base alle nuove norme, l'Alternanza scuola-lavoro è destinata a diventare uno dei tasselli più importanti del nuovo Esame di Stato della secondaria". "Con la riforma Renzi-Giannini - dice Marcello Pacifico, di Anief-Cisal - le attività di alternanza Scuola-Lavoro sono diventate formazione didattica a tutti gli effetti: per gli studenti, le esperienze pratiche svolte in azienda, ma anche nei musei, diventano infatti anche requisito d'ammissione agli Esami di Stato. Peccato che non ci sia ancora uno statuto nazionale utile per stipulare convenzioni con i datori di lavoro, in modo da scongiurare il rischio di sfruttare i ragazzi. Come il nostro sindacato ha da tempo denunciato. Rimane poi irrisolto il problema degli studenti privatisti che non possono svolgere attività di alternanza scuola-lavoro".
Udir e il suo presidente nazionale Marcello Pacifico continuano a girare le scuole italiane: venerdì 27 ottobre avrà luogo il seminario Le tre R della Dirigenza: Rischi, Responsabilità e Retribuzione a Salerno, presso IISS S. Caterina da Siena – Amendola, via Lazzarelli, 12, dalle ore 09.00 alle 13.00. Concluso il seminario, sarà possibile sottoporre ai nostri esperti e legali i cedolini per controllare la legittimità delle trattenute operate dal Tesoro a seguito del taglio del Fun e del Cir firmato. Scarica la locandina del Seminario Udir a Salerno.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): I dirigenti scolastici sono sempre più soffocati da incarichi e responsabilità, in cambio di compensi dimezzati rispetto ai colleghi del pubblico e privato. Il sindacato è al fianco dei DS e tale rimarrà: i nostri seminari vogliono essere la traccia ultima della nostra vicinanza alla loro causa.
La supplentite nella scuola continua: il fenomeno perdura nonostante la riforma della Buona Scuola approvata dal Governo Renzi e i suoi decreti delegati. La colpa è del Miur e del Mef che continuano ad utilizzare gli organico di fatto per coprire supplenze annuali o al termine delle attività didattiche su posti per lo più senza titolare. Addirittura per il sostegno uno su tre è assegnato in deroga, a discapito di uno degli aspetti più importanti per l’assolvimento del diritto allo studio, quale è la continuità didattica.
Anief smentisce l'assenza di insegnanti di sostegno precari, citati dalla Ministra per giustificare i ritardi di copertura delle cattedre scoperte: la verità è che gli specializzati ci sono ma il Governo li ignora e continua a bandire TFA lasciando il personale fuori dalle graduatorie per il reclutamento, e con lo 0,25% di possibilità di insegnamento (20 scuole su 8.400 scelte dalle GI e niente GAE). E a novembre lo Stato italiano dovrà rispondere all'Anief in Consiglio d'Europa sul reclamo dichiarato ammissibile. Se precario o di ruolo ricorri con Anief in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori già assunti a tempo indeterminato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il vento sta cambiando, perché il prossimo mese lo Stato italiano dovrà rispondere all'Anief in Consiglio d'Europa sul reclamo dichiarato ammissibile. La richiesta dell’Anief, riconosciuta dal Comitato Europeo dei diritti sociali come rappresentativa delle istanze del personale docente e Ata, è stata infatti accolta e a Bruxelles è stato dichiarato ammissibile il ricorso 146/17, nel quale si denuncia la ripetuta violazione della Direttiva 1999/70/ UE, ribadita dalla Legge 107/15 e dalle sentenze della SS. UU. della Cassazione (22552 e ss. 2016).
A distanza di oltre due anni dall’approvazione della Legge 107/2015 che ha potenziato il progetto di collegamento con le aziende, gli studenti del triennio finale delle scuole superiori continuano ad avere pochissime tutele e attendono ancora l’approvazione dello statuto dei loro diritti che garantisca qualità e gratuità degli stage. Il risultato è che i giovani continuano a sentirsi sfruttati. Solo qualche mese fa, con le nuove regole in atto, in Sicilia, dei giovani hanno denunciato di essersi ritrovati a fare i camerieri, i gelatai e le maschere del cinema. Oppur di servire hamburger ai tavoli e allevare cozze. O ancora, di fare i commessi per una nota casa di moda, in attesa che questa selezionasse lavoratori all’altezza della situazione. La studentessa di un alberghiero di Bari è finita a lavare i bagni e a fare volantinaggio, per dodici ore consecutive. Non si tratta di casi isolati. In alcuni di questi sono state avviate delle vere e proprie vertenze, ma “i ragazzi hanno paura a fare nomi e cognomi, temono ritorsioni”.
Eppure, in base alle nuove norme, l’Alternanza scuola-lavoro è destinata a diventare uno dei tasselli più importanti del nuovo Esame di Stato della secondaria. A risolvere il problema non possono essere nemmeno i mille tutor inseriti nelle scuole, attraverso la sottoscrizione di un accordo con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, frutto di un progetto in capo all’Anpal: dovrebbero essere almeno il doppio. Diventa anche importante verificare l’efficacia della piattaforma Miur per l’applicazione dell’alternanza, annunciata da tempo dallo stesso Ministero dell’Istruzione. Lo stesso vale per la carta dei diritti degli studenti e delle studentesse in alternanza, su cui un mese fa è arrivato il via libera della Conferenza Unificata, in precedenza del Consiglio di Stato e su cui a breve si esprimerà il Consiglio del Ministri.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Con la riforma Renzi-Giannini le attività di alternanza Scuola-Lavoro sono diventate formazione didattica a tutti gli effetti: per gli studenti, le esperienze pratiche svolte in azienda, ma anche nei musei, diventano infatti anche requisito d'ammissione agli Esami di Stato. Peccato che non ci sia ancora uno statuto nazionale utile per stipulare convenzioni con i datori di lavoro, in modo da scongiurare il rischio di sfruttare i ragazzi. Come il nostro sindacato ha da tempo denunciato. Rimane poi irrisolto il problema degli studenti privatisti che non possono svolgere attività di alternanza scuola-lavoro.
Udir, associazione sindacale che tutela i dirigenti scolastici delle nostre scuole, si batte per far valere i diritti dei DS. Forte dei successi raccolti nell’anno scolastico trascorso grazie ai seminari Le tre R della Dirigenza: Rischi, Responsabilità e Retribuzione, prosegue la corsa del giovane sindacato che rilancia nuovi incontri; il prossimo avrà luogo a Catania il 9 novembre, presso IPSSOA K. Wojtyla e raccoglierà l’esperienza dei dirigenti siciliani e di tutta Italia. Al termine dell’incontro sarà possibile sottoporre ai nostri esperti, tra cui il DS Pietro Perziani, e ai nostri legali i cedolini per controllare la legittimità delle trattenute (fino a 10mila euro) operata dal Tesoro a seguito del taglio del Fun e del Cir firmato.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): I dirigenti scolastici sono sempre più soffocati da obblighi e oneri, in cambio di compensi dimezzati rispetti ai colleghi del pubblico e privato. Il nostro sindacato lotta per i diritti di chi è a capo delle nostre scuole, è al loro fianco e tale rimarrà: i seminari vogliono essere un segno tangibile della nostra vicinanza e volontà di cambiare gli eventi.
È quanto si evince dalle ultime dichiarazioni della Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: parlando oggi a Radio Capital, la Ministra ha detto che gli aumenti in busta paga per il personale della scuola “sono quelli sottoscritti dai sindacati nell’accordo del 30 novembre 2016”, quindi saranno di “85 euro medi, ma dobbiamo fare in modo di neutralizzare, per chi lo ha preso, il bonus di 80 euro”. Il Ministro ha, inoltre, ricordato che gli aumenti non saranno a pioggia, ma si dovrà decidere il modo di distribuirli.
Anief ricorda che c’è solo un modo per ottenere un reale incremento: recuperare l’indicizzazione dell’Indennità di vacanza contrattuale al 50% del costo della vita programmato dal MEF previsto dalla legge di stabilità 2009, a partire da settembre 2015. Per i docenti, come per tutti gli statali, questo comporterebbe un aumento complessivo pro-capite per il triennio 2016-2018, di 6.434 euro, che corrispondo ad oltre 20 miliardi. I quali si sommerebbero ai 14 miliardi da mettere per la dirigenza pubblica. Ma, tra le righe, la Ministra ora fa capire che quei soldi non ci sono. E quindi gli aumenti, già irrisori, saranno solo per alcuni. Pertanto, l’unico modo per ottenere un avanzamento di carriera è recuperare l’IVC al 50% del costo della vita programmato dal MEF previsto dalla legge di stabilità 2009, a partire da settembre 2015. Per pre-aderire gratuitamente al ricorso invia la diffida, interrompendo anche la prescrizione in attesa della nuova sentenza della Consulta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Non interessa conoscere quali sono i parametri che, nel nuovo contratto, si andranno a definire per capire i dipendenti ‘meritevoli’ dell’intero incremento stipendiale, perché quel che conta è solo un punto: si stanno preavvisando centinaia di migliaia di lavoratori della scuola e dello Stato che dopo quasi un decennio di stipendio fermo riceveranno aumenti inferiori ai 40 euro. Significa che si recupererà una parte ancora più piccola del valore perso dal loro stipendio, quindi nemmeno lontanamente riusciranno a pareggiare il costo della vita che negli ultimi tempi ha sovrastato le loro buste paga di quasi il 15 per cento.
Non convincono le dichiarazioni rilasciate dalla sen. Valeria Fedeli sul regolare avvio dell’anno scolastico, durante l’audizione presso le Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato. Secondo la Fedeli, quindi, non si deve più parlare di 'supplentite', anche perché in totale sono diminuiti i contratti a tempo determinato di circa 22 mila unità. Inoltre, ha detto la Ministra, l’anno è iniziato senza le criticità del passato.
Forti critiche a quelle affermazioni giungono dai senatori Alessia Petraglia (SI) e Fabrizio Bocchino (Misto): la Ministra non è informata, perché nella Provincia di Firenze mancano 1300 docenti di sostegno e ci sono 168 docenti da nominare sui posti comuni tra la scuola dell’infanzia e quella primaria, ma sono quasi 1000 nella scuola media e nella scuola superiore i professori che mancano all’appello. E ancora, nella Provincia di Roma mancano sui posti comuni dell’infanzia e della primaria 500 docenti da nominare e sul sostegno si è ancora in alto mare. I casi di alunni senza docenti riguardano tutta la Penisola. Anche a Palermo mancano circa 400 maestri di sostegno tra infanzia e primaria e 130 cattedre scoperte tra la scuola media e la scuola superiore.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il tentativo della Ministra Fedeli di recuperare consensi dopo l’approvazione della Buona Scuola è perso in partenza. Per cambiare lo stato delle cose non basta assumere qualche migliaia di docenti, se poi non si permette a quelli della seconda fascia d’istituto di essere stabilizzati, costringendoli invece a svolgere un ulteriore corso-concorso che li terrà lontano dal ruolo per altri anni ancora. Come non si risolverà il problema della supplentite fino a quando si sposteranno su organico di diritto tutti i posti oggi collocati in modo ingiustificato e furbesco su quello di fatto. Il quadro diventa ancora più desolante quando – continua Pacifico – a non essere nominati sono i docenti di sostegno. Perché la loro assenza diventa pregiudizievole per l’assolvimento del diritto allo studio degli alunni disabili: è come se un malato si ricoverasse in ospedale, senza però essere curato. Anche per questo motivo abbiamo confermato la nostra iniziativa ‘Sostegno: non un'ora di meno!’. È scandaloso pure il fatto che per il personale Ata il Miur abbia deciso di aggiornare la terza fascia a lezioni in corso, nell’attuale mese di ottobre. Quindi, nelle prossime settimane pure per loro nelle scuole italiane si assisterà ad un via vai di supplenti.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.