Condanna esemplare ottenuta dai legali Anief presso il tribunale del Lavoro di Milano: l’Amministrazione deve collocare il dipendente nella fascia stipendiale corrispondente a tutta l’anzianità di servizio maturata durante il precariato senza alcuna discriminazione rispetto al servizio svolto a tempo indeterminato. Marcello Pacifico: con la rappresentatività cambieremo i contratti. Ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi Anief.
Ottenuto dai legali Anief il riconoscimento integrale e immediato del servizio svolto durante il precariato nella ricostruzione di carriera in applicazione delle norme imperative comunitarie recepite in Italia sin dal 2001, ma che il Miur si ostina a ignorare. Il Tribunale del Lavoro di Milano, infatti, riconosce il pieno diritto di un docente, il cui diritto è stato patrocinato con estrema perizia dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Giovanni Rinaldi e Francesca Lideo, alla rideterminazione della ricostruzione di carriera senza applicare la normativa interna ritenuta discriminante e in aperta violazione della direttiva comunitaria 1999/70/CE. Ministero condannato, anche, al pagamento delle spese di soccombenza. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo ottenuto una nuova, bella, pagina di giurisprudenza interna che dà piena ragione al nostro sindacato e ribadisce con forza che il servizio svolto durante il precariato non può e non deve essere considerato come servizio ‘di serie B’ o discriminato in sede di ricostruzione di carriera. Non possiamo che essere orgogliosi dei risultati che stiamo ottenendo in favore dei lavoratori della scuola che da troppo tempo subiscono vere e proprie illegittimità nel trattamento economico sia durante il precariato, sia dopo l'immissione in ruolo. Con le elezioni RSU 2018 puntiamo alla rappresentatività e a cambiare i contratti che discriminano i lavoratori”. L'Anief ribadisce, infatti, il proprio impegno al fianco di tutti i lavoratori della scuola con l'imperativo categorico di approdare, attraverso le elezioni RSU del 2018, ai tavoli della contrattazione centrale in modo da riscrivere daccapo tutti i contratti e far sì che rispondano, finalmente e al contrario di oggi, al rispetto della normativa comunitaria e costituzionale. Per ulteriori informazioni sulla campagna RSU 2018 Anief e proporre la propria candidatura nelle liste Anief, cliccare qui.
ROMA, 11 OTT - Per il personale della scuola "è meglio non farsi illusioni: sono in arrivo aumenti ridicoli, di appena qualche decina di euro netti, una parte dei quali legati anche al merito". Lo afferma l'Anief riferendosi ai contenuti della Legge di Bilancio. "Preso atto che non ci sono i 35 miliardi per rinnovare il contratto degli statali, con il Mef che pratica la politica del bilancino e la Ministra dell'Istruzione che si limita a chiedere incrementi minimi, l'unico modo per ottenere un avanzamento di carriera è - sostiene il sindacato - recuperare l'indicizzazione dell'Indennità di vacanza contrattuale al 50% del costo della vita programmato dal Mef previsto dalla legge di stabilità 2009, a partire dal mese di settembre 2015. Il contratto degli statali, invece, se solo dovesse recuperare il tasso di inflazione programmata dal Governo (+12.5) negli ultimi dieci anni, includendo l'Indennità di vacanza contrattuale, bloccata al 2008, porterebbe ad aumenti complessivi (per stipendi medi di 1.500 euro), per il triennio 2016-2018, di 6.434 euro pro capite per 3 milioni di dipendenti pubblici: più di 20 miliardi che si sommerebbero ai 14 miliardi da mettere per la dirigenza pubblica". "Se nel privato si sono firmati contratti che hanno previsto aumenti del 20% degli stipendi in ragione dell'aumento del costo della vita - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief - nel settore statale al blocco del contratto è stato affiancato il blocco dell'indicizzazione dell'indennità di vacanza contrattuale, rendendo vano ogni possibile aumento. Ma se quanto fatto dal Governo è risultato legittimo fino alla pubblicazione della sentenza della Consulta nell'agosto 2015, non ha più ragione di essere nei mesi successivi quando il contratto è stato sbloccato e di conseguenza l'indicizzazione dell'Indennità di vacanza contrattuale deve essere sbloccata". L'obiettivo del sindacato, ricorrendo al giudice, è "recuperare il 7% dello stipendio da settembre 2015, come già confermato dalla Corte Costituzionale", l'unico, secondo l'Anief, "per combattere la politica al risparmio sui lavoratori pubblici e della scuola che anche il Governo Gentiloni sta conducendo e dare una risposta netta agli annunci senza seguito della Ministra Fedeli". (ANSA).
Anief rilancia il ricorso, già vinto al Tar Lazio durante la precedente selezione, per far partecipare i supplenti abilitati, laureati o i neo-immessi in ruolo il 1 settembre 2017 con cinque anni di servizio. È ritenuto valido dallo studio legale anche il servizio prestato come dottore di ricerca. In passato, hanno vinto. Cosa aspetti? Per aderire al ricorso vai al seguentelink.
La Ministra Valeria Fedeli ha detto che ‘il Ministero bandirà il concorso entro pochi giorni’. Si tratta di un corso-concorso, che prevede oltre alla prova preselettiva, uno scritto e l'orale, anche due mesi di corso e quattro di tirocinio; inoltre, sarà un concorso nazionale gestito centralmente, per quanto organizzato territorialmente. Il regolamento sul nuovo corso-concorso è stato pubblicato il 20 settembre in Gazzetta ufficiale e ora siamo in attesa dell'autorizzazione a bandire da parte delle amministrazioni competenti. Secondo i calcoli del Miur, il numero di posti messi a bando basterà a coprire tutti quelli vacanti e quelli che si prevede lo diverranno nell'arco di tre anni. Ma non è così: ne servivano almeno 3mila. Inoltre, il testo del bando che si appresta ad arrivare in Gazzetta Ufficiale rimane fortemente deficitario per le troppe esclusi.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Lasciare fuori dal concorso tutti i laureati con cinque anni di supplenze svolte, come pure i docenti assunti a tempo indeterminato, i docenti già di ruolo ma che per qualsiasi motivo non hanno ancora superato l’anno di prova, è una vera ingiustizia, che non regge nemmeno dal punto di vista normativo. Il caso è stato portato da noi in tribunale già nel 2011 e alla fine il giudice ci ha dato ragione. Tanto è vero che tre docenti che avevano presentato ricorso hanno fatto le prove, le hanno superate e sono diventati dirigenti scolastici.
Mancano pochi giorni per poter vincere uno dei 2425 posti per diventare capo d'istituto. Con noi, leader nel settore della formazione, ente riconosciuto dal Miur e specializzato nel settore della preparazione ai concorsi, aumenterai le tue chances di successo. Più di 25mila partecipanti alle nostre sessioni formative delle tornate precedenti, in tempi rapidi e con competenza.
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La Ministra Fedeli, ha affermato in VII Commissione cultura che: “I concorsi dovranno essere banditi in modo regolare”, una formula per garantire stabilità alle scuole che partirà a giorni con il concorso per i dirigenti scolastici.
“Entro pochi giorni sarà bandito il concorso per diventare dirigenti per un numero di posti pari a 2.425, mancano autorizzazioni da parte delle amministrazioni competenti”.
Il 21 settembre è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento che definisce le nuove modalità di selezione per il reclutamento delle e dei dirigenti scolastici, e sebbene molti si aspettassero la pubblicazione del Bando già nelle scorse settimane, le aspettative sono state disattese.
Potrebbe essere proprio Lei uno dei nuovi Dirigenti scolastici.
Le organizzazioni che rappresentano i lavoratori del comparto sono ormai ai blocchi di partenza in vista delle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie. Le consultazioni si terranno probabilmente nel prossimo inverno. C’è molta attesa, osservano gli esperti, per capire se il calo di rappresentatività dei sindacati maggiori possa stavolta permettere alle organizzazioni minori di superare la soglia del 5%, utile a sedersi al tavolo delle trattative con il Miur.
L’Anief, con 38 mila deleghe a giugno 2018 e 3mila liste già pronte, si candida con autorevolezza a superare la soglia di rappresentatività: l’obiettivo, dichiarato in tempi non sospetti, è quello di approdare ai tavoli di contrattazione con l’amministrazione scolastica centrale, per riscrivere daccapo tutti i contratti, in modo che rispondano finalmente, al contrario di oggi, al rispetto della normativa comunitaria e costituzionale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il nostro è un giovane sindacato, che però è giunto già al terzo nastro della campagna di rinnovo delle Rsu: in questi anni abbiamo assistito ad un crescendo di consensi, quasi triplicando gli iscritti solo nell’ultimo triennio. Ma non solo: siamo stati anche riconosciuti rappresentativi oltre frontiera, dal Consiglio di Europa. Sull’operato da condurre abbiamo le idee chiare: l’obiettivo, attraverso i candidati eletti, è andare e revisionare tutti i contratti d’istituto, regionali e nazionali. Per questo lanciamo il nostro appello a tutto il personale, docente e Ata che vuole regole nuove ed una diversa organizzazione nella scuola. Noi ci siamo, adesso tocca a loro: se ci seguiranno non rimarranno delusi.
Invia la candidatura nella tua scuola, e costruiremo insieme scuole giuste e sicure.
Preso atto che non ci sono i 35 miliardi per rinnovare il contratto degli statali, con il Mef che pratica la politica del bilancino e la Ministra dell’Istruzione che si limita a chiedere incrementi minimi, l’unico modo per ottenere un avanzamento di carriera è recuperare l’indicizzazione dell’Indennità di vacanza contrattuale al 50% del costo della vita programmato dal MEF previsto dalla legge di stabilità 2009, a partire da settembre 2015. Per pre-aderire gratuitamente al ricorso invia la diffidaper interrompere la prescrizione in attesa della nuova sentenza della Consulta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Se nel privato si sono firmati contratti che hanno previsto aumenti del 20% degli stipendi in ragione dell’aumento del costo della vita, nel settore statale al blocco del contratto è stato affiancato il blocco dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale, rendendo vano ogni possibile aumento. Ma se quanto fatto dal Governo è risultato legittimo fino alla pubblicazione della sentenza della Consulta nell’agosto 2015, non ha più ragione di essere nei mesi successivi quando il contratto è stato sbloccato e di conseguenza l’indicizzazione dell’Indennità di vacanza contrattuale deve essere sbloccata.
Secondo gli Uffici Studi della giovane doppia organizzazione sindacale, i 3 miliardi di euro scarsi complessivi di tre Leggi di Bilancio, comprendente anche la prossima, non coprono nemmeno un decimo dell’effettivo finanziamento utile a soddisfare i soli stipendi pubblici bloccati da quasi un decennio. Inoltre, la Ministra dell’Istruzione sembra volere chiedere genericamente maggiori risorse finanziarie, fermarsi a 6mila posti in più rispetto al turnover dei pensionamenti del personale ATA e cancellare i vincoli sulle supplenze “brevi” introdotte con la Legge 190/2014.
Marcello Pacifico (Anief-Udir): Si tratterebbe di modifiche importanti, perché darebbero un po’ di respiro alle scuole, dove il personale Ata opera in modo sempre più affannato proprio per via dei tagli agli organici, delle norme strozza-supplenze e del mancato turn over degli ultimi anni. Ma sono solo l’antipasto di un piatto di provvedimenti ben più consistenti. Nella scuola a reclamare l’aumento maggiore nella categoria sono i docenti, per i quali solo per coprire il 15% di inflazione occorrono 1.300 euro per ognuno dei tre anni di nuovo contratto. Soltanto per adeguare gli stipendi di tutti i 100mila dirigenti pubblici all’inflazione cresciuta in questi anni ci vorrebbero 1,4 miliardi. Per i dirigenti scolastici, recuperando la RIA per gli assunti dal 2001/2002, il ripristino delle risorse tagliate al Fondo unico nazionale dal 2011-12, i ricorsi per il recupero del TFR/TFS, per la trattenuta Enam e lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale, è possibile pensar di ridurre il gap stipendiale rispetto agli altri. Poi, c’è la perequazione: non può essere inferiore ai 22mila euro lordi a preside.
Tutti i dipendenti docenti e Ata possono inviare una diffida per sbloccare l’indicizzazione dell’Indennità di vacanza contrattuale al 50% dell’inflazione. La questione è stata trattata e discussa pure da Udir, che si batte per i diritti dei dirigenti scolastici, per il comparto dirigenziale. Anche in questo caso è stato predisposto uno specifico ricorso.
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