Spopolano le sottoscrizioni contro l’obbligo del certificato “verde” che verrà chiesto dal 1° settembre: presto saranno depositate dal giovane sindacato per chiedere la cancellazione dell'obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde da parte del personale scolastico e universitario e degli studenti accademici: è una doppia iniziativa con cui Anief crede fortemente, al fine di contrastare l’assurda pena delle sanzioni amministrative, fino a 1.000 euro, e delle sospensioni dal servizio, dal quinto giorno di mancata presentazione della certificazione. Intanto, in appena quarantott’ore, oltre 1.000 lavoratori hanno deciso di aderire al ricorso contro l'obbligo del Green Pass lanciato da Anief.
Il sindacato ricorda di avere avviato le impugnazioni contro l’obbligo del Green Pass, da un parte per il personale scolastico e universitario docente e amministrativo, e con Radamente dall’altra dall’solo per gli studenti universitari: i ricorsi verranno presentati rispettivamente al Tar Lazio e al tribunale di Roma: “nel primo caso per annullare le disposizioni applicative e amministrative della legge, nel secondo per denunciare l’azione discriminatoria che si subisce, con le pretese risarcitorie”, ha spiegato il presidente Anief Marcello Pacifico.
“La verità – dice il sindacalista – è che bisogna rivedere il decreto legge 111/2021, cancellando l’obbligo del Green Pass, avviando una seria campagna informativa sulla vaccinazione, destinando i 350 milioni destinati alla sicurezza per il nuovo anno scolastico alla sostituzione del personale, procedendo con test diagnostici salivari a campione tra lavoratori e studenti. E predisporre lo stanziamento del 33% delle risorse europee del Pnrr per lo sdoppiamento delle classi e il raddoppio degli organici, altro tema per il quale stiamo raccogliendo firme attraverso una specifica petizione”.