Dopo i presidenti delle regioni del Sud, anche quelli del Nord si dicono preoccupati per gli organici ridotti all’osso: proteste da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Proteste anche da Valentina Aprea, assessore all'Istruzione della Lombardia, che dopo aver ricordato le vicissitudini del 2015, si è soffermato sulla scelta dei docenti dagli ambiti territoriali e la conclusione delle procedure concorsuali, al termine delle quali resteranno comunque scoperte numerose cattedre di materie fondamentali. Aprea ha chiesto al Miur di scongiurare il “rischio dell'avvio irregolare dell'anno scolastico”. Anief ribadisce che il Miur si deve avvalere del regime di autotutela dall’amministrazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è stato calcolato che gli Usr potranno gestire al massimo il 10 per cento di trasferimenti inesatti. Oltre i quali, algoritmo e amministrazione scolastica andrebbero in tilt. Se si vuole scongiurare davvero che a settembre uffici e dirigenti scolastici siano sommersi dai ricorsi, una realtà inevitabile che i vertici di Miur e Governo continuano a sottovalutare, si mettano da parte le posizioni politiche e si faccia ricorso all’onestà intellettuale per risolvere al più presto ogni singola situazione. Il problema non è di chi ha fatto domanda, ma di chi ha creato questo meccanismo infernale.