Stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto a Radio Radiosa. Il leader del sindacato ha detto che è “necessario far ripartire il Paese dalla scuola. Stiamo iniziando le lezioni con tanti Ata e docenti precari, le scuole sono in difficoltà senza organico covid, rimane il dramma sul sostegno, con molti posti in deroga e dunque con il diritto allo studio negato per moltissimi studenti.
Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è stato intervistato ai microfoni di Sassi Live. Il leader del sindacato ha detto che è “stata prevista una indennità per garantire la continuità scolastica, poiché riguarderà i docenti che hanno lavorato nella stessa sede per 5 anni. In questo momento servirebbero ristori per tutti, avevamo proposto un’indennità di sede per i docenti e gli Ata che si sono spostati da casa; non lo riteniamo giusto e ricorreremo” per garantire i loro diritti.
Calano gli iscritti complessivi a scuola, ma cresce inesorabilmente il numero di alunni disabili, siamo ormai alle soglie dei 300mila frequentanti tutti gli ordini di scuola: nello stesso tempo, però, si riducono le cattedre stabili di sostegno, che non seguono lo stesso trend delle iscrizioni, e si moltiplicano le nomine in «deroga». Dopo Anief, la denuncia arriva oggi dal Sole 24 Ore. Il quotidiano economico, che commenta l’ultimo Focus del Ministero sui disabili, ricorda che “le avvisaglie c’erano già state in estate” e ricorda il caso “del Piemonte: su 1.307 posti di sostegno alla primaria solo 46 sono andati a un vincitore di concorso; stesso discorso in Veneto (114 su 1.538) e Lombardia (481 su 3.396)”. La mancata stabilizzazione del personale “ha prodotto effetti a cascata che molte famiglie conoscono bene, tra cattedre rimaste scoperte”, con scuole che ad un mese dal nuovo anno scolastico stanno aspettando l’80% degli insegnanti di sostegno, ma anche “orari ancora provvisori e supplenti” improvvisati. I presidi fanno quello che possono e tamponano con supplenze temporanee, con cambi di docenti obbligatori in corso d’anno.
Le immissioni in ruolo e le supplenze del personale docente proseguono a ritmi lenti e con sequele di errori, caratterizzati da nomine sbagliate, candidati scavalcati o destinati in sedi lontanissimi dall’ennesimo algoritmo “impazzito”: sale il malcontento del personale coinvolto e danneggiato si affida ai sindacati per presentare ricorso, in queste ultime ore è partita anche una petizione per tornare alle convocazioni dei supplenti in presenza.
Dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, giungono dichiarazioni che meritano interesse: la probabile prima donna premier ha infatti detto che sta limitando le uscite pubbliche per dedicarsi “anima e corpo ad affrontare i dossier più urgenti che la politica dovrà affrontare nei prossimi mesi”, specificando che se il suo partito dovesse essere chiamato a governare intende“dare risposte valide ed efficaci”. Meloni ha aggiunto:“Non intendiamo fare da soli, credo nei corpi intermedi. La politica deve avere il buon senso di ascoltare e decidere, ma anche l’umiltà di chiedere a chi vive le questioni nel quotidiano quali possono essere le soluzioni. Anche su questo si può costruire un rapporto diverso tra istituzioni e cittadini”.