Con il Decreto Legge n. 36, il Governo ha approvato una riforma che vorrebbe dare al 10% degli insegnanti un incentivo in più per una formazione obbligatoria di 30 ore annue per tre anni su materie che non riguardano il loro lavoro in classe. E questa riforma la vorrebbe fare con risparmi e tagli ai posti di lavoro – circa 10mila cattedre che scompaiono nel giro dei prossimi 10 anni - ed addirittura andando a ridurre della metà il bonus docente di 500 euro che veniva dato a tutti per la formazione. A ricordarlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in vista dello sciopero convocato per il 6 maggio dallo stesso giovane sindacato.
Si è appena conclusa l’informativa ai sindacati resa dal Ministero dell'Istruzione sul bando del concorso straordinario bis per la scuola secondaria previsto dal D.L. 73/2021, art 59, comma 9bis. Diversi i nodi affrontati durante l’incontro al quale hanno partecipato i segretari generali ANIEF Chiara Cozzetto e Marco Giordano.
Ci sono tutti gli emendamenti suggeriti da Anief nel Fascicolo pubblicato stamane sulle richieste di modifica ritenute prioritarie dei gruppi politici per apportare miglioramenti al decreto n. 21 del 21 marzo scorso, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 67: le richieste, al vaglio dei senatori appartenenti alla VI e X Commissione di Palazzo Madsama, intendono superare gli errori commessi sinora nella gestione all’interno delle scuole in tempo di pandemia. Tra le richieste di modifica del testo del cosiddetto Decreto Ucraina presentate dai gruppi parlamentari e risultati tutti ammissibili figurano: (36.10) Iannone (FdI), (36.28) Pittoni (Lega), (36.30) Rampi (Pd) per inserimento dei docenti idonei nelle graduatorie di merito del concorso ordinario infanzia e primaria. Tra gli altri, si segnalano gli emendamenti del senatore Iannone (36.2) su proroga organico Covid, (36.4) assunzioni in ruolo dei precari da GPS, (36.6) apertura Tfa a assunzioni precari con 36 mesi di servizio svolto, (36.12) concorso per titoli per precari di religione cattolica, oltre che dei senatori Pittoni (36.27), su assegnazione provvisoria interprovinciale, e Di Piazza (36.33) sull’atteso concorso ispettivo.
Si procede a piccoli passi verso il rinnovo contrattuale 2019-21 del personale scolastico: in questi ultimi giorni è stata firmata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri l’ipotesi dell’Atto di indirizzo. Una parte riguarderà la formazione obbligatoria dei docenti, introdotta dal Decreto Legge n. 36 sulla riforma del nuovo reclutamento, valutazione e formazione degli insegnanti. Per i docenti e il personale Ata sono previsti tra i 100 e i 110 euro lordi di aumento, pari a circa 5 punti di incremento percentuale. “Si daranno aumenti comunque inferiori all’inflazione” che rimane sopra di 10 punti e che non sanano il 2013 non valevole ai fini della carriera, dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Non riusciamo a capire per quale ragione nel pubblico impiego dobbiamo firmare un contratto con stipendi sotto l’inflazione, mentre il governo propone agli industriali di pagare gli stipendi quanto l’inflazione”, ha detto il sindacalista a Orizzonte Scuola mettendo subito le cose in chiaro pure sulla parte normativa.
Ha dell’incredibile l’analisi del Decreto Legge n. 36, sulla riforma del nuovo reclutamento, valutazione e formazione degli insegnanti, pubblicato nell’ultimo week end nella Gazzetta Ufficiale all’interno di ulteriori misure urgenti per l'attuazione del PNRR. Perché per finanziare la nuova scuola di Alta Formazione, dal prossimo anno si andranno a togliere 2 milioni di euro annui dalla carta per l’aggiornamento dei docenti che quindi si ridurrà progressivamente, fino probabilmente a dimezzarsi passando da 500 euro a 250 euro annui. L’altro secondo capitolo di tagli dell’ordinario è quello, denunciato subito dall’Anief, di quasi 10mila cattedre dall’organico di diritto: per assegnare a qualche migliaio di docenti che si formeranno con 30 ore servirà un “premio” una tantum per il quale serviranno 20 milioni di euro nel 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031. Tutta l’operazione di incentivo, riporta il DL 33, si finanzierà “mediante razionalizzazione dell’organico di diritto effettuata a partire dall’anno scolastico 2026/2027″, in via prioritaria sui posti di organico per il potenziamento, decurtandoli dai posti lasciati liberi dai pensionamenti”. Ciò significa che si andranno a decurtare, tra gli anni scolastici 2026/27 e 2030/31, ben 9.600 cattedre.