Mentre sono in corso le prove suppletive, supera la prova scritta di febbraio la metà dei partecipanti (7.413 su 15.779 delle domande pervenute a fronte delle complessive 66.115), ma uno su cinque come idoneo (1.475) non entrerà nella graduatoria finale. Peggio sul sostegno, per il quale soltanto il 20% dei candidati (276 su 1.327 per 1.600 posti banditi) avrà il ruolo. Verifica la graduatoria nella tabella. I legali di Anief stanno per notificare il ricorso per le graduatorie dei primi candidati esclusi. Aperte le adesioni ai ricorsi al seguente link.
Marcello Pacifico, presidente Anief, ricorda che “il concorso straordinario nasceva dalla volontà del legislatore di sanare la questione del precariato. A parte, però, il basso numero dei posti banditi, se l’iter non cambierà, alla fine diecimila posti non saranno assegnati e questo è assurdo per delle graduatorie che dovrebbero sostituire altre graduatorie per titoli, quindi le GaE. La verità è che tutti i candidati hanno diritto a entrare nella graduatoria finale e tanto più gli idonei che già in passato Anief ha dimostrato devono avere il diritto di inserirsi in una graduatoria di merito finale. Nei giorni in cui abbiamo avuta accolto la richiesta di un decreto monocratico per partecipare alle prossime prove suppletive, diventa fondamentale l’azione giudiziaria per vedere riconosciuto il diritto allo scorrimento delle graduatorie finali per gli idonei e all’inserimento in un canale riservato per tutti gli altri candidati partecipanti ai fini delle prossime immissioni in ruolo”.
Primi effetti dell’importante sentenza del Consiglio di Stato contro la sperequazione dei posti per le specializzazioni su sostegno. La sezione piemontese dell’Anief, sindacato che ha patrocinato il ricorso con i propri legali, ha inviato formale diffida al Rettore dell’Università di Torino perché siano attivati, sin dal prossimo ciclo TFA Sostegno, tutti i posti che servono a coprire il reale fabbisogno delle scuole della regione.
Marco Giordano (Anief Piemonte): “Parliamo di oltre 4.600 posti che mancano all’appello solo in Piemonte dopo la miseria dei circa 400 attivati in due anni. Un danno enorme alle scuole e all’inclusione degli alunni disabili cui si deve porre immediato rimedio. Non accetteremo scuse né esitazioni, i problemi organizzativi degli atenei possono essere superati attraverso l’attivazione dei corsi in modalità telematica, come avvenuto per fronteggiare l’emergenza Covid”.
Decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19”. Chiedi a Cedan S.r.l.s. se hai diritto al bonus Inps
La richieste di inserimento e aggiornamento della terza fascia del personale Ata, con oltre due milioni di domande complessive, si sono concentrate in alcune Regioni: in Sicilia, ha scritto Orizzonte Scuola, sono 265.199 le persone che entro il 26 aprile scorso hanno presentato domanda di inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Considerevole anche il numero di istanze presentate nel Lazio, oltre 245mila, in Lombardia, dove si contano 234mila domande, ma anche in Campania, con 230mila richieste, e in Puglia (206mila).
Secondo il sindacato l’alto interesse per diventare supplente Ata si deve anche alla perdita di lavoro di tanti italiani, pure laureati: i dati ufficiali indicano che in 300mila hanno perso il posto nel 2020, con un’altissima percentuale di donne. Anche del Nord Italia: lo testimonia il picco di domande in Lombardia; cercano ora spazio nella scuola, con le graduatorie di terza fascia Ata, ma anche con le Mad per le supplenze da docente.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la scuola, con una percentuale doppia, se non tripla, di posti vacanti e disponibili, ma anche con continue richieste di supplenze ‘brevi’, è sempre più diventata un bacino di lavoro per tanti italiani. È bene, quindi, che si rispettino le regole e si considerino i titoli presentati e validi. Noi sorveglieremo in ogni provincia che ciò avvenga in piena armonia con il diritto”.
CCNL 2016/18 -