L’incontro, tra il ministero dell’istruzione e le organizzazioni sindacali, è stato coordinato dal dott. Gianluca Lombardo, dirigente del ministero dell’istruzione; le Linee guida sono state presentate dalla dott.ssa Silvestro Mariarosa, dirigente tecnico MI. Anief ha partecipato all’incontro con la dirigente sindacale Lucia Aparo e il segretario generale Giuseppe Faraci
Possibile presentare la domanda per l’inserimento nelle graduatorie 24 mesi Ata. Le graduatorie saranno utilizzate per le supplenze e le immissioni in ruolo: le domande potranno essere presentate tramite Istanze online. Anief ha decido di tutelare quanti non si vedono garantire i propri diritti e ha deciso di attivare due ricorsi: per la valutazione del punteggio per intero del servizio militare svolto non in costanza di nomina e per la valutazione del punteggio per intero del servizio in scuola paritaria
Mentre l’Italia si appresta a diventare tutta “gialla”, tranne la Val d’Aosta, le Regioni riprendono le vaccinazioni anti-Covid del personale scolastico: dopo alcune settimane di sospensione della somministrazione delle dosi di AstraZeneca, per dare la precedenza a persone anziane e “fragili”, la direzione generale dell’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione della Regione Lombardia ha fatto sapere che insegnanti e personale scolastico che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid possono prenotare il primo appuntamento”. Riprende, quindi, la vaccinazione dei 335.819 docenti e dipendenti che ancora non avevano avuto la possibilità di sottoporsi al vaccino. Anief reputa importante questa decisione e auspica che lo stesso possa avvenire a breve per le altre Regioni italiane: la vaccinazione di docenti, personale Ata e dirigenti scolastici, infatti, è basilare per vincere la lotta contro il Covid19.
“Sarebbe bene – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - che anche ai giovani, a partire da quelli delle scuole superiori, venga fornita la possibilità di vaccinarsi. Sempre e comunque su base volontaria, coscienti del fatto che il vaccino non assicura di evitare il contagio ma le conseguenze peggiori, come il ricovero ospedaliero e la terapia intensiva. Allo stesso tempo, come sindacato torniamo a chiedere l’avvio di un monitoraggio permanente all’interno delle scuole, un filo diretto con le Aziende sanitarie locali per verificare e tracciare la situazione del Covid, nonché l’adozione di tamponi rapidi continuativi tra la popolazione scolastica. Sono procedure che potrebbero rientrane nei nuovi protocolli, anche sulla sicurezza, ed avvalersi di fondi ad hoc, sia governatovi che europei”.
Quando si parla di precariato c’è poco da ridere. Perché la loro situazione nella scuola italiana è la peggiore al mondo: si inizia a lavorare a 30 anni, si fanno supplenze per 20 anni con lo stesso stipendio, che non copre neanche l'inflazione e non riguarda gli scatti di anzianità, poi si cerca di fare carriera, ma prima di 9 anni non si può chiedere il primo aumento stipendiale e, in seguito, nella ricostruzione di carriera non è riconosciuto almeno un terzo del servizio prestato. A dirlo, intervistato dall’agenzia Teleborsa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il sindacalista ritiene che "il danno della piaga della precarietà debba andare rimosso" dal punto di vista politico, legislativo e pure contrattuale.
Nel Piano nazionale di riprese e resilienza è previsto anche un investimento di 300 milioni per il potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola, che si tradurrà in 400 nuove palestre da costruire entro i prossimi cinque anni. Ad oggi, solo poco più della metà delle 26.754 scuole del primo ciclo sono dotate di palestra: 14.827, pari al 55,4%. Secondo Anief il progetto va bene accolto, perché teso a promuovere l’attività fisica tra gli alunni, comportando quindi lo sviluppo della cultura del movimento e dei benefici che ne derivano. Ma si tratta, tuttavia, solo dell’avvio di un percorso: in Italia vi sono infatti quasi 12mila, quindi, i plessi scolastici senza palestra. Il vero problema è però un altro: lo stesso Governo ha infatti previsto che l’attività motoria nella scuola primaria potrebbe essere condotta “anche attraverso l’affiancamento di tutor sportivi scolastici”. Il sindacato non comprende: perché si parla di tutor e non di insegnanti specializzati in motoria, come pure previsto da diversi progetti di legge condivisi praticamente da tutti ma arenati in entrambi i rami delle Camere? Perché non si investe in docenti padroni della materia?
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la decisione del Governo di creare delle nuove palestre scolastiche ci trova d’accordo. Solo che bisognava crederci di più, investendo una maggiore percentuale di fondi su questa esigenza. Se non si agirà in parallelo con altri finanziamenti, tra cinque anni continueremo comunque ad avere il 40% delle scuole primarie senza la loro palestra. Ma quello che più ci preoccupa è l’indicazione dei tutor nel testo inviato alla Commissione Ue: l’attività motoria deve essere una priorità, affidata a personale docente specializzato e abilitato in questa disciplina. Lo diciamo da tempo, lo abbiamo ribadito anche nell’ultima legge di bilancio, con un emendamento specifico purtroppo inascoltato, assieme al miglioramento del rapporto alunni-docenti per la formazione delle classi, al ripristino dell’insegnamento per moduli, del docente specialista d’inglese e della restituzione delle 4 ore settimanali cancellate dal dimensionamento”.