La Corte d'Appello di Roma conferma l'illegittimità della mancata attribuzione del corretto numero di ore di sostegno e condanna il Ministero per evidente discriminazione, confermando anche il diritto della famiglia dell'alunno disabile al risarcimento del danno subito per ogni mese di mancato apporto delle ore di sostegno necessarie. Marcello Pacifico (Anief): “Questa è una bella pagina di Giurisprudenza scritta dalla Corte d'Appello di Roma sul diritto del minore disabile al corretto numero di ore di sostegno e al risarcimento del danno in caso di mancata attribuzione delle ore previste dal PEI. Siamo orgogliosi di aver ottenuto ragione grazie alla nostra azione legale gratuita che abbiamo denominato “Sostegno: non un'ora di meno!” promossa a tutela degli alunni con disabilità e delle loro famiglie”.
Il Maeci invia alle sedi il telespresso per dare il via alla revisione del contingente scolastico. Le sedi dovranno far pervenire le loro proposte entro il 15 gennaio 2021, all’ufficio V della DGSP. Anief, nell’ottica della trasparenza che caratterizza la sua azione, pubblicherà le proprie proposte
Ha parlato anche di scuola e compensi dei docenti italiani il premier Giuseppe Conte nel concorso della conferenza stampa di fine anno organizzata oggi dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa Parlamentare: “Per gli insegnanti – ha detto il presidente del Consiglio - gli stipendi non sono elevati, dovremo fare qualcosa di più. Ma stiamo lavorando per migliorare la qualità dell’insegnamento: il Piano pluriennale con 25mila insegnanti di sostegno è qualificante, sarà a favore degli alunni con disabilità. È un grande segnale che diamo al comparto scuola che tradizionalmente su questo fronte non è negli standard più elevati del mondo occidentale”.
Anief bene accoglie le dichiarazioni del premier: “Non si può parlaredi valorizzazione del personale scolastico – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato – senza mettere mano agli stipendi, prevedendo quell’indennità di rischio, collegata al burnout tradizionale, che con il Covid è diventata una necessità. Ci sono Paesi del vecchio continente, come la Germania, dove a fine carriera il compenso di un insegnante è praticamente il doppio dei nostri. Ma il lavoro profuso è lo stesso, anzi in alcuni anni di corsi i nostri docenti fanno anche un orario di lezioni settimanali maggiori. Sinora si è a malapena messo da parte, con le ultime tre Leggi di Bilancio, una cifra media individuale attorno ai 100 euro a lavoratore pubblico, quindi anche della scuola. Ha ragione da vendere il premier Conte quando dice che serve di più. Quella di incrementare gli stipendi, in media di almeno 250 euro al mese, quindi 3 mila euro l’anno è un’esigenza impellente, che va di pari passo alle azioni da intraprendere contro la precarietà, per l’ampiamento degli organici, la cancellazione dei tagli draconiani della Legge 133/2008. A costo di prevedere finanziamenti aggiuntivi, anche da privati, come pure dal Ricovery fund”.
Dopo avere rinnovato la fiducia al Governo, il Senato ha dunque oggi approvato l'articolo 1 del ddl n. 2054 Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023. Nel testo definitivo vi sono quasi 300 emendamenti approvati, con varie misure per la famiglia, per il lavoro e le pensioni, aiuti alle imprese, accesso al credito e, per quanto concerne la scuola e la sanità, fondi ad hoc, per una spesa totale di circa 40 miliardi di euro.
Molte sono le novità specifiche introdotte nella Legge di Bilancio 2021 per la Scuola, con un impegno finanziario complessivo maggiore rispetto al passato, per complessivi 3,7 miliardi stanziati, di cui 2,2 di spesa corrente e oltre 1,5 per investimento. È lungo l’elenco: incrementato di ulteriori 20 milioni di euro per il 2021 il Fondo per l’istruzione e formazione tecnica superiore; equiparazione della malattia al ricovero ospedaliero prorogata dal 1° gennaio 2021 al 28 febbraio 2021; risorse finanziarie assegnate alle scuole per gli esami conclusivi di Stato del primo e secondo ciclo; un contributo per le spese di locazione abitativa sostenute dagli studenti fuori sede residenti in luogo diverso rispetto a quello dove è ubicato l’immobile locato; più fondi per il funzionamento amministrativo e per le attività didattiche delle istituzioni dell’AFAM; investimenti, progettazione e realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio, per interventi di viabilità e per la messa in sicurezza e lo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico; c’è pure una lieve maggiorazione del fondo per consentire il regolare svolgimento del servizio scolastico in ambienti adeguati e sicuri; vengono autorizzate assunzioni di collaboratori scolastici per la copertura dei posti resi nuovamente disponibili predisponendo un’apposita graduatoria nazionale; per il reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti, su spinta proprio del sindacato Anief, viene eliminato il limite di inserimento in graduatoria degli idonei non vincitori; scende a meno di 500 alunni, ridotto fino a 300 unità, per le scuole in Italia e italiane all’estero, il numero di alunni che fa perdere l’autonomia degli istituti e li fa passare quindi in reggenza; si finanzia l’immissione in ruolo di 25mila docenti di sostegno, anche la fine di garantire la continuità didattica per gli alunni diversamente abili.
Anief ribadisce la soddisfazione per alcune delle novità approvate, anche perché promosse dallo stesso sindacato: in particolare per l’incremento dei posti di sostegno e l’introduzione della figura del tecnico nel primo ciclo e dei docenti di potenziamento nella scuola dell’infanzia; per la formazione digitale del personale sempre più impegnato con le tecnologie digitali interattive. Come per la cancellazione della soglia del 50% per l’assunzione degli idonei del concorso Dsga, come per l’avvio del concorso riservato per la stabilizzazione dei docenti di sostegno, per la riduzione dei parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e per il mantenimento dell’autonomia.
“Molto rimane ancora da fare – commenta il presidente Anief Marcello Pacifico – ma è un dato di fatto che l’azione del sindacato ha creato i presupposti per il cambiamento in meglio su diversi aspetti inizialmente non considerati nella bozza approvata inizialmente solo dal Consiglio dei ministri. Noi, comunque, non ci arrendiamo: continueremo a fare le nostre richieste, a partire dall’aumento degli organici, delle sedi scolastiche, del tempo scuola e delle stabilizzazioni, chiedendo anche la trasformazione di tutto l’organico in diritto, l’assorbimento dei facenti funzione Dsga, l’agire in modo fattivo sulle classi pollaio. Lo faremo già con il decreto Milleproroghe, come pure con la ripartizione dei fondi europei del Recovery fund”.
In caso contrario Anief ha già predisposto un modello di diffida e messa in mora per il recupero delle spettanze
Dopo il parziale sblocco dei ratei di settembre, ottobre e l'emissione speciale di Noipa del 15 dicembre, a seguito di nostra richiesta di intervento, il Ministero ci informa che le risorse sui POS sono state ritirate per permettere a Banca d'Italia la chiusura dell'esercizio secondo quanto previsto dalla normativa vigente e che pertanto le spettanze saranno pagate con la prossima emissione straordinaria di Noipa prevista per metà gennaio