Stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale dei sindacati Anief e Udir, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Italia Stampa: ha parlato della Legge di Bilancio e del dimensionamento
Stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale dei sindacati Anief e Udir, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Italia Stampa: ha parlato della Legge di Bilancio e del dimensionamento
“Con il Natale alle spalle si comincia a ragionare su come riaprire le scuole nel nuovo anno: su questo è stata raggiunta un’intesa tra Stato e Regioni per gestire la riapertura della didattica in presenza al 50% nelle scuole superiori, ma bisogna stare tanto cauti. Perché in questi giorni, come si prevedeva, rimane alto il tasso di positività rispetto ai tamponi e la curva dei contagi sta lentamente risalendo. Ecco perché secondo l’Anief sarebbe bene rivedere i dati nei primi giorni del nuovo anno”. Lo dice a Italia Stampa il presidente Anief Marcello Pacifico, commentando la decisione del Governo di riprendere le lezioni in presenza il prossimo 7 gennaio con il 50% degli studenti e poi gradualmente aumentare fino al 75%.
Carissime/i associate/i,
quest’anno volge al termine e, probabilmente, per molti di noi mai come in questo lungo 2020 ci si augura una fine seguita da una svolta positiva.
È stato un anno in cui tutti ci siamo ritrovati ad affrontare un nemico comune, il Covid-19 che, ancora oggi, limita le nostre libertà personali e in alcuni casi ci priva del lavoro, degli affetti più cari, della stessa vita.
La sanità, la scuola e l’economia sono oggi al centro del dibattito pubblico e dell’azione del decisore politico, per le scelte sulla tutela dei diritti fondamentali alla salute, all’istruzione, al lavoro e voi, insegnanti, amministrativi, educatori, vi siete distinti per dedizione, costanza, diligenza, ma soprattutto coraggio. Avete dato coraggio, infatti, ai nostri alunni, in un momento in cui i tanti “addii” ci hanno reso più fragili, il distanziamento sociale ci ha reso più soli. Tra la primavera e l’autunno, durante la pandemia, vi siete ritrovati, dall’oggi al domani, a utilizzare strumenti non rodati, insufficienti e inidonei pur di garantire in qualche modo il diritto alla cittadinanza, alla crescita individuale dei nostri ragazzi e a quella collettiva della nostra comunità.
I dirigenti sindacali dell’Anief hanno cercato di stare al vostro fianco, con consulenze, seminari, assemblee anche a distanza in un momento in cui il lavoro agile, la DaD si sono imposte quali scelte obbligate per non far perdere a una generazione il futuro del nostro Paese. Anief, grazie anche alla fedeltà che avete riposto in noi, da quando nel novembre 2019 ha raggiunto la certificazione della rappresentatività e l’ammissione ai tavoli nazionali con il Governo, ha cercato subito di migliorare la condizione del vostro lavoro attraverso i protocolli sulla sicurezza, la definizione e sottoscrizione di contratti integrativi e la condivisione di linee guida sulla didattica digitale integrata e sullo smart working, in un mondo che si era riscoperto privo di regole e che aveva messo a rischio i diritti sanciti dalla contrattazione collettiva. Sarebbe stato uno stillicidio continuare a “navigare a vista”, servivano regole e certezza del diritto e ora le abbiamo. Certo, sono ancora molti gli aspetti che necessitano un’attenta analisi e moltissimi i problemi da affrontare. E proprio per questo, da subito, abbiamo organizzato assemblee sindacali on-line in tutta Italia al fine di condividere con voi tutte le azioni che abbiamo promosso e per cercare soluzioni condivise. I 68 emendamenti proposti in Parlamento alla legge di Bilancio 2021 sono la prova della necessità di una continua azione sindacale tesa ad affrontare delle urgenze non più procrastinabili, proposte che stiamo spiegando sempre durante le assemblee per ascoltare la vostra voce, la voce di coloro che, ogni giorno, come protagonisti ed eroi collaborano a portare avanti il Paese. Le continueremo ancora e con maggiore frequenza nel nuovo anno perché i lavoratori hanno diritto a essere ascoltati e informati. La lotta alla precarietà deve essere tanto più ferma in un momento in cui l’Europa ha perso 6 milioni di posti di lavoro come quella alla povertà educativa in una Italia dove la didattica a distanza sta acuendo le differenze sociali. Dobbiamo dotare le nostre scuole di nuove e sicure aule, di plessi, sedi di presidenza e di organici aggiuntivi, e incrementare le risorse anche per l’università, la ricerca, l’alta formazione. Ci vogliono stipendi adeguati, giuste indennità e contratti nuovi in grado di garantire la parità di trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato ma anche la mobilità nelle sedi vacanti senza più vincoli. Bisogna stabilizzare quell’esercito di precari cui deve arrivare ancora il giusto riconoscimento dello Stato che hanno servito e continuano a servire.
Il 2021 sarà un anno diverso, un anno fatto di nuove consapevolezze che Noi, come Anief, cercheremo con dedizione di concretizzare in diritti insieme e accanto a voi. Aristotele ci ha insegnato che l’uomo è un animale sociale capace di discernere ciò che è giusto da ciò che è ingiusto: il mio augurio è che tutti insieme, nel ricordo di chi non c’è più, possiamo lasciarci alle spalle questo innaturale distanziamento sociale e costruire insieme una società più giusta, equa e solidale. Un più che sentito augurio di serene feste a tutti voi e un ringraziamento particolare a tutti i collaboratori, dipendenti, avvocati di questa nostra giovane associazione sindacale, l’Anief, per la preziosa attività svolta in favore della tutela dei diritti fondamentali di migliaia di lavoratori.
#insiemecelafaremo #perunPaesegiusto #insiemenel2021
Vi auguro buone e serene feste!
Marcello Pacifico
Sulle modalità di riapertura delle scuole il 7 gennaio arriva l’intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni: alla presenza del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e della ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, la Conferenza ha dato il via libera al ritorno in classe subito dopo l’Epifania, ma ad una condizione: nella prima fase del rientro la presenza di studenti scenderebbe dal 75% al 50%, una percentuale da aumentare poi nel corso del tempo se ve ne saranno le condizioni.
Secondo Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, “sul rientro in classe devono certamente essere le scuole autonome a decidere in concerto con le autorità sanitarie sulla base sui dati epidemiologici, ma solo dopo un’accurata indagine di tutta la popolazione studentesca e del personale. I cambiamenti continui sulle percentuali di studenti dimostrano che si sta procedendo in modo sperimentale, decisamente empirico, su un contesto complicato, con il numero dei contagi mutevole e le variabili per agevolare la prevenzione complicate da coordinare. Quello che serve per ripartire, quindi, sono le certezze derivanti da uno screening sul personale e sugli studenti. Altrimenti rischiamo di ritrovarci ogni settimana con disposizioni sempre diverse. Cambiare le percentuali significa anche che ora le scuole dovranno riformulare il loro piano orario settimanale da adottare al rientro, dopo averlo fatto approvare solo qualche giorno fa dagli organi collegiali giusto prima delle festività natalizie. E non è detto che gli orari scaglionati e i doppi turni, che molte prefetture stanno chiedendo da adottare, siano attuabili in tutte le scuole superiori”.
Sconfiggere la precarietà che denigra la dignità umana e continuare a costruire una scuola più giusta, più equa e più solidale anche al termine di un anno difficilissimo per il settore della scuola come quello che sta terminando: è il senso del messaggio di Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, rivolto al personale scolastico nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Teleborsa. Il sindacalista ha ricordato che "siamo arrivati alla vigilia di Natale e all'inizio di un nuovo anno, lasciandoci alle spalle tante tragedie, il Covid su tutte, che ha colpito le famiglie, ha cambiato il modo di vivere e l'affetto nei confronti dei familiari. La cosa più importante che si può augurare quindi è di tornare a essere 'animali sociali', come diceva Aristotele, cioè recuperare quella socialità che è nella natura dell'uomo".
CCNL 2016/18 -