Fu l’entourage del ministro dell’Istruzione a chiedere spiegazioni all’Usr della Sicilia per la pubblicazione del video didattico che accostava le leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza voluto dalla Lega. Peccato che di se stesso, lo scorso mese di maggio disse: “Il ministro non è stato interessato né nell’avvio né nella conclusione dell’iter”. Era una bugia colossale.
Marcello Pacifico (Anief): “Si cercava chi fosse l’artefice di un’iniziativa punitiva del tutto inopportuna, perché adottata su un fatto che non sussiste, andando pure a mettere in dubbio l’azione formativa di chi nella scuola opera per elevare lo spirito critico degli studenti e per insegnare loro a riflettere. Alla luce di questa rivelazione, la politica pilatesca scelta da Bussetti, confermata pure durante un question time alla Camera, la dice lunga sulla caratura di questo personaggio: l’avevamo accolto a capo del Miur con speranze vive, consapevoli del fatto che per una volta era stato scelto come ministro dell’Istruzione un cittadino competente di scuola. È bastato un anno per capire che era solo una maschera, dietro alla quale si nasconde un uomo che non fa il bene dell’Istruzione, ma solo quello di un partito che punta dritto alla regionalizzazione: spieghi perché sulla professoressa Dell’Aria ha mentito oppure torni pure a fare il provveditore”.