Fondi non spesi per l’edilizia, una scuola su quattro in reggenza, un docente su tre supplente su posti in deroga di sostegno, il 13% del personale ancora precario con il pasticcio sulle maestre da licenziare, cattedre senza insegnanti con immissioni in ruolo fantasma, confusione sui vaccini, organici di fatto mai convertiti in organici di diritto. Mentre Busetti rassicura, Anief rilancia lo sciopero dell’11 settembre quando scenderà in piazza per rivendicare alcune soluzioni tra cui la difesa della riapertura delle GaE.
Tra qualche settimana si ritornerà a scuola e tra le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca Marco Bussetti, in un’intervista a Il Giornale, e una diffusa confusione circa il reale stato del sistema scolastico si cerca di tirare le somme. Purtroppo, in questo gioco dei pro et contra sono molti gli elementi che ricadono nella seconda colonna. Per quanto riguarda il mondo della dirigenza scolastica c’è un argomento scottante, più volte rilanciato da Udir, il sindacato che tutela i DS, ed è quello della sicurezza. In un momento particolarmente sensibile per l’integrità dei cittadini, non basta più ascolatre parole del calibro “stiamo intervenendo”, “faremo presto”, “sistemeremo, è certo”. Adesso è l’ora di vedere i fatti.
Marcello Pacifico (presidente Udir): L’unico a non aver mai smesso di sottolineare la gravità della situazione degli edifici scolastici, che ha chiesto interventi sul D.lgs 81/08, che ha denunciato e organizzato corsi e seminari in cui è emersa la gravissima situazione del patrimonio edilizio scolastico è stato il nostro sindacato. Per noi è davvero giunta l’ora di finirla con dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano e sfociano in dichiarazioni che alla fine non portano a nulla: occorre predisporre interventi seri ed efficaci e stanziamenti adeguati e necessari alla sicurezza degli edifici e delle persone che li abitano, in primis. Bisogna intervenire quando si è al corrente dei rischi: il bene dei nostri ragazzi non può essere messo dopo, in una lista immaginaria, la mancanza di fondi delle provincie o dei comuni: occorre capire quali priorità vanno seguite. L’incolumità degli studenti è la priorità non solo per tutte le famiglie, ma pure per tutto il paese. È ora che la politica si faccia seriamente carico di questa responsabilità che non è certo scaricabile sul personale scolastico o più indirettamente sui cittadini. Chi ha posti di governo eserciti il suo dovere ed intervenga con tempestività. Udir continuerà la sua battaglia finché le scuole non saranno messe almeno in sicurezza.
Eurosofia in collaborazione con Udir, ha il piacere di presentare il corso dal titolo “I miei primi 30 giorni da Dirigente Scolastico” finalizzato a formare i Dirigenti neo immessi e tutti gli aspiranti dirigenti, attraverso un percorso flessibile che consente a tutti di prepararsi in modo pragmatico allo svolgimento della professione.
Il ciclo di webinar ed i materiali didattici sono stati predisposti dal nostro team di formatori, composto da DS in servizio e quiescenza, DSGA, ex provveditori e funzionari dell’amministrazione.
Il ruolo del Dirigente Scolastico, nel corso del tempo, ha subito importanti trasformazioni. Compiti e funzioni sono complesse e impegnative, pertanto è fondamentale che il nuovo DS sia preparato alla realtà della scuola da un’altra prospettiva, visto che spesso l’ha vissuta come vicepreside o professore.
Il Dirigente deve essere in grado di gestire unitariamente la scuola, le risorse finanziarie, umane e strumentali, dirigere e coordinare le risorse umane, organizzare le attività scolastiche in base a criteri di efficacia ed efficienza, assicurare la qualità della formazione, la collaborazione culturale, professionale, sociale ed economica del territorio interagendo con gli Enti locali.
C’è grande attesa per il prosieguo del reclutamento dei nuovi insegnanti e proprio in questi giorni giungono aggiornamenti, non entusiasmanti, circa i concorsi destinati ai docenti non in possesso di abilitazione: si tratta dei due concorsi per docenti con 3 anni di servizio negli ultimi otto e concorsi per laureati con 24 CFU in disciplineantropo-psico-pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche. Intanto i concorsi, presumibilmente, non potranno essere banditi prima del 2019, poiché numerosi sono i passaggi necessari per la stesura di Regolamento, decreto e bando. Ma, purtroppo, non verranno banditi concorsi in tutte le regioni. Dunque il transitorio, così come ideato dall’art. 17 del D.lgs. 59/17 attuativo della legge 107/15, dopo l’emanazione del primo concorso riservato ai docenti abilitati nella scuola superiore, che ha visto meno della metà di essi presentare la domanda e uno su cinque di ruolo, ora potrebbe bloccarsi in alcune parti del Paese lasciando migliaia di supplenti e aspiranti giovani insegnanti condannati al limbo per assenza di posti. Ovviamente c’è qualcosa che non quadra: prima hanno preteso un cospicuo investimento in soldi ed energie ai laureati per conseguire i 24 CFU, dopo che gli hanno negato la partecipazione al concorso 2016 per legge, nonostante una sentenza del Consiglio di Stato ottenuta da Anief ne avesse consentito l’estensione nella precedente tornata del 2012. Ora, a quanto pare, possono starsene a casa. Il sindacato chiede allo Stato coerenza: non può ignorare le nuove generazioni di laureati nel Paese più vecchio al mondo per insegnanti.
Macello Pacifico (Anief-Cisal): Che il transitorio non fosse la soluzione lo abbiamo ribadito anche per l’infanzia e la primaria, dove è stato mutuato un percorso ibrido, ma sostanzialmente speculare a quello che non sta funzionando per le scuole superiori. Alla luce di queste indiscrezioni, chiediamo con maggior determinazione che siano riaperte le GaE come prevede l’emendamento salva-precari approvato dal Senato nel Milleproroghe, emendamento che difenderemo in piazza l’11 settembre alla ripresa dei lavori parlamentati durante lo sciopero proclamato dalla nostra sigla sindacale.
Tanti sono i punti della piattaforma di protesta attivata da Anief, in occasione dello sciopero indetto dal sindacato l’11 settembre insieme alla manifestazione che si terrà a Roma: è necessaria la partecipazione, in massa, di tutti gli interessati. Poiché il momento è determinante. Tutti coloro che intendono dare il loro sostegno alla giornata di mobilitazione possono inviare un’e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e comunicare la propria partecipazione all’importante evento.
L’1 settembre una scuola su quattro non avrà un dirigente, con casi traumatici in Sardegna e nel Friuli dove sarà in servizio soltanto il 60% dei dirigenti scolastici. ‘La soluzione deve essere tempestiva’ grida a gran voce Udir: bisogna semplificare le procedure di selezione e formazione del nuovo concorso in atto e, inoltre, è necessario riaprire una procedura riservata ai ricorrenti del 2011, per evitare l’annullamento del corso riservato svoltosi nel 2015, quando si pronuncerà la Consulta in autunno sulla Buona Scuola. Ogni sede di dirigenza, infatti, già gestisce tre-cinque plessi, spesso dislocati anche in comuni diversi, per non parlare poi delle reggenze che, per neanche 3 mila euro annui lordi in più per DS, decretano la gestione di altri istituti a diversi chilometri di distanza, con rischi quotidiani legati alla sicurezza, alla normale gestione dell’attività didattica e dell’offerta formativa.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Non è accettabile che i tempi della burocrazia o della giustizia dettino quelli dei servizi dello Stato, soprattutto se questi sono servizi essenziali” dichiara Marcello Pacifico presidente nazionale Udir. Noi abbiamo più volte proposto soluzioni a costo zero per ovviare almeno temporaneamente a questi disservizi annunciati e comunque già avvenuti anche nel passato. Non sono ammessi sconti: pretendiamo che chi ha fatto, in campagna elettorale, dichiarazioni bandiera sulla necessità di intervenire pretenda ora provvedimenti e mantenga quelle promesse. Noi come sindacato di categoria ci siamo messi e ci mettiamo a disposizione, purché la risoluzione sia avviata da subito. Ci stanno a cuore i lavoratori della scuola e i discenti: ricordiamoci che tra pochi giorni la scuola accenderà il suo motore e che è nell’interesse di tutti iniziare nel segno del buon funzionamento.