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E fissa l’udienza al 20 dicembre. I legali dell’Anief diffidano il Miur dal procedere allo svolgimento delle prove senza aver atteso la discussione degli appelli nella prima camera di consiglio utile. A rischio l’intera procedura concorsuale. Compresso il diritto della difesa per la violazione degli articoli 113 della Costituzione e 6 della CEDU.

Premesso che in assenza di contraddittorio, i giudici di Palazzo Spada non hanno mai concesso provvedimenti monocratici in assenza dei contro-interessati - per colpa della calendarizzazione immediata delle prove scritte non vi erano, infatti, tempi tecnici per la loro corretta convocazione in giudizio – e che non hanno voluto considerare la sola possibile richiesta avanzata in questa fase pre-cautelare di sospendere le prove scritte perché l’hanno ritenuta contrastante con la contestazione del corretto svolgimento delle prove pre-selettive,

a questo punto, in assenza di un provvedimento d’urgenza del ministro che si ritiene necessario, tutte le prove fino ad oggi svolte e le nuove programmate rischiano di essere annullate nel caso in cui sarà dimostrato dai legali, nel merito del ricorso, la violazione del bando concorsuale, ovvero la somministrazione tra i 100 test di almeno un quesito errato. Sarà richiesta una perizia tecnica, le cui spese saranno a carico della parte soccombente nella decisione di merito, ma che l’Anief è già pronta a coprire perché è decisa ad andare fino in fondo, perché la giustizia deve essere garantita a tutti i cittadini.

Per questa ragione, i legali hanno già provveduto a notificare al ministro Profumo una diffida affinché le prove scritte vengano rinviate a una data successiva all’udienza camerale del 20 dicembre prossimo. In caso contrario, è evidente che sarà coinvolta anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per la violazione della convenzione sul giusto processo, oltre a essere interessato lo stesso tribunale amministrativo per un abuso di potere, da parte dell’amministrazione, tanto più gratuito quanto più violento nel deridere alcuni articoli della Costituzione, di cui si chiede ai candidati la conoscenza.

 

Il testo della diffida

 

Al ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, on. prof. Profumo

Al capo di gabinetto pro-tempore del Miur

Al Direttore generale del personale, dott. Chiappetta

URGENTE

 

Oggetto: istanza di rinvio delle prove scritte del concorso per dirigente scolastico in vista della discussione del 20.12.2011 in Camera di consiglio presso il CdS dei ricorsi nn. 9669/11, 9671/11, 9674/11, 9677/11 per la riformulazione delle ordinanze di primo grado e l’esame della richiesta dell’ammissione con riserva dei candidati ricorrenti risultati non idonei. Diffida ad adempiere. VIOLAZIONE ART. 6 CEDU, ART. 113 COSTITUZIONE.

Considerato che il Consiglio di Stato ha fissato per il 20 dicembre 2011 la Camera di consiglio per la discussione dei ricorsi di appello in oggetto,

Considerata che sia la normativa interna (artt. 103, 111, 113 della Costituzione), sia il diritto comunitario (art. 6, Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali) garantiscono ai cittadini la tutela giurisdizionale contro gli atti della pubblica amministrazione, dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa e a richiedere un’equa e pubblica udienza entro un termine ragione­vole, davanti a un tribunale indipendente e imparziale costituito per legge, al fine della determinazione sia dei suoi diritti e dei suoi doveri di carattere civile,

dato che la data scelta per lo svolgimento delle prove scritte, il 14 e 15 dicembre prossimo, priva i ricorrenti della possibilità di discutere gli appelli presentati nei termini stabiliti essendo la prima data utile - dopo la pubblicazione del 25 novembre scorso delle ordinanze oggetto di gravame - per la calendarizzazione proprio il 20 dicembre 2011,

al fine di tutelare gli interessi di tutti i partecipanti e il buon andamento dell’amministrazione, poiché - come hanno chiarito i giudici del Consiglio di Stato, nel negare la possibilità di concedere un provvedimento monocratico - la mancata preventiva discussione dell’appello, potrebbe comportare l’annullamento di tutta la prova pre-selettiva e delle consequenziali prove scritte programmate con grave danno anche per l’erario,

“considerato che l’interesse azionato è diretto alla rinnovazione delle prove selettive e quindi dell’intera procedura concorsuale; ritenuto che la richiesta di ammissione alle prove scritte non appare coerente con tale pretesa e non elimina il danno lamentato”

chiede alla S. V.

di rinviare lo svolgimento delle prove scritte del prossimo 14 e 15 dicembre ad una data successiva alla Camera di consiglio prevista, anche per non generare un certo contenzioso pure in sede comunitaria, che porterebbe non soltanto all’annullamento della prova ma anche alla richiesta di ingenti risarcimenti danni per la compressione-negazione del diritto alla difesa, al netto della decisione di merito del giudice amministrativo sulla corretta esecuzione delle attività preposte ovvero sulla congruità con quanto disposto dal bando in merito alla prova pre-selettiva svolta.

La presente è da intendersi come diffida negli usi consentiti dalla legge.

Con decisione del 7 dicembre 2011, il TAR Lazio ha respinto le richieste di provvedimento cautelare per i ricorrenti inidonei alle prove preselettive del concorso DS dei ruoli nn. 8816, 8819, 8821, 8823, 8825, 8827, 9257, 9258, 9259, 9262, 9263.

Si tratta di una decisione scontata, visto il precedente negativo del 24 novembre sui ricorsi nn. 8814, 8815, 8820 e 8822, contro il quale è già stato presentato appello.

Anief, pertanto, rimane in attesa del decisivo pronunciamento in appello del Consiglio di Stato – che nel frattempo ha confermato il diritto dei precari a partecipare al concorso - e della decisione del Presidente della VI sezione sulla richiesta di rinvio delle prove scritte del prossimo 14-15 dicembre in vista della fissazione dell’udienza. In caso di esito negativo, Anief predisporrà quanto necessario per chiedere l’annullamento di tutta la procedura concorsuale, non essendo stati messi tutti i candidati nelle condizioni di partecipare alle prove scritte.

Nel frattempo Anief sta provvedendo all’invio delle istruzioni operative - senza costi aggiuntivi - a tutti i ricorrenti interessati per il deposito dell’appello, ad eccezione dei soli ricorrenti del ricorso n. 9263/2011 Avv. Speranza, per i quali provvederà direttamente il legale a quanto necessario.

 

Confermate le ordinanze cautelari ottenute dall’Anief al Tar Lazio per l’immissione alle prove selettive dei precari e dei docenti di ruolo con cinque anni di servizio anche nel pre-ruolo. Anief chiede ora al Miur di sospendere le nuove prove scritte, in attesa del verdetto dei giudici, per non inficiarne i risultati.

Con ordinanze nn. 5358/11, 5359/11, i giudici di Palazzo Spada hanno respinto gli appelli del Miur tesi ad annullare le ordinanze cautelari ottenute dai 500 ricorrenti dell’Anief, sia a tempo indeterminato con cinque di servizio tra pre-ruolo e ruolo, sia precari con lo stesso servizio svolto. I candidati che avevano presentato, persino, una domanda cartacea, ostacolati dalla procedura telematica che li escludeva, in virtù dell’azione giuridica-sindacale avevano potuto partecipare alle prove pre-selettive, alcuni con successo.

Resta confermato, pertanto, il giudizio di primo grado espresso in sede cautelare in merito alla disapplicazione della normativa nazionale contrastante la normativa comunitaria “ritenuto, nell’esame proprio della fase cautelare, che, allo stato, l’appello non appare presentare profili di fumus boni iuris siffattamente evidenti da indurre all’accoglimento della domanda cautelare, ferma la necessità dell’approfondimento nel merito della ragionevolezza di quanto prescritto dall’art. 1, comma 618, della legge n. 296 del 2006 in relazione alla fattispecie disciplinata. Ritenuto sussistere motivi per la compensazione tra le parti delle spese della presente fase cautelare”. Respinto l’appello del Miur che non è riuscito a dimostrare la ragionevole discriminazione del servizio prestato da precario né la diversa professionalità esistente tra personale docente e precario, al fine di superare quanto disposta dalla direttiva 1999/70/CE. La stessa direttiva, che oggi l’Anief invoca nei tribunali del lavoro per far riconoscere per intero nella ricostruzione di carriera del personale di ruolo gli anni di pre-ruolo, la stessa valutazione con il servizio di ruolo nelle domande di mobilità, gli stessi aumenti di stipendio arretrati per i periodi di precariato.

Ancora una battaglia di civiltà contro l’abuso della precarietà nell’instaurazione dei rapporti di lavoro”, così commenta a caldo il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, leader del sindacato che ha patrocinato i ricorsi.

La nostra repubblica è fondata sul lavoro quale valore esistenziale per lo sviluppo della società secondo criteri di uguaglianza, pari opportunità, giustizia sociale. Ora attendiamo con fiducia la calendarizzazione urgente degli altri appelli che questa volta abbiamo presentato come sindacato al Consiglio di Stato per riformulare alcune ordinanze del Tar Lazio che non hanno consentito l’inserimento con riserva alle prove scritte dei non idonei alle prove pre-selettive. È evidente – continua il presidente dell’ANIEF - che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini il diritto a ricorrere contro gli atti dell’amministrazione, tanto più quando sembra palesemente violato lo stesso bando concorsuale nella scelta di quesiti né idonei né corretti. Se a sette giorni dalla prova viene cancellato il 17% delle domande selezionate dopo un approfondimento fatto dagli esperti durato dieci giorni, è chiaro che qualcosa non va ed è chiaro che gli idonei hanno superato dei quiz falsati. L’ammissione con riserva di tutti i ricorrenti, contestata dal Miur e dagli avvocati dei contro-interessati, serve proprio a tutelare i risultati finali della prova concorsuale e a consentire il sereno svolgimento delle prove senza annullarne completamente i risultati. Per questo, chiediamo al ministro Profumo di rinviare le prove scritte del 14-15 dicembre, a dopo la fissazione della prima udienza camerale utile a discutere quanto non è stato approfondito nel merito dai giudici di primo grado. In caso contrario, andremo fino in fondo e chiederemo l’annullamento di tutta la procedura concorsuale, non essendo stati messi tutti i candidati nelle condizioni di partecipare alle prove scritte. Analoga richiesta è stata presentata al Presidente del Consiglio di Stato nei ricorsi di appello nn. 9669, 9671, 9674, 9677 a cui è legata la sorte anche degli altri ricorsi, di analogo contenuto, accolti presso alcuni tribunali regionali”.

Deposito motivi aggiunti al TAR Lazio in vista della discussione del merito di tutti i ricorsi presentati in elenco, ovvero ruoli nn. 7439, 7440, 8814, 8815, 8816, 8819, 8820, 8821, 8822, 8823, 8825, 8827, 9257, 9258, 9259, 9262, 9263 

I legali dell’Anief stanno predisponendo, senza ulteriori spese aggiuntive per i ricorrenti, motivi aggiunti al Tar Lazio grazie ai quali i giudici potranno ricavare il risultato ottenuto dai singoli ricorrenti, all’atto dell’espletamento della prova preselettiva con l’esatta individuazione delle risposte errate. A tal fine, chi ha già inviato una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con allegato copia della prova concorsuale scaricata dal sito di Formez deve inviare soltanto un’altra mail entro venerdì 2 dicembre 2011 avente per oggetto la Regione di appartenenza dove si è presentata la domanda e il numero del ruolo del ricorso al Tar Lazio di appartenenza e per testo, rispettando rigorosamente il formato: cognome e nome; luogo e data di nascita; punteggio conseguito nella copia della prova allegata, numero sequenziale delle risposte sbagliate secondo l’identificazione delle stesse nel quizzone.

Esempio:

Oggetto: Sicilia 8814

Testo: Rossi Mario. Nato a Palermo il 24/11/1956. Punteggio conseguito: 67. Quesiti errati: 1536, 745, 876, 982.

Chi non ha ancora inviato la mail con la copia della prova allegata deve seguire le istruzioni di cui sopra ricordando di allegare la copia della prova corretta scaricabile dal sito di Formez.

 

 

Appello gratuito Consiglio di Stato ricorsi nn. 8814, 8815, 8822: proroga sub condicione

Considerato che sono scaduti oggi i termini per l’invio della documentazione utile per la presentazione dell’appello in Consiglio di Stato avverso le ordinanze di sospensiva rigettate dal Tar Lazio sui ricorsi nn. 8814, 8815, 8820, 8822, nonché i termini per costituirsi in difesa delle ordinanze favorevoli nell'appello al CdS sollevato dal Miur sui ricorsi nn. 7439 e 7440, poiché nell’appello sarà richiesta al Presidente del tribunale la sospensione delle prove scritte previste il 14 e 15 dicembre prossimo almeno fino alla discussione della prima udienza camerale nel giudizio di secondo grado ai fini dell’immissione con riserva dei non idonei, Anief ha deciso di prorogare i termini a mercoledì 30 novembre, entro le ore 12, per l’invio del plico contenente tutta la documentazione utile per l’adesione all’appello per tutti i ricorrenti che non hanno fatto in tempo a inviare la modulistica predisposta; a tal proposito le istruzioni operative per la presentazione dell’appello in CdS verranno ritrasmesse agli interessati entro e non oltre le ore 23 di oggi, lunedì 28 novembre. In caso di mancata ricezione entro il termine stabilito della documentazione, il ricorrente dovrà richiedere le istruzioni operative alla casella mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’appello sarà notificato soltanto qualora il Presidente del Consiglio di Stato accolga nei prossimi giorni la richiesta di sospensione delle prove scritte.

Si ricorda, infine, che è stata sciolta la riserva in merito alle eventuali spese legali per l’appello in questione sia nei confronti dei ricorrenti appellanti che hanno inviato la documentazione entro oggi sia dei nuovi che aderiranno entro mercoledì: le spese legali per la discussione dell’appello saranno interamente sostenute dall’Anief, senza alcun costo aggiuntivo per i ricorrenti.

Anief confida nella piena collaborazione di tutti i ricorrenti nell’adempimento delle presenti istruzioni, scusandosi per la tempistica ristretta che è stata dettata dal ministero con l’evidente obiettivo di comprimere il diritto alla difesa.

Si ricorda a tutti i ricorrenti che entro il 13 dicembre sarà ancora possibile inviare la propria candidatura come RSU in vista delle prossime elezioni, scrivendo una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Si precisa che la presente proroga è esclusivamente riservata a coloro che non hanno precedentemente inviato la documentazione di cui sopra all'indirizzo fornito.

Incredibile la motivazione. Anief invita i ricorrenti ad appellarsi con urgenza in Consiglio di Stato per l’ammissione alle prove scritte del 14-15 dicembre. Con la sentenza n. 806/2010, infatti, già i giudici di secondo grado hanno avuto modo di annullare prove pre-selettive non congrue con il bando di concorso.

Anief sta inviando nella giornata di oggi a tutti i ricorrenti le istruzioni operative per costituirsi in giudizio (invio documentazione entro le ore 12 di lunedì 28 novembre 2011 per Raccomandata 1 al nuovo indirizzo che sarà indicato direttamente, sito nella città di Roma dove deve pervenire il plico entro le ore 19 di mercoledì 30 novembre, per essere il ricorso notificato il 1 dicembre stesso) e richiedere un provvedimento d’urgenza dai giudici di Palazzo Spada, prima dello svolgimento delle prove scritte, che ne imponga l’ammissione con riserva alle stesse. Anief, infatti, non ritiene sufficiente la motivazione fornita dai giudici del Tar Lazio con cui hanno respinto il ricorso: “considerato che non hanno superato la prova pre-selettiva”, oggetto proprio del tema del gravame.

Per l’Anief, i quesiti, pur essendo necessariamente espressione di un’ampia discrezionalità (non sindacabile in linea di principio dal giudice amministrativo), avrebbero dovuto logicamente essere predisposti in maniera idonea a permettere l’accertamento della preparazione richiesta per il concorso. Anief, nel ritenere che il procedimento di formulazione dei quesiti non ha osservato il concetto di elementi o nozioni di diritto, prescritto dal bando, non chiede la rilevazione della violazione di un criterio di selezione o del dovere di attribuire i punteggi alle risposte, ma un vizio logico-procedimentale dell’azione amministrativa di valutazione, ravvisando contrasto con una specifica previsione inerente al livello della preparazione richiesta e da accertarsi mediante i questionari. Anief denuncia il dovere (della società incaricata) di formulare criteri atti alla corretta applicazione del bando con riguardo ai questionari, l’illogicità e il difetto di istruttoria a carico degli atti gravati, per aver pronunziato un’inidoneità del ricorrente sulla base di prove selettive formulate in modo non rispettoso delle cennate indicazioni del bando sul punto che prevedevano tutte le risposte esatte. Non si è chiesto, infatti, di annullare alcuna norma del bando ma gli atti della procedura che, in sua violazione, presentavano le illogicità e le insufficienze riscontrate, vale a dire la valutazione di inidoneità del candidato ed il verbale summenzionato, da annullare per la parte non recante alcun criterio nella formulazione dei quesiti costituendo una non corretta applicazione del bando, seppur sotto un profilo omissivo.

Anief ritiene che i ricorrenti abbiano tutto il diritto ad una specifica ed approfondita istruttoria del tribunale sulle procedure concorsuali finora espletate, considerato che lo stesso ministro uscente ha sconfessato l’operato di quei consulenti che sono stati chiamati, non si sa ancora ad oggi da chi, a scrivere quei quesiti da cui il 20% è stato cancellato a una settimana dalla prova. I provvedimenti cautelari invocati mirano proprio a evitare brutte sorprese quando si deciderà il merito dei ricorsi, quando potrebbe essere sospesa tutta la procedura concorsuale e annullato ogni elenco definitivo dei vincitori, o ancora stabilito un pesante risarcimento danni a favore dei ricorrenti, lasciando una magra e crudele illusione anche a quelle migliaia di colleghi che continueranno a studiare e a prepararsi per superare un concorso finora mal gestito, poco trasparente e pieno di errori, comunque, una brutta pagina della scuola italiana.

I ricorrenti dei ricorsi 8814, 8815 (Avv.ti Ganci-Miceli) e 8822 (Avv. Mendicino) che non riceveranno entro le ore 23 di venerdì 25 novembre le istruzioni operative ed il mandato per ricorrere, dovranno inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con oggetto “istruzioni operative appello CdS non-idoneo”. Si prega di attendere tale orario prima di segnalare l'eventuale mancata ricezione, le mail inviate prima delle ore 23:00 non riceveranno risposta.

I ricorrenti del ricorso 8820 (Avv. Speranza), invece, saranno contattati via mail direttamente dal legale, che provvederà d'ufficio alla presentazione dell'istanza di appello in Consiglio di Stato.