C’è tempo sino al 14 agosto per partecipare, il prossimo autunno, alla kermesse di assunzioni automatizzate, con i candidati divisi per regione, secondo la Tabella 1 del testo di riforma, a cui si aggiungeranno i posti residui delle fasi precedenti. La novità è che la maggior parte di loro entrerà in servizio di ruolo il 1° settembre 2016, sulla base di una scelta effettuata dal dirigente scolastico. Per questa ragione, Anief annuncia ricorso al Tar Lazio: si tratta di un’impugnazione contro la chiamata diretta del personale statale, ritenendo incostituzionale i commi 79-82 della legge 107/2015. Potrà partecipare al ricorso, con scadenza adesioni entro il 24 agosto, però solo chi presenterà la domanda entro il 14 agosto.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la chiamata diretta del personale è una norma già reputata incostituzionale dalla Consulta. La sentenza 76/2013, relatore l’allora giudice Sergio Mattarella, oggi Capo dello Stato, parla chiaro. Inoltre, ci sono diverse sentenze del Consiglio di Stato che si riferiscono a vari comparti statali, che ribadiscono come i dipendenti pubblici debbano essere sempre assunti con imparzialità e ragionevolezza. Pertanto, i 48mila insegnanti che avranno la nomina giuridica su disciplina comune hanno il pieno diritto di ricorrere nei Tribunali della Repubblica, al fine di opporsi alla futura selezione del preside.
Prende il via oggi la nuova fase di reclutamento del personale della scuola, prevista dalla Legge 107/2015, che porterà all’assunzione di 48.812 nuovi docenti secondo delle modalità innovative: entro il prossimo autunno, questi insegnanti saranno scelti dalle scuole, divisi per regione, secondo la Tabella 1 del testo di riforma, a cui si aggiungeranno i posti residui delle fasi precedenti. La novità è che la maggior parte di loro entrerà in servizio di ruolo il 1° settembre 2016, sulla base di una scelta effettuata dal dirigente scolastico. Per questa ragione, Anief annuncia ricorso al Tar Lazio: si tratta di un’impugnazione contro la chiamata diretta del personale statale, ritenendo incostituzionale i commi 79-82 della legge 107/2015: potrà partecipare al ricorso solo chi presenterà la domanda entro il 14 agosto.
La posizione del sindacato sull’inammissibilità della chiamata diretta è stata espressa anche dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 76/2013, che ha espresso parere avverso la Legge Lombardia n. 7/2012 per violazione delle competenze Stato/Regioni (art. 117): “Ora, il fatto che la previsione di concorsi per l’assunzione del personale docente sia inserita in tale ambito non muta i termini della questione, perché la valorizzazione dell’autonomia non può spingersi fino al punto di consentire ai singoli istituti scolastici di scegliere il proprio personale docente con concorsi locali”, ha scritto la Consulta. Che ha “bollato”, senza mezzi termini, la chiamata diretta come una procedura “in evidente contrasto con il menzionato parametro costituzionale”.
L’ufficio legale dell’Anief ritiene pertanto illegittimo che sia il dirigente scolastico a scegliere dagli albi territoriali con propria discrezionalità il personale scolastico, assunto a seguito di procedura comparativa di valutazione a partire dall’a.s. 2016/2017 e che suddetto personale debba poter scegliere la sede secondo la graduazione della posizione assunta a seguito della presentazione della domanda. Il ricorso, se accolto, farà caducare soltanto le norme impugnate, salvando le procedure di assunzione previste dalla legge.
Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal, ribadisce che “la chiamata diretta del personale è una norma già reputata incostituzionale dalla Consulta: la sentenza 76/2013, relatore l’allora giudice Sergio Mattarella, oggi Capo dello Stato, secondo cui questa procedura non può essere adottata nella scuola come nella PA, parla chiaro. Ci sono fortissimi dubbi di costituzionalità su questa norma. Pertanto, i 48mila insegnanti che avranno la nomina giuridica su disciplina comune hanno il pieno diritto di ricorrere nei Tribunali, al fine di opporsi alla futura selezione del preside”.
“Inoltre, ci sono diverse sentenze del Consiglio di Stato che si riferiscono a vari comparti statali, le quali ribadiscono come i dipendenti pubblici debbano essere sempre assunti con imparzialità e ragionevolezza. Cosa che non avverrebbe – conclude Pacifico – se si applicasse l’assegnazione delle sedi in base alla discrezionalità dei presidi”.
Adesioni al ricorso contro la chiamata diretta, riservato a chi ha presentato domanda di inserimento negli albi territoriali in quanto inserito a pieno titolo nelle Gae o GM, sul Portale ANIEF Scadenza adesioni ricorsi 24 agosto 2015.
Adesioni al ricorso contro la chiamata diretta, riservato a chi ha un contenzioso attivo per l’inserimento negli albi territoriali a seguito della presentazione della domanda, sul Portale ANIEF Scadenza adesioni ricorso 24 agosto 2015.
Per approfondimenti:
DDL Scuola – Il maxiemendamento non risolve nulla: tagliate fuori le nuove generazioni di docenti
Riforma scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto Quotidiano del 29 giugno 2015)
Giannini: fino al 2017 ancora supplenze. Nel frattempo, concorso per 200mila abilitati (Orizzonte Scuola del 10 luglio 2015)
Scuola, l'intervista al ministro Giannini: «I prof non boicotteranno la riforma» (Il Messaggero del 16 luglio 2015)
Scuola, partono le assunzioni (La Repubblica del 21 luglio 2015)
Scuola, via alle assunzioni. Il bando online sul sito del Miur (Corriere della Sera del 21 luglio 2015)
Non saranno coperti 3.142 posti. Per alcune classi di concorso insufficiente il numero di docenti delle graduatorie (Tuttoscuola del 23 luglio 2015)
Immissioni in ruolo. Non obbligatoria la PEC, anticipiamo schermate domanda da domani 28 luglio su Istanze on line (Orizzonte Scuola del 27 luglio 2015)