“Il Contratto collettivo nazionale 2019/2021 dei comparti Istruzione, Università e Ricerca ha prodotto diversi aspetti positivi, sia di tipo economico che normativo”: lo ha ricordato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, replicando in questo modo a chi ancora accusa i sindacati firmatari dell’intesa sottoscritta lo scorso 18 gennaio di non avere fatto il bene di circa un milione e mezzo di lavoratori.
Pacifico spiega che “certamente gli obiettivi che ci eravamo posti era più alti, ma una volta che abbiamo preso coscienza della possibilità di ottenere qualcosa di più dall’Aran, rispetto a quello che si era già ottenuto, ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di fare prevalere il buon senso ripromettendoci di riversare la nostra azione sindacale sul nuovo contratto 2022/24, come abbiamo fatto rivendicando con immediatezza, attraverso appositi ricorsi”, indennità di vacanza contrattuale che il Governo ha deciso di assegnare solo in parte.
I RISULTATI ECONOMICI DEL CCNL 2022-24
L’obiettivo, con il contratto che andrà a definirsi, è migliorare gli incrementi raggiunti con il Ccnl 2019/21: il +8,4% per il compenso individuale accessorio, il +5,2% per la retribuzione professionale docente e l’aumento del 39,3% per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Per un aumento medio mensile di 124 euro per i docenti, di 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi e di 90 euro per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
Anief ha inoltre fatto in modo di arrivare a breve a realizzare un’intesa proficua sulla mobilità dei lavoratori della scuola neo assunti a tempo indeterminato; delle risorse maggiori all’inflazione e al precedente contratto; la decisione di riportare alla contrattazione la definizione dei compensi del docente tutor, oltre che lo sblocco per il personale Ata delle posizioni economiche. Grandi passi in avanti sono stati raggiunti per i Dsga, per i quali l’aumento di stipendio è stato portato da 6 a 60 euro e anche per loro si apre la possibilità di accedere al fondo di valorizzazione del personale. Agli assistenti tecnici nel primo ciclo è stata assegnata un’indennità di disagio, il cui tetto massimo è stato aumentato per richiesta sempre del giovane sindacato.
I RISULTATI NORMATIVI DEL CCNL 2022-24
Il Contratto collettivo nazionale 2019/2021 di Istruzione, Università ha prodotto anche risultati positivi dal punto di vista normativo. Per i supplenti docenti e ATA, ad esempio, già con il corrente anno scolastico possono per la prima volta richiedere alla loro scuola tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari, documentati anche tramite autocertificazione. È stata anche prodotta maggiore considerazione per titoli e profili ATA terza fascia, a vantaggio della funzionalità del servizio che andranno a svolgere: il diploma, ad eccezione del profilo del collaboratore scolastico, non è più sufficiente per accedere, poiché d’ora in poi occorre anche la certificazione internazionale di alfabetizzazione informatica.
È stato chiarito che le assemblee delle Rsu potranno essere indette a maggioranza e non all’unanimità. Per il personale Ata è stata ottenuta la determinazione dei fondi per le progressioni economiche verticali, ma è anche passato l’aumento del salario accessorio e delle quote orarie degli straordinari di tutto il personale (erano ferme da 16 anni). Per i docenti sono arrivati chiarimenti importanti, come il Glo che rientra nelle attività funzionali. Il congedo per le donne vittime di violenza è stato inoltre esteso fino a 120 giorni: si tratta di una richiesta promossa proprio dall’Anief.
Attraverso il nuovo contratto è arrivato circa mezzo miliardo di euro, per la valorizzazione del personale, con l’impegno di redistribuire i fondi ai tavoli contrattuali. Via libera anche alle deroghe ai vincoli dei trasferimenti, a partire dalla conferma dei diritti della disabilità e di tutela dei genitori lavoratori con figli fino a 12 anni nei trasferimenti del personale scolastico. Come pure la procedura straordinaria di reclutamento su posti di sostegno e lo sblocco dei contratti dei docenti specializzati all’estero; ma anche l’ampliamento del 30 % dei posti dei docenti riservati ai precari TFA sostegno; come pure l’aumento del 70% dei posti del concorso straordinario dei docenti di religione cattolica.
Il giovane sindacato ha anche ottenuto l’eliminazione della soglia massima dei docenti abilitati con semplificazione per accesso e frequenza; l’ammissione diretta degli insegnanti ‘ingabbiati’ ai percorsi di 30 CFU assieme ai docenti triennalisti anche della scuola paritaria e degli Iefp; l’assegnazione della Carta del docente ai neo immessi in ruolo e con contratto fino al 31 agosto dell’anno successivo, come poi accettato dal Governo in carica; lo scorrimento delle graduatorie del concorso ordinario straordinario su rinunce e trasformazione in esaurimento delle graduatorie degli ordinari; il nuovo corso-concorso per dirigenti scolastici con ricorso sempre attivo.
LA SINTESI DEI RISULTATI OTTENUTI COL CCNL 2019/21
Ecco una sintesi dei risultati ottenuti con il contratto collettivo nazionale sottoscritto all’Aran nel gennaio 2024:
- i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;
- i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;
- i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;
- il 10% (non 3%) di aumento per prestazioni lavorative straordinarie e per le ore aggiuntive;
- l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);
- l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;
- la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;
- l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;
- l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;
- l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
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