Con le attuali regole sul reclutamento la prossima estate sarà letteralmente impossibile realizzare per intero il piano delle oltre 90 mila immissioni in ruolo annunciate dal ministero dell’Istruzione e che saranno autorizzate dal Mef: lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiegando anche quali accorgimenti adottare per evitare che anche nel 2023 si coprano meno della metà dei posti autorizzati come accaduto negli anni passati.
Occorre “assumere da I fascia GPS sostegno e usare la call veloce, ma – spiega oggi il sindacalista ad Orizzonte Scuola - bisogna coinvolgere anche gli 8mila docenti specializzati inseriti con riserva. Lo scorso anno sono andati vacanti 14mila posti sul sostegno”; vanno quindi aumentati “gli organici sul sostegno e trasformata una parte dei posti in deroga in organico di diritto anche per garantire la continuità didattica agli studenti”; va inoltre esteso “il doppio canale anche ai posti comuni della prima fascia e seconda fascia Gps”. I docenti della seconda fascia non abilitati, potrebbero essere “individuati come aventi diritto con lo scioglimento della riserva dopo la frequenza del corso di 60 CFU”.
Le richieste per salvare il prossimo anno-scolastico sono state formulate pochi giorni fa alle Commissioni riunite I e XI della Camera: durante una audizione tenuta dall’Anief, sono stati presentati oltre 30 emendamenti per migliorare il Decreto Legge PA - Pnrr 44/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 aprile. Quindi, le richieste sono state ribadite ieri all’Aran, nel corso dell’incontro per il proseguimento della trattativa sul rinnovo normativo del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021, settore Istruzione.
Ieri, ha detto Pacifico, “abbiamo chiesto di distribuire a tutto il personale le risorse. Nel tavolo ci sono diversi punti: riconoscere i permessi retribuiti al personale precario, il buono pasto, la rivisitazione dei profili professionali del personale ATA”. Il sindacalista ha quindi detto che per aumentare il numero di docenti specializzati sul sostegno, l’Anief ha chiesto di fare “frequentare circa dal 20% al 40% dei corsi in modalità telematica”, così da riuscire a “raddoppiare l’accesso” ai corsi specializzanti. “Oltre alle 25 mila persone selezionate, sarebbe giusto permettere l’accesso ad altri 25 mila docenti, con tre anni di servizio su posti di sostegno, di partecipare al di fuori del numero programmato. Ricordo il ricorso vinto da Anief in Consiglio di Stato nel 2019 in cui si è dimostrato che il numero programmato non rispettava le effettive esigenze”.
Riguardo invece la gestione della fase transitoria e le graduatorie di merito dei concorsi, Pacifico ha detto che il sindacato auspica di “mettere a esaurimento le graduatorie del concorso ordinario: se questo non è possibile, si possono prorogare fino alla pubblicazione delle graduatorie del futuro concorso, e assumere gli idonei”. Nel frattempo occorre “intervenire sul concorso straordinario bis assumendo gli 8 mila vincitori rimasti fuori e poi integrando le graduatorie con tutti coloro che hanno partecipato”. Quindi, ha ricordato che con i concorsi adottati “negli ultimi sette anni, tra tanti concorsi, il numero dei precari è passato dal 100 al 220%”.
Il sindacato ha quindi “evidenziato la necessità di un organico Pnrr, sia docenti che ATA, per tenere le scuole aperte per le attività legate al tutoraggio e all’orientamento”: per avere in servizio “40 mila persone in più” servono “300 milioni di euro”. Sul personale non docente, l’Anief ha “chiesto delle risorse aggiuntive per premiare e valorizzare il lavoro dei DSGA e di tutto il personale ATA”. Sugli spostamenti del personale, il leader del sindacato autonomo ritiene che “la deroga ai vincoli non può avvenire solo per un anno, anche perchè ci sarà il dimensionamento scolastico che farà rivedere le posizioni di tutti. La strada da percorrere per conseguire la continuità didattica è prevedere un’indennità per i fuori sede”.
L’INTERVISTA COMPLETA AD “ORIZZONTE SCUOLA” DEL PRESIDENTE ANIEF MARCELLO PACIFICO.
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