Organico aggiuntivo del personale, funzionale al PNRR; utilizzo delle graduatorie dell’ultimo concorso ordinario anche per i prossimi anni; riconoscimento dell’abilitazione per tutti coloro che hanno partecipato al concorso straordinario bis; inserimento dei docenti “ingabbiati” nel nuovo percorso dei 30 Cfu per poter conseguire una nuova abilitazione e i loro passaggi di ruolo; assegnazione provvisoria più fluida per le richieste interprovinciali. Sono alcune delle proposte Anief, seppure riformulate, sui quali da oggi i deputati della I e XI Commissione della Camera stanno ragionando, eventualmente inserendole già nel decreto legge sulla PA, il n. 44/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine aprile e che entro in mese dovrà essere tradotto in legge. Rispetto agli emendamenti segnalati da Fratelli di Italia, Lega e M5S la scorsa settimana, oltre 50 dei quali attraverso emendamenti sulla scuola presentati da Anief e Udir, dopo l’audizione alla Camera dello scorso 9 maggio, diversi risultano quindi in “odore” di approvazione.
Le richieste sono di vario tipo, spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir, durante un’intervista rilasciata aggi a Scuolainforma: “Si tratta di quelle dell’organico aggiuntivo, che sia funzionale al PNRR e quindi finanziato dal PNRR, però solo relativamente al personale ATA e fino al 10% da parte di ogni scuola di utilizzo delle risorse del PNRR stesso, utilizzando le graduatorie d’istituto del personale ATA”, dice il sindacalista.
“E ancora – continua Pacifico - tra le principali proposte: per quanto riguarda l’ultimo concorso ordinario la messa ad esaurimento delle relative graduatorie per utilizzare gli idonei anche negli anni successivi; quanto invece al concorso straordinario bis il riconoscimento del valore abilitante della prova sostenuta da tutti coloro che hanno partecipato; riguardo ai docenti ingabbiati la possibilità di essere inseriti nel nuovo percorso dei 30 cfu per poter conseguire una nuova abilitazione e poi favorire i passaggi di ruolo; per la mobilità interprovinciale come assegnazione provvisoria o rispetto al divieto di traferirsi fuori altre province”.
“Quanto ai dirigenti scolastici – spiega ancora il sindacalista Anief-Udir- la possibilità di essere assunti sul 100 % dei posti vacanti disponibili in deroga al contratto (finora la deroga era fino al 60%, ottenuta da Udir nella scorsa legislatura). Anche la conferma attraverso il nuovo percorso di formazione dei nuovi dirigenti licenziati a seguito di sentenza assunti con riserva”.
Pacifico ricorda anche che risulta “ancora in discussione la possibilità di reintegrare i docenti licenziati assunti con riserva che avevano superato positivamente l’anno di prova e il fatto di fare una sessione specifica per i passaggi verticali del personale DSGA facente funzione affinchè possano rientrare nel nuovo ruolo di direttore.
Infine Anief trova incostituzionale l’esclusione dalla partecipazione ai ruoli del personale che ha conseguito il titolo all’estero”.
Tra le tematiche più accese, c’è quella delle assunzioni da Gps posto comune, ritenuti fondamentali per permettere di attuare le 90 mila assunzioni nella scuola annunciate più volte dall’amministrazione. Il presidente Anief-Udir ricorda che “ci sono state contrarietà, non tanto da parte del Ministero, quanto rispetto all’accordo fatto con la Commissione Europea che era quello di attuare fin da ora le assunzioni col PNRR. C’è stato un no al doppio canale di reclutamento con le assunzioni dalle Gps di I e II fascia posto comune, che avrebbe sì risolto il problema dei precari fin da subito ma avrebbe violato l’accordo con l’Europa di andare ad assumere i precari col nuovo sistema, cioè col nuovo concorso dei 24 CFU o 3 anni di servizio”.
Marcello Pacifico ritiene infine importante “che il sistema del doppio canale debba a regime riprendersi. La storia ci sarà testimone appena si scoprirà che quest’anno andrà vacante di nuovo per il sesto anno consecutivo per la metà dei posti. Denunceremo in Commissione Europea, la stessa commissione che vorrebbe far assumere dal PNRR, che l’Italia sta continuando ad abusare dei contratti a termine nella scuola e ogni anno aumenta il numero dei precari anzichè diminuire Siamo fiduciosi che prima o poi questa strada sarà percorsa anche col consenso dell’Unione Europea”, conclude il sindacalista autonomo.
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