È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 31 dicembre 2024, n. 208 (PNRR Sexies) contenente “misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. “Al suo interno – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - troviamo delle nuove norme che riformano gli istituti tecnici delle scuole superiori: altre necessità rilevanti per la scuola italiana, invece, non sono menzionate e cercheremo di farle introdurle”.
In fase di miglioramento del testo di legge, in sede parlamentare, Anief chiederà di rivedere obiettivi diversi che vanno con urgenza raggiunti per migliorare il sistema scolastico altrimenti compromesso da disposizioni in vigore che danneggiano il sistema: abolire i vincoli sulla mobilità; estendere il doppio canale di reclutamento alla prima fascia GPS anche su posto curricolare: rinnovare i contratti prevedendo un organico aggiuntivo Ata per ausiliari e assistenti; inserire gli idonei del concorso 2023 nelle graduatorie di merito; assumere in ruolo i docenti di sostegno su tutti i posti in deroga assegnati per più di due anni alle scuole; stabilizzare i ricercatori universitari.
IL TESTO DEL DECRETO LEGGE PUBBLICATO IN GU
Art. 9
Disposizioni urgenti per l'attuazione della Riforma 1.1 degli istituti tecnici - M4C1 PNRR
1. All'articolo 26 del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, dopo il comma 4, e' aggiunto il seguente:
«4-bis. In sede di prima applicazione, per l'anno scolastico 2025/2026, con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito sono individuate, nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, le misure necessarie per l'applicazione dei criteri indicati dal comma 2, lettere a), numero 1), numero 1-bis) e numero 2), primo periodo, b), c), d) e) e f), nel rispetto dei principi del potenziamento dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e della maggiore flessibilita' nell'adeguamento dell'offerta formativa.».
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