Si è tenuto oggi presso il Ministero dell’istruzione e del merito un tavolo di contrattazione avente ad oggetto l’integrazione MOF di cui al D.L. 160 del 28/10/2024, articolo 10 (milioni 13,7), il D.M. ripartizione continuità as 2023-24, Avvio confronto CCNI Economie MOF anni precedenti.
Anief, aderente a Cisal, ha segnalato le priorità nella memoria consegnata da Cisal al Governo. Per il personale scolastico, Anief chiede stipendi allineati all’inflazione, parità economica e giuridica tra precari e docenti di ruolo, valorizzazione EQ - ATA, docenti sostegno, middle management, indennità trasferta, pensione a 61 anni, Riscatto gratuito degli anni formazione, mobilità senza vincoli, organico di fatto allineato a quello di diritto, doppio canale di reclutamento che includano gli idonei e i precari storici, maggiori risorse per la scuola
Da Palazzo Madama arriva la richiesta di snellire le procedure per il pagamento dei supplenti della scuola che stipulano contratti per pochi giorni o comunque non annuali: l’impegno è stato preso dalla settima Commissione del Senato, che nell’ambito dell’esame del disegno di legge di Semplificazione ha approvato parere favorevole, proposto dalla relatrice Ella Bucalo (FdI), per chiedere al Governo delle procedure amministrative snelle per arrivare al pagamento mensile degli stipendi dei supplenti “brevi e saltuari”.
Nel corso dell’audizione Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha affermato che “l’organico Pnrr e Agenda sud non ha ancora avuto la proroga: per il funzionamento del Pnrr bisogna far ripartire i contratti; abbiamo poi moltissimi idonei che hanno superato un concorso ma che non sono stati stabilizzati ed è uno spreco di risorse, vanno assunti, va riconosciuto il merito. Bisogna mettere in agenda il doppio canale di reclutamento”
Questo perché non contiene misure di prevenzione (doppio canale di reclutamento chiesto da Anief) dell'abuso dei contratti a termine che ha fatto aumentare del 200% il numero dei precari né ha introdotto il principio di non discriminazione sulla parità di trattamento economica e giuridica tra personale di ruolo e con contratto a termine che svolge lo stesso lavoro, come richiede la direttiva europea (70) del 1999.