Tanti supplenti temporanei penalizzati dalla mancanza di fondi pubblici adeguati e dal malfunzionamento del sistema informatizzato ‘Sidi’ che permette di contrattualizzare e procedere ai pagamenti.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non è così che si attua la parità di trattamento imposta dalla Corte di Giustizia UE. Invece di accelerare i tempi, grazie ai sistemi informatizzati, si nega a migliaia di supplenti - costretti a caricarsi di spese ‘vive’ per trasporti e alloggi - di percepire lo stipendio addirittura dal mese di settembre. Così, oltre che per lo stipendio più basso, ora ci contraddistinguiamo anche per quello ritardato.