Davanti al Parlamento i docenti hanno fischiato, suonato, ballato. Ed esposto tanti cartelli e striscioni, per spiegare i motivi della protesta di piazza coincidente con l'avvio del nuovo anno scolastico: "Doppio titolo: TFA e sostegno, ma nella riforma dove siamo?', 'PASsione Scuola', 'Abilitati con servizio in organico di diritto', 'Servizio prestato e concorso superato: e ora?'.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): la soluzione deve passare per via legislativa, non è più possibile che per insegnare si debba continuare a ricorrere in tribunale.
La protesta riguarda almeno 100mila docenti abilitati a vario titolo all’insegnamento, oggi inseriti solo nella seconda fascia di istituto e rimasti esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento: in base al piano di riforma del Governo non hanno futuro perché esclusi dal piano di stabilizzazione post 2015.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non ci siamo mai arresi di fronte a certe prospettive nefaste: negli ultimi mesi siamo riusciti, attraverso il tribunale, a riaprire le GaE per centinaia di precari ricorrenti. Ora altri 14mila stanno aspettando lo stesso esito. E se la Corte d Giustizia europea ci darà ragione, ne vedremo delle belle.
Nelle linee guida ‘La Buona Scuola’ lo Stato italiano ammette per la prima volta che “il sistema attuale non prevede alcuna misura per prevenire e sanzionare il ricorso abusivo alla successione di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore scolastico”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): in colpo solo vengono sconfessate le tesi della Cassazione e dell’Avvocatura che si erano arroccati in difesa delle mancate assunzioni. Mentre si realizza una storica vittoria dell’Anief, che prima di tutti ha denunciato la violazione della direttiva comunitaria e portato a Lussemburgo migliaia di ricorsi. Ora, alla vigilia della sentenza della Corte di Giustizia Ue, si scopre la verità: tutti devono entrare in ruolo. Ma la battaglia continua sul profilo risarcitorio, perché altri 100mila docenti rivendicano un posto, perché nella riforma ci si dimentica che ci sono anche 12mila Ata da assumere subito.
La Corte di Appello di Ancona non lascia spazio al MIUR e rigetta senza riserve, e con una sentenza dura nei toni, l'appello proposto dall'Amministrazione avverso le sentenze di primo grado ottenute dall'ANIEF in favore dei propri iscritti. L'avv. Luca Ficuciello, alla cui grande esperienza l'ANIEF ha affidato la tutela dei propri iscritti sul territorio, ottiene una nuova condanna del MIUR e la conferma che l'assetto gestionale posto in essere dal Ministero dell'Istruzione, con il continuo ricorso ai docenti precari per coprire posti "vacanti" e non solo esigenze temporanee e l'irragionevole disparità di trattamento posta in essere riguardo la loro retribuzione, risulta palesemente "inefficiente, iniquo e assurdo".
Maciej Szpunar: “non può essere considerata come giustificata da ragioni obiettive”. Prende largo la tesi sull’incoerenza tra l’abuso di precariato nelle scuole italiane rispetto alla clausola 5 della Direttiva UE 1999/70 che impone agli stati membri l’adozione di misure preventive e sanzionatorie. L’ultima parola spetta alla Corte, che si esprimerà in autunno, ma per oltre 100mila supplenti italiani si aprono le porte dell’assunzione.
Secondo Sergio Galleano, uno dei legali che tutela i ricorrenti Anief a Lussemburgo, “il tono delle conclusioni depositate non sembra lasciare molto spazio ad una soluzione diversa”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): crescono le nostre speranze per un epilogo a favore di migliaia di lavoratori della scuola che hanno creduto nella tutela del sindacati. Perché in caso di esito favorevole, Italia i giudici del lavoro non potranno che darne esecuzione. E lo Stato non potrà fare altro che stabilizzare in fretta 100mila docenti e 25mila Ata che operano su posti vacanti: altrimenti riceverebbe multe salatissime, anche di miliardi di euro, da mettere in carico alla collettività.