L’introduzione obbligatoria del green pass è tutt’altro che scontata: lo dimostra l’iniziativa presa lo scorso 13 agosto dal governatore della Sicilia, Nello Musumeci, che attraverso apposita Ordinanza nei giorni scorsi aveva stabilito che per accedere nei pubblici uffici occorre presentare la certificazione “verde” anti-Covid19. È di queste ore la notizia che la Regione ha sospeso l’articolo 5 di quell’Ordinanza, relativo all’obbligo del green pass per entrare negli uffici pubblici, in attesa dell’esito del confronto con il Garante per la protezione dei dati personali, che aveva chiesto chiarimenti.
“Questa decisione – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief – conferma la bontà della nostra decisione di impugnare l’obbligo del green pass tra il personale scolastico e universitario docente e amministrativo, e, tramite Radamente, tra gli studenti universitari, al fine di sollecitare rispettivamente al Tar Lazio e al tribunale di Roma. Siamo sempre più convinti che non è legittimo introdurre un obbligo e poi prevedere, per chi non lo osserva, non solo alla sospensione dello stipendio ma addirittura multe da 400 a 1.000 euro. C’è un Regolamento europeo secondo il quale non può essere messo l’obbligo e non si possono discriminare i cittadini dell’Unione europea in base alla vaccinazione e al possesso del green pass. Tra l’altro, questo non servirà nemmeno a salvare la scuola in presenza, perché con l’inganno che la doppia vaccinazione si è esenti dal Covid, anche perché in presenza di un’altissima percentuale di alunni non vaccinati, i contagi paradossalmente potrebbero pure aumentare”.
È sempre più evidente lo stato di incertezza che avvolge l’obbligo del green pass per l’accesso a scuola, come per quello nei pubblici uffici: il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in attesa delle risultanze della avviata interlocuzione con il Garante per la protezione dei dati personali, ha infatti sospeso l'articolo 5 dell'ordinanza n. 84 del 13 agosto scorso su "l'accesso dell'utenza agli uffici pubblici e a tutti gli edifici aperti al pubblico" che prevede l'obbligo del Green pass.
Il provvedimento è stato adottato dal Capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, preposto del soggetto attuatore per l'emergenza Covid. "Tale provvedimento - spiega una nota della Regione - si inserisce in un più ampio novero di chiarimenti sulla medesima disposizione che costituiranno l'oggetto delle 'indicazioni' richieste in merito dal Garante.
Il Garante per la Privacy aveva ricordato che le misure di sanità pubblica che implichino il trattamento di dati personali ricadono nelle materie assoggettate alla riserva di legge statale e, pertanto, non possono essere introdotte con un'ordinanza regionale, ma solamente attraverso una disposizione di rango primario, previo parere dello stesso Garante.
“Questa decisione non fa altro che aumentare i dubbi sulla liceità dell’obbligo del green pass, una misura illegittime e discriminatoria che va contro il regolamento 953 del 2021 e ai sensi del quale è stato adottato per gli spostamenti per l’estero”, dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, il sindacato che non ha sottoscritto il protocollo della sicurezza sulla scuola approvato alla vigilia di Ferragosto. Dello stesso avviso si stanno convincendo anche i giudici di altri Paesi, come in Spagna dove i ricorsi avverso il green pass introdotti per gli spostamenti stanno producendo il decadimento dell’obbligo. Infine, Anief ricorda di avere avviato una petizione anti green pass obbligatorio per il personale scolastico e universitario, oltre che per gli studenti degli atenei: in pochi giorni ha ottenuto oltre 113 mila adesioni, segnale evidente che l’obbligo non convince il personale scolastico.
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