Sul Protocollo per il ritorno a scuola in sicurezza, sottoscritto il 14 agosto, vi sono sempre meno certezze: dopo il ‘no’ immediato di alcune sigle sindacali, tra cui Anief, ha fatto seguito una nota ministeriale del capo dipartimento del Ministero che ha lasciato di stucco le stesse organizzazioni firmatarie, per via dell’interpretazione unilaterale dell’amministrazione sui tamponi gratuiti da concedere solo al personale ‘fragile’. Ed il ministero dell’Istruzione è rimasto fermo su questa posizione, malgrado le proteste vibranti di tutti i partecipanti al tavolo di confronto. La presa di posizione dell’amministrazione sta producendo ulteriori conseguenze: oggi, uno dei sindacati sottoscrittori del Protocollo ha comunicato di volere “lasciare la firma al protocollo di sicurezza firmato lo scorso 14 agosto, ma di ritirare la delegazione trattante al MI, perché la nota inviata alle scuole è atto amministrativa in contrasto con gli impegni assunti e noi non vogliamo essere complici delle brighe ministeriali”. Nella stessa giornata, è stato deciso di posticipare a lunedì 30 agosto l’incontro previsto per la giornata di oggi sull’aggiornamento “del Protocollo d’intesa per garantire la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia, nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione del covid-19”.
A pochissimi giorni dal nuovo anno scolastico, sono entrate nel vivo le nomine dalle graduatorie GPS per l'ultima tranche di immissioni in ruolo: il sindacato Anief ricorda che questa procedura alla fine ha scontentato tantissimi precari, perché ha riguardato un numero di poco superiore a 50 mila candidati, a fonte di 113.000 posti autorizzati. "Sono rimasti fuori – ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - tutti gli insegnanti iscritti seconda fascia, che si utilizzano per le supplenze, e tutti gli insegnanti iscritti in prima fascia senza i tre anni di servizio nella scuola statale. Motivo per cui abbiamo riaperto i termini di adesione per chi ha presentato quel modello di diffida che Anief ha messo a disposizione per poter partecipare a questi ruoli".
Domani l’Anief è stata convocata dalla ministra dell’Università per confrontarsi sull’applicazione del Decreto Legge 111, in particolare sul possesso e dell’esibizione del Green Pass da parte del personale universitario ma anche degli studenti: Per quanto ci riguarda, anticipa Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante un intervista ad Italia Stampa, diremo al ministro che si sta attuando un obbligo davvero discutibile “sia verso il personale, anche amministrativo, sia verso gli studenti universitari, prevedendo anche una sanzione da 400 a 1.000 euro. Si tratta di una disposizione che a nostro avviso va pure a ledere il diritto allo studio degli studenti degli atenei. Senza contare che si sta procedendo una vera e propria discriminazione tra i cittadini, poiché l’obbligo non è previsto per il resto della popolazione”.
Dal 1° settembre nelle scuole non dovrà realizzarsi alcuna lista di docenti “no vax” o che per varie ragioni non possono vaccinarsi contro il Covid19: lo ha ribadito oggi, in un’intervista a ‘La Repubblica’, il Garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione. Esprimendosi in merito all’ipotesi che le scuole possano avere gli elenchi dei ‘prof’ vaccinati, il Garante ha spiegato che “non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici: devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida”. Pertanto, ha continuato Stanzione, “le modalità di verifica previste dal Dpcm del 17 giugno- richiamate dal decreto legge 111 anche per il contesto scolastico – consentono, invece, di minimizzare il trattamento dei dati personali, limitandosi a generare, mediante l’app di verifica ufficiale, solo un segnale positivo o negativo secondo i casi”. La precisazione odierna era stata comunque già accolta dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Stafano Versari, nella Nota tecnica n. 1237 del 13 agosto.
Sta riscuotendo grande interesse l’impugnazione avviata dall’Anief contro la volontà del Governo di imporre il certificato “verde” per entrare a scuola e negli atenei: è andato oltre le aspettative il primo raggruppamento di ricorrenti, tra insegnanti, amministrativi, tecnici e ausiliari che hanno aderito all’iniziativa del giovane sindacato. Per questo motivo, Anief riapre i termini per un secondo deposito: per aderire all’obbligo illegittimo e discriminante vai al seguente link.
Anief ha fatto bene a non firmare il protocollo sulla sicurezza: sui tamponi gratuiti, riservati secondo l’amministrazione solo ai lavoratori fragili non vaccinati, non c’è alcun ripensamento da parte del ministero dell’Istruzione. Lo dimostra come è andato a finire l’incontro odierno fra sindacati e lo stesso Ministero su protocollo di sicurezza, Green Pass obbligatorio e misure da adottare per il ritorno a scuola.
Quanto sta accadendo in altri Paesi, sulla gestione non imposta della certificazione ‘verde’ sul Covid19, conferma che nei nostri confini nazionali ci si muove andando contro regolamenti e raccomandazioni europee: “Se si tratta di entrare in una scuola – ha detto il ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer - non ci sarà alcun pass, né per gli alunni, né per i genitori, né per gli insegnanti. La scuola deve rimanere accessibile a tutti, ecco perché non ci sarà il lasciapassare sanitario. Questa è stata la nostra filosofia dall'inizio della crisi”. Un motivo in più per ribadire che l’obbligo del Green Pass per entrare a scuola e studiare all’Università si rifà ad una norma illegittima, che Anief ha deciso di contrastare a più livelli. La notizia fa il paio con quella di alcuni giorni fa sulla direttiva inviata ai capi degli istituti israeliani di permettere al team del ministero della Sanità di entrare nelle ore di lezione e somministrare vaccini allo staff che lo vuole e agli studenti oltre i 12 anni di età che hanno avuto il permesso scritto delle loro famiglie.
Roma, 23 ago. (Adnkronos) - L'Anief, Associazione nazionale insegnanti e formatori, chiede al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Salute Roberto Speranza, a quello dell'Istruzione Patrizio Bianchi e dell'università Maria Cristina Messa "l'equiparazione del test salivare gratuito a quello antigenico rapido per la rilevazione di Sars-Cov-2 e il rilascio della certificazione verde Covid per il personale scolastico e universitario nonché per gli studenti universitari obbligati al possesso del Green pass" secondo l'articolo 1 del decreto legge 111/21. Ne parla con l'Adnkronos il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, annunciando l'invio della richiesta del Sindacato (che lo scorso 14 agosto non ha sottoscritto il Protocollo d'intesa con il Mi) a Draghi ed ai ministeri competenti.
A poco più di una settimana dall’inizio del nuovo anno scolastico, con oltre 8.200 collegi dei docenti in programma anche per definire l’organizzazione per assicurare la sicurezza in classe, si accavallano i dubbi e le mancate risposte da parte dell’amministrazione. Soprattutto sul fronte del Green Pass. Domani, 24 agosto, potrebbe essere una giornata rivelatrice: i sindacati siederanno l’uno di fronte all’altro “per confrontarsi sull’interpretazione del protocollo sulla sicurezza ed in particolare sulla parte relativa al “fondo tamponi” e al suo utilizzo”.
Si sta svolgendo in queste ore la verifica delle domande di centinaia di migliaia di precari che hanno presentato domanda per l’inserimento delle Graduatorie provinciali delle supplenze: a verifica delle istanze, definita tecnicamente una correzione massiva degli errori, è un’operazione che precede le nomine per le individuazioni dei supplenti da nominare per le supplenze annuali, anche finalizzate alle immissioni in ruolo dopo l’anno di formazione. L’obiettivo rimane quello di permettere la presa di servizio del personale, per entrambe le tipologie di contratto da sottoscrivere, dal prossimo 1° settembre. Rimane il fatto che solo la metà dei 113mila posti destinati alle immissioni in ruolo potrà essere assegnato: gli altri si sommeranno alle quasi 200mila cattedre a supplenza, considerando la piaga del sostegno.
Riconoscere il test gratuito su campione di saliva quale test antigenico rapido per la rilevazione del Covid19 e il conseguente rilascio della certificazione verde Covid per tutto il personale scolastico e universitario, nonché per gli studenti degli atenei: a chiederlo al Governo è oggi il sindacato Anief. La richiesta è stata formulata con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Salute Roberto Speranza, e a quelli dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dell’Università Maria Cristina Messa.
Mentre il reclutamento estivo dei docenti conferma le difficoltà di sempre, con la metà dei quasi 113mila posti destinati dal Mef al ruolo che non verranno assegnati e il conseguente ennesimo record di supplenze annuali, quest’anno destinato a toccare le 240mila unità, l’amministrazione scolastica sposta l’attenzione alle future selezioni parlando concorsi annuali per i giovani che vogliono fare l’insegnante. L’annuncio è stato fatto oggi dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso di una intervista a Il Sole 24 Ore: “Dal prossimo anno i concorsi saranno annuali, ed entreranno giovani preparati. Insomma, parliamo di ripresa ma anche delle future riforme”, ha detto il Ministro.
“Siamo ben contenti che si voglia ringiovanire la categoria più vecchia al mondo: siamo i primi a chiedere di mandare i docenti in pensione a 62 anni senza penalizzazioni anche perché tra i più sottoposti a burnout”, replica Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief. “Peccato che nel frattempo la scuola sta andando avanti con l’opera infaticabile di insegnamento dei docenti e Ata precari che vanno a coprire un posto in organico su quattro: lavoratori indefessi che da svariati anni vengono anni vengono assunti e licenziati dopo meno di un anno, come se fossero delle ‘pedine’ da utilizzare in uno scacchiere. E quando poi si parla di stabilizzazioni vengono dimenticati, come se non esistessero. Ecco perché abbiamo fatto mille battaglie per loro ed ora abbiamo deciso di presentare ricorso, sia per le tante esclusioni assurde dalle assunzioni annuali da trasformare poi in immissioni in ruolo da prima fascia Gps, sia per cercare di fare assumere chi nella seconda fascia delle stesse Graduatorie provinciali per le supplenze. A darci conforto c’è anche il parere, di alcuni mesi di fa, del Comitato europeo per i diritti sociali, che accogliendo il reclamo collettivo Anief 146/2017 ha bocciato la deludente politica scolastica italiana che incentiva, anziché combattere, l’abuso delle supplenze. Come del resto sostiene Bruxelles da oltre 20 anni con una precisa direttiva, la 70 del 1999”.
Non c’è solo la distorta adozione del Protocollo di sicurezza sulla scuola sottoscritto alla vigilia di Ferragosto da alcuni sindacati, ma non dall’Anief,a contrassegnare l’azione decisoria del ministero dell’Istruzione in vista del nuovo anno scolastico: dopo la Nota di chiarimento del capo dipartimento Jacopo Greco, contenente la decisione unilaterale di rimborsare il tampone diagnostico solo al personale “fragile”, è di queste ultime ore la notizia che lo stesso Ministero ha detto che il distanziamento sociale da settembre sarà solo “raccomandato”: si potrà stare “distanti un metro, ma solo se si può”, hanno fatto sapere da viale Trastevere.
La logica intrapresa dal ministero è agli antipodi rispetto a quella del sindacato Anief, che ha appena avviato una petizione nazionale per sdoppiare le classi e garantire le lezioni in sicurezza, così da rispettare il distanziamento sociale. “Non comprendiamo il motivo di questa decisione che riteniamo particolarmente grave – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché il metro di distanza minimo, assieme all’utilizzo della mascherina, è uno dei parametri su cui il Comitato tecnico scientifico non ha mai abbassato la soglia, ritenendoli indispensabili per contenere i contagi. Mantenere la distanza minima è fondamentale, su questo la scienza non transige. Per questo abbiamo deciso di avviare la petizione e di predisporre, qualora non dovesse produrre effetti, una Class Action, sempre promossa da Anief e Iure condito gratuita. L’obiettivo è avere tra le 188 mila classi in più ad un massimo di 330mila, quindi il doppio delle attuali, come pure il doppio dell’organico di docenti e Ata. I soldi ci sono, basterebbe meno di un terzo di quelli europei del Pnrr per la ripresa post Covid19”.
L’anno scolastico si avvia a partire nel peggiore dei modi: poche immissioni in ruolo e contratti a tempo determinato da assegnare in base alle scelte delle scuole che i supplenti inseriti in prima e seconda fascia delle GPS dovranno o fare in modo poco agevole, prima per i ritardi delle disponibilità e poi per i seri problemi di connessione al sistema ministeriale istanze online degli ultimi giorni, con mancata considerazione della richiesta congiunta dei sindacati per rinviare la scadenza. Secondo le stime del sindacato Anief, su 113 mila posti autorizzati dal Mef saranno assunti in ruolo meno della metà. Ai 46 mila posti assegnati, come annunciato in queste ore dal ministro Patrizio Bianchi, si aggiungeranno non più di 10 mila cattedre nei prossimi giorni, tra il personale inserito in prima fascia con tre anni di servizio nelle scuole statali. Altre 56 mila cattedre autorizzate dal Mef per le immissioni in ruolo andranno così a supplenze, andando a creare il record di sempre di precariato della scuola pubblica italiana.
“Proprio questo vincolo – spiega Marcello Pacifico, leader dell’Anief - lascerà un precario su due inserito fuori dal piano assunzione. E proprio contro l'esclusione illegittima, come sindacato abbiamo messo a disposizione una domanda cartacea da inviare unitamente all’adesione al ricorso per la prima fascia, unitamente a quello attivato per il personale in seconda fascia”.
Si sta rivelando complicato l’invio delle domande relative alle graduatorie per le supplenze del personale docente ma anche perle immissioni in ruolo: a ventiquattr’ore dalla scadenza, con i sindacati rappresentativi che hanno chiesto la proroga di almeno due giorni, continuano a registrarsi dei problemi di connessione e il sito delle istanze on line continua ad andare i conflitto con rallentamenti sugli invii dei documenti e dei dati. "Tutto questo – ha detto oggi all’agenzia Teleborsa Marcello Pacifico, leader Anief - mentre le persone si sono recate presso gli sportelli sindacali anche per avere una consulenza per la compilazione della domanda. Senza parlare del fatto che Anief ha impugnato ed aperto le adesioni per tutte le categorie degli esclusi alle immissioni ruolo delle GPS, in primo luogo perché ritiene che il requisito del servizio non possa essere chiesto per le immissioni in ruolo visto che non viene chiesto per le supplenze".
Manca poco all’ufficializzazione dell’altissimo numero di vaccinati tra i lavoratori della scuola. “Entro stasera – scrive oggi la stampa nazionale - sul tavolo del generale Figliuolo arriveranno i numeri definitivi dei docenti no vax. Quelli che, per convinzione o necessità, non si sono vaccinati. E che, in assenza di tampone negativo ogni 48 ore, di certificato di guarigione o di esenzione medica dalla campagna vaccinale, non potranno avere il Green Pass per entrare in classe. A loro, dopo 5 giorni di assenza, saranno sospesi l'insegnamento e lo stipendio. Almeno fino alla riammissione in servizio, possibile solo con l'esibizione del Certificato Verde”.
Invece di creare le condizioni per evitare i contagi nelle classi, chi governa la scuola si affida alle istituzioni sanitarie per creare degli istituti “sentinella dove ogni mese si faranno test salivari su un campione di circa 110mila alunni”: sarebbe questa “la strategia alla quale si sta lavorando per controllare la circolazione del virus a settembre, quando ci sarà la ripresa delle attività”. La novità è che anche il Governo e i virologi, come ha sempre sostenuto Anief, ora si aspettano “che il ritorno in classe faccia risalire la curva dei casi, soprattutto asintomatici”: per questo motivo, “l'Istituto superiore di sanità sta scrivendo un protocollo con le Regioni proprio per capire quello che avverrà tra i più giovani, individuando subito eventuali positività”.
Con una nota unitaria, Anief, assieme alle organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda degli insegnanti, hanno comunicato al ministero dell’Istruzione che “il sistema di Polis Istanze On Line ha fatto registrare notevoli problemi di prestazione, con blocchi del funzionamento anche di ore, probabilmente a causa della sovrapposizione delle funzioni per immissione e supplenza docenti e per immissione personale Ata”. Alla luce di “questi motivi, considerata la ampia platea di interessati ed al fine di non danneggiare nessun avente diritto, chiediamo di potenziare il sistema e prevedere una proroga delle funzioni almeno alle ore 23.59 di lunedì 23 agosto p.v”.
È notizia di queste ore che l’Istituto Superiore di Sanità, dopo lo stop dei tamponi a tappeto, starebbe lavorando su un piano B per arginare la curva dei contagi con la ripresa delle lezioni a settembre: si tratterebbe di agire sulla fascia è dai 6 ai 14 anni, alla quale si praticherebbero test salivari a campione, per complessivi 110mila alunni al mese. Ad esserne coinvolti sarebbero quindi solo 4,2 milioni di giovani. E gli altri? E il personale? “Come Anief – dice il suo presidente Marcello Pacifico - siamo d’accordo con i test salivari a campione, periodici, ma per tutti coloro che stazionano nelle scuole: quindi non solo per gli alunni fino alla terza media come si sta prospettando. “Sia il personale, sia tutti gli studenti dovrebbero farli ovviamente in modo gratuito”, ha detto oggi il sindacalista durante un intervento audio ad Italia Stampa.
Nel frattempo, continua a raccogliere tante adesioni il ricorso proposto dall’Anief – c’è tempo fino al 23 agosto - contro l'obbligo di possesso e di esibizione del certificato verde, sia per i lavoratori della scuola e degli atenei sia per gli studenti universitari, e contro le relative sanzioni. Mentre la raccolta firme per la petizione che raggiunto in poco più di una settimana quasi 120mila adesioni. Rimane confermato, infine, lo sciopero Anief nel primo giorno del calendario regionale delle lezioni del nuovo anno scolastico.
Non si placa la polemica dopo la nota ministeriale di ieri del capo dipartimento del Ministero che chiarisce che le risorse assegnate alle scuole serviranno a fare i tamponi gratuiti solo al personale fragile: “Non è quello che era scritto nel testo del Protocollo di sicurezza” siglato alla vigilia di Ferragosto da alcuni sindacati, ha commentato Marcello Pacifico. “Su questo, Anief ha già annunciato un ricorso al Tar per annullare la Nota ministeriale, con la risposta da parte dei giudici che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni: perché nel Protocollo c’è scritto chiaramente che i tamponi antigenici diagnostici devono essere fatti per tutto il personale, proprio per verificare lo stato di sicurezza durante le lezioni”.
“Se si vogliono rispettare i criteri per contrastare la diffusione del contagio da Covid – ha continuato Pacifico - non possiamo avere più di 15 alunni per classe. A regime, peraltro, questa operazione servirà anche a migliorare gli apprendimenti. Per ripartire a settembre in sicurezza, quindi, bisogna assumersi la responsabilità di andare in questa direzione, non di estendere l’obbligo dell’esibizione del green pass dagli spostamenti nei locali pubblici, fino ai teatri e al personale scolastico e agli studenti universitari”.
Le regole da attuare rimangono quelle di introdurre il distanziamento, che però si potrà realizzare soltanto se un terzo delle risorse che arriveranno con il Pnrr per Istruzione e Ricerca”, circa 10 miliardi, “siano utilizzate per raddoppiare classi e organici”, ha concluso Pacifico.