ROMA, 23 LUG - "Ma quali crisi di vocazione: rispetto a 10 anni fa, in Italia il numero di laureati in matematica è raddoppiato e l'insegnamento a scuola rimane uno degli sbocchi naturali. I docenti ci sono, pure abilitati, ma sono lasciati ai margini e fuori dalle graduatorie che portano alle assunzioni a tempo indeterminato e alle supplenze annuali". Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta l'allarme lanciato due giorni fa da Tuttoscuola e oggi dalla stampa sulla mancanza di insegnanti di matematica nella scuola. L'Anief ricorda che ci sono migliaia di abilitati all'insegnamento da oltre cinque anni lasciati fuori dalle graduatorie che portano alle assunzioni a tempo indeterminato e alle supplenze: basterebbe, secondo il sindacato, collocarli nelle Graduatorie a esaurimento (GaE) e si risolverebbe subito il problema di oltre 1.600 posti di matematica alle medie non assegnati. Ma c'è anche un altro nodo da sciogliere, secondo l'Anief: nelle GaE, sparsi per le province italiane, ci sono tanti docenti di matematica che potrebbero andare a ricoprire i posti vacanti. Solo che si trovano in province dove non c'è carenza di cattedre, e il Governo non ha dato loro la possibilità, per il terzo anno consecutivo, di spostarsi di zona. (ANSA).
ROMA, 21 LUG - Ha raccolto 1.200 adesioni un documento indirizzato a tutti i sindacati dell'area dell'Istruzione e della Ricerca, con cui un gruppo di dirigenti scolastici chiede alle organizzazioni sindacali di non sottoscrivere un contratto nazionale che non preveda almeno la piena perequazione economica con le altre dirigenze e l'attribuzione di risorse economiche e di personale aggiuntivo per ogni nuovo adempimento. Lo rende noto l'Udir, uno dei sindacati dei dirigenti scolastici. "Ormai - afferma in una nota Marcello Pacifico (Confedir-Udir) - la protesta dei presidi italiani travalica l'appartenenza ai sindacati tradizionali. Iniziative spontanee e nuove realtà, come la nostra, nate per dire basta allo status quo, ottengono un successo di adesioni che va oltre ogni aspettativa. È un segnale evidente del malessere della categoria per l'eccesso di funzioni e responsabilità, a partire dalla sicurezza, che la riforma della Buona Scuola ha aggravato". "Il problema - spiega Pacifico - è che l'amministrazione non va oltre i buoni propositi e i sindacati tradizionali traccheggiano. Sarebbe utile e democratico ascoltare anche i diretti interessati: quindi, come per i docenti, anche i presidi dovrebbero avere modo di esprimersi, attraverso un referendum preventivo. Avere raccolto oltre mille firme per non firmare il contratto e svendere la categoria, in cambio di qualche decina di euro lordi di aumento al mese, sarebbe un errore gravissimo". (ANSA).
Ddl fermo al Senato. Appello Usb per la difesa del diritto costituzionale
Si comunica che domani, venerdì 14 luglio 2017, la sede Anief sarà chiusa a partire dalle ore 13.30, in occasione della festa patronale di Palermo.
ROMA, 10 LUG - "Il trattamento economico dei nostri insegnanti, fermo a 29mila euro lordi annui, rappresenta un affronto rispetto al prezioso lavoro che continuano a svolgere con serietà e senso del dovere". Lo afferma l'Anief prendendo spunto dai dati Ocse secondo cui "siamo gli unici, nel periodo 2005-2014, ad aver fatto perdere ai nostri docenti il 7%. Nello stesso decennio, in Finlandia le buste paga di chi fa formazione pubblica sono cresciute di 6 punti percentuali, in Norvegia del 9%, in Germania del 10%, in Irlanda del 13%". "Inoltre, considerando gli ultimi tre anni, invece esclusi dallo studio Ocse, l'arretramento di potere degli stipendi dei nostri docenti si attesta addirittura a -14%" fa notare il sindacato aggiungendo che "proprio per recuperare il gap rispetto agli altri docenti d'Europa, ha già fatto sapere, al tavolo di contrattazione sull'Atto di indirizzo, che non accetterà mai un rinnovo contrattuale con pochi spiccioli, tra l'altro pure assegnati per fasce stipendiali ispirandosi al modello Robin Hood". "I docenti - dichiara il presidente dell'Anief Marcello Pacifico - sono lavoratori che, come dice l'Ocse, vanno pagati in modo proporzionale al servizio professionale prodotto. Negare questo concetto, significa creargli un danno. Di carattere morale e pratico. Molti di loro prestano servizio lontano da casa. Da due anni a questa parte, nemmeno per scelta, ma solo per aver chiesto di essere assunti in ruolo. A fine mese, questi insegnanti hanno delle spese vive, per l'affitto dell' appartamento, per i trasporti, per vivere: non si può dire ancora loro che non ci sono soldi e che si arrangino". L'unica cura per i docenti italiani, insiste Pacifico "è dargli più soldi a fine mese. Il resto, sono palliativi".
Da lunedì 10 luglio 2017, la Segreteria Nazionale del sindacato ANIEF riceverà i soci in via del Celso 49 dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
La consulenza telefonica rimarrà sempre attiva dalle ore 08.30 alle ore 18.30, al numero 091 70 98 355.
I dipendenti pubblici non sono figli di un dio minore, meritano lo stesso rispetto di tutti gli altri lavoratori: per questo, secondo noi è propedeutico alla firma del contratto bloccato dal 2008 che il Governo garantisca il recupero dell’inflazione indicizzata, da calcolare da settembre 2015, l’applicazione di un aumento adeguato, l’indipendenza dei contratti di categoria dalla legge, pur nel rispetto delle parti comuni al settore privato, riguardo delle direttive Ue sull’organizzazione lavorativa e il trattamento dei lavoratori.
A chiederlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, presente al tavolo Aran, confederazioni sindacali per l'avvio del tavolo, dopo 8 anni di blocco, del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. Pacifico, presente all’Aran nella delegazione Cisal-Confedir, ha detto che se si vuole individuare un percorso condiviso per l’avvio dei negoziati relativi a ciascun comparto e area, a seguito dell’approvazione definitiva del testo unico del pubblico impiego, è fondamentale chiarire da subito che "ci sono dei punti imprescindibili". "E' fondamentale accordare il recupero dell’inflazione indicizzata - ha spiegato Pacifico - prendendo come base di partenza il mese di settembre 2015, così come ha stabilito la Corte Costituzionale: rispetto al blocco che perdura dal 2008, il Governo deve mettere a disposizione, come media, almeno 210 euro a dipendente: 105 sono relative all’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale, prevista per legge, a cui si aggiunge una cifra analoga come aumento di categoria. È una somma decisamente più consistente degli 83 lordi a regime, di cui la maggior parte ancora da approvare con la Legge di Bilancio di fine anno, peraltro da assegnare solo, se va bene, dai primi mesi del 2018. Tanto che al momento possiamo contare sulla sicura copertura di appena 36 euro lordi medi a lavoratore".
"Nel calcolo – ha detto ancora Pacifico al tavolo delle trattative – i nostri governanti hanno anche dimenticato l’ultimo quadrimestre 2015. Sono soldi che devono essere ridati ai dipendenti, non possono finire nel dimenticatoio. Per questo abbiamo annunciato ricorso, sia per i dipendenti della Scuola, sia per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, che ritireremo solo laddove la richiesta venga soddisfatta". Pacifico ha poi detto che bisogna rendere indipendente il contratto dalla legge, escludendo le parti comuni con il settore privato. In ogni caso, qualsiasi norma che regola questo genere di rapporti, deve sempre aver il massimo rispetto di tutte le direttive emesse dall’UE su organizzazione e orario di lavoro, ampia informativa ai dipendenti, gestione delle ferie, congedo, pensioni e precariato. La trattativa non può non tenerne conto.
ROMA, 27 GIU - Graduatorie docenti nel caos. Già 10 mila ricorrono con Anief contro il decreto di scioglimento della riserva. Lo rende noto lo stesso sindacato Anief sottolineando che i ricorsi riguardano "il mancato aggiornamento dei docenti inseriti in terza fascia che chiedono una provincia diversa per le prossime immissioni in ruolo e per le supplenze. Ma anche di ricorsi contro il mancato inserimento di quegli insegnanti precari che hanno un titolo di studio abilitate, già riconosciuto valido dal Consiglio di Stato nel 2015 e 2016, come i diplomati magistrale, anche a indirizzo linguistico, i docenti cancellati che hanno chiesto il reinserimento, i diplomati di Conservatorio e Accademia di Belle Arti, nonché gli Insegnanti Tecnico Pratici: il precedente non è da poco, perché a essere inseriti sono stati in tanti. Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi, clicca qui". Nel frattempo - prosegue l'Anief - "è caos per la gestione delle Graduatorie di Istituto, perché le amministrazioni scolastiche non riescono a gestire in pochi giorni l'alta mole di domande pervenute, peraltro sembra senza nemmeno avere sempre a disposizione i dati relativi a titoli e servizi presentati dagli stessi docenti tre anni fa. Mancano appena tre giorni alla scadenza per l'invio al Sidi: nuovo appello del giovane sindacato al Miur perché espliciti regole più definite e omogenee e rinvii la scadenza del 30 giugno".
"Piccoli e agguerriti, non accettiamo processi"
Roma, 12 giu. (AdnKronos) - Riservare "la metà dei posti" previsti dal concorso per i dirigenti "ai docenti incaricati" e dare "un punteggio aggiuntivo a chi ha fatto il vicario, il collaboratore o il responsabile di sede". La richesta è dell'Anief che fa sapere di condividere "la proposta che l'Ancodis che si accinge a portare dopodomani alla Ministra Valeria Fedeli per l'assegnazione urgente di quasi duemila posti da preside". "Deve essere stabilito -sottolinea Anief- un adeguato punteggio per gli anni svolti per la collaborazione e il servizio reso deve avere il riconoscimento di stage formativo". Per l'assegnazione delle nuove dirigenze scolastiche, Anief chiede che "si preveda quindi un concorso con il 50% dei posti annualmente vacanti e il 50% da assegnare tramite graduatorie degli incarichi di Presidenza: una sorta di doppio canale, come si fa per le Gae dei docenti, con possibilità di accedere a un corso-concorso per chi ha svolto almeno 36 mesi di incarico". Il sindacato ritiene "particolarmente importante valorizzare tutti quei docenti che negli anni si sono spesi per il bene delle loro scuole, acquisendo competenze e professionalità". Con l'occasione, Anief torna a chiedere "la partecipazione al prossimo concorso dei docenti precari che hanno alle loro spalle cinque anni di servizio e siano in possesso del titolo di ammissione, quale è la laurea". A questo proposito, il sindacato ricorda ancora una volta al Miur che "la sentenza del Tar Lazio, la 5011/2014 del Tar del Lazio, mai sospesa dal Consiglio di Stato, ha ammesso i candidati alla precedente selezione: è ancora possibile aderire al ricorso contro l'esclusione illegittima dal concorso per dirigenti scolastici". "Nel frattempo, Eurosofia ha avviato da tempo corsi in presenza e a distanza per prepararsi alle prove" annuncia il sindacato. "Non si comprende perché in Italia spesso le espressioni dei giudici non trovino seguito nei regolamenti e nei concorsi pubblici" afferma Marcello Pacifico di Anief-Cisal. "Considerando che gli ultimi 200 idonei della selezione del 2011 sono stati assunti lo scorso settembre, viene da chiedersi cosa frena ancora il Ministero dell'Istruzione ad accordare la nostra richiesta. Come quella -continua Pacifico- di riservare una parte dei posti vacanti a chi ha già dimostrato nelle scuole di avere doti organizzative e di gestione delle risorse umane". "In caso contrario, stiamo valutando la possibilità di avviare un ricorso apposito per questi docenti-collaboratori" avverte.
La Corte d'appello di Trieste aveva associato la mancata assegnazione al minore dell’intero piano orario di sostegno contenuto nel suo Programma educativo, già adottato nella scuola statale, con la mancata assegnazione di fondi ad hoc da parte dello Stato. La Cassazione: “Spetta alla singola scuola, anche se privata, garantire il numero di ore programmato”.
A seguito pubblicazione DM 374, Anief supporterà tutto il personale della scuola attraverso gli sportelli straordinari di consulenze e attraverso gli incontri provinciali organizzati su tutto il territorio nazionale, a breve saranno inoltre attivi tutti i ricorsi relativi all’aggiornamento e inserimento nelle graduatorie d’istituto II fascia e III fascia.
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Al Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
e, p.c. Agli UUSSRR
Oggetto: Mancata applicazione D.P.R. 19/2016 per i passaggi di cattedra e ruolo per gli insegnamenti dei licei musicali. Controllo docenti senza titolo di istruzione secondaria superiore.
A oggi sono pervenute segnalazioni alla Scrivente Associazione ANIEF circa la presenza, nelle graduatorie definitive valide per i passaggi di cattedra e ruolo per gli insegnamenti dei licei musicali, di docenti che non hanno il possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
ROMA, 2 GIU - Nel mondo della scuola "non c'è dignità senza stipendi equi e con una precarietà altissima". E' quanto afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale dell'associazione sindacale Anief e segretario confederale Cisal, nel giorno delle celebrazioni per il passaggio dell'Italia al sistema repubblicano. "Com'è possibile che gli stipendi di chi lavora nella scuola debbano essere bloccati da quasi 10 anni, senza nemmeno aver concesso loro il paracadute costituito dalla vacanza contrattuale? Perché un insegnante in pensione nella scuola deve percepire in media 1.300 euro al mese mentre la media dei dipendenti pubblici supera i 1.800 euro. Ha fatto bene Papa Francesco a parlare di lavoro come figura antropologica", afferma una nota. "Oggi chi vuole insegnare nella scuola è atteso ancora da un lunghissimo periodo di supplenze: ci sono decine di migliaia di docenti selezionati, formati, abilitati all'insegnamento che la Buona Scuola ha lasciato fuori delle assunzioni, a costo di lasciare vacanti tantissimi posti liberi. Tanto è vero che a settembre avremo ancora quasi 100 mila supplenze annuali. Ora, poiché lo Stato italiano non intende sanare queste situazioni, il sindacato ha deciso di rivolgersi ai giudici super partes che operano in Europa", conclude Pacifico.
ROMA, 30 MAG - Per il sostegno ai disabili, il "Miur conferma 37.400 posti d'insegnamento in deroga da affidare ai precari: da settembre 1 alunno su 3 a rischio continuità didattica". E' quanto sostiene l'associazione sindacale Anief, spiegando che il dato è "contenuto nell'ultima Circolare ministeriale n. 21315/17, a seguito dell'approvazione della Legge di Stabilità 2017 e del suo correttivo nonché della riforma della 'Buona Scuola': saranno disposte appena ulteriori 3.600 assunzioni a tempo indeterminato su sostegno, pari al 9% dei posti assegnati annualmente ai supplenti, mantenuti in deroga per colpa del legislatore che ferma al 63% i posti in organico di diritto (Legge 111/11, Legge 128/13, d.lgs. 66/17)". La denuncia dell'Anief: "la mancata continuità didattica non è dovuta ai passaggi di ruolo e alle assegnazioni provvisorie, ma alla supplentite che nega il diritto allo studio ai 224.509 alunni con disabilità censiti dal Miur per l'anno scolastico in corso di svolgimento". Secondo Marcello Pacifico (Anief-Cisal) "se un posto è in deroga per diversi anni, può considerarsi ancora in deroga o dovrebbe essere considerato ormai utile per la stabilizzazione? E se ogni anno le certificazioni di disabilità aumentano di 6-8 mila unità, perché si agisce quasi pensando che possa essere colpa dei medici, delle famiglie o degli studenti? È forse questo il motivo per cui nel Piano Educativo Individualizzato, previsto dalla legge delega 66 alla L.107/15, d'ora in poi le valutazioni diagnostico-funzionali dei nostri alunni con disabilità dovranno tenere conto di nuovi criteri previsti dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute adottata dall'Oms? Nel frattempo, denunceremo anche questo abuso dei contratti a termine come fisiologico in tutte le sedi comunitarie competenti e garantiremo almeno la parità di trattamento del personale specializzato precario con quello di ruolo e i relativi risarcimenti. Perché purtroppo in Italia, cambiano i governi ma non la violazione sistematica della normativa comunitaria", concluse la nota. (ANSA).
I dirigenti scolastici oggi in sciopero davanti al Miur. “Schiacciati dalla burocrazia e dalle sanzioni, senza poteri e con gli stipendi più bassi della Pa”