° L’Esposizione Universale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” chiama la Scuola
La manifestazione si terrà dal maggio all’ottobre 2015. Il MIUR indìce per l’a.s. 2014-2015 due Bandi. Le scuole interessate potranno inviare la scheda di adesione (l’allegato A al Bando che si legge sul sito istituzionale del Ministero) alla e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro e non oltre il 30 settembre 2014.
EXPO 2015 offre al mondo della scuola la possibilità di sensibilizzare le giovani generazioni alle tematiche sociali legate ad alimentazione e ambiente. Il Bando “La Scuola per EXPO 2015”, rivolto alle Istituzione scolastiche di ogni ordine e grado, invita docenti e studenti a sviluppare con tecnologie digitali, strumenti conoscitivi e comunicativi sulle tematiche di EXPO 2015. “Together in EXPO 2015” è il titolo del bando, riservato alle Istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado, che invita le scuole italiane ed estere a gemellarsi per realizzare progetti di comunicazione su temi dell’alimentazione sostenibile, solidale, equa. Da settembre, i partecipanti avranno accesso a un’apposita piattaforma multimediale in lingua italiana e inglese che presenterà materiali didattici e contributi di esperti.

° “Le scienze sperimentali, un’opportunità di aggiornamento nei contenuti e metodi”
Torino 10-12 aprile: Convegno Nazionale Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate
Il Miur, in partenariato con l’Università di Roma Tre e l’Accademia delle Scienze di Torino, riunisce, presso la Sala Cavour di Via Nino Costa 8, docenti delle 90 scuole polo nazionali impegnate nel progetto LS-OSA. I particolari si leggono in www.istruzione.it

° Personale docente: Le G.E. saranno riaperte?
Se il MIUR deciderà in senso positivo lo farà incalzato dal verdetto che la Corte di Giustizia Europea emanerà a settimane. La “Paura” fa 90.
Il Ministero si trova stretto a tenaglia tra l’imminente sentenza della Corte di Giustizia Europea e le pressanti richieste di riaprire le GaE. Per capire le situazioni (e individuarne le soluzioni) occorre starci dentro: l’ANIEF, sensibile alla condizione dei suoi dirigenti e iscritti che sono, in buona parte, precari della Scuola, si è sempre fatta sostenitrice di soluzioni ragionevoli e solidali. Adesso c’è una speranza: è stata approvata la Risoluzione - primo firmatario Marco Di Lello, deputato PD membro della Commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” - volta a consentire l’inserimento in GaE a coloro che hanno conseguito l’abilitazione mediante TFA, PAS, Diploma magistrale, Concorso (2012): “Impegna il Governo a valutare tutte le iniziative necessarie affinché si possa procedere alla riapertura delle graduatorie ad esaurimento per i docenti abilitati, per i docenti presenti nelle graduatorie di merito del concorso, al fine di evitare sanzioni da parte della Commissione europea a causa della violazione della direttiva europea legata alla stabilizzazione dei precari".I numeri dei docenti precari li ha dati la Giannini nel Discorso Programmatico: - 170mila sono gli iscritti nelle GAE (c.d. Precari storici); - 460mila sono iscritti nelle graduatorie di istituto (compresi gli iscritti nelle GAE); -10mila sono gli abilitati da TFA (corsi a numero chiuso che sono stati istituiti per alcune classi di concorso); -70mila sono gli abilitandi da PAS (hanno diritto alla III fascia delle graduatorie di istituto); - 55mila sono gli abilitati con diploma magistrale. Aggiungiamo che oltre metà dei 728.325 insegnanti ha più di 50 anni (gli under 30 sono il 2,5%), e che in questo a.s. gli insegnanti supplenti sono 120.339 (108.284 con contratto al 30 giugno, e 12.055 al 31 agosto), ai quali aggiungere oltre 40mila supplenti temporanei che per brevi periodi ruotano di scuola in scuola.
Qualche nostra considerazione. Giovani disoccupati crescono. Incupiti e sempre più silenziosi. I sindacati tradizionali hanno organi sensoriali idonei a percepire la condizione esistenziale della generazione precaria ? Sono in condizione di dare voce alle privazioni (sociali, psicologiche, economiche ed esistenziali) dei giovani ? Per dare linfa all’animo dei giovani occorre dare loro prospettive che ritemprino autostima e dignità. Noi siamo dell’opinione che occorra una “staffetta generazionale” dirottando i sacrifici dalla generazione dei precari verso quella che ha fruito del Welfare “top”. Un giovane su due è disoccupato (come avveniva 38 anni addietro); il che significa: due su due, nelle famiglie socialmente marginali, e zero su due in quelle che hanno conoscenze altolocate. Adesso si ipotizza di dare un po’ di lavoro ai giovani mediante il prepensionamento nella P.A. (e pensionando gli alti dirigenti che spuntano emolumenti regolati da norme generose). Chi premerà sull’acceleratore, e chi sul freno ? Se la giovane Madia, ministro della P.A., ha dietro di sé la generazione precaria, sconsigliamo a chiunque di mettersi di traverso. Discorso analogo vale per il tema dei contratti part time: perché non incentivarli, tra i pubblici dipendenti che hanno maturato l’assegnazione dell’ultimo scatto stipendiale?

° Le “atipicità” di insegnamenti nell’istruzione secondaria superiore
Nota MIUR n.3119, 1 aprile 2014 avente ad oggetto “Attuali classi di concorso su cui confluiscono le discipline relative all’intero di corso degli istituti di secondo grado”.
Moriremo con l’atipicità? Nel gennaio scorso, il MIUR ha comunicato alle OO.SS. l’istituzione di un gruppo di lavoro per il riordino (riduttivo) delle classi di concorso. Quanto tempo ci vuole? Se ne para dai tempi della Aprea sottosegretario. Al nuovo gruppo di esperti si diano criteri tassativi, e con la minaccia di coinvolgere speedy-Renzi, li chiuda in ufficio perché nulla trapeli, finché non avranno deciso. Sarebbe stato necessario che le nuove tabelle delle classi fossero state pronte in tempo per il rinnovo delle graduatorie triennali, e invece si rinnoverà il travaglio dei Collegi dei docenti chiamati a deliberare sulle cattedre da assegnare secondo “atipicità”. Quando si metterà fine alla malattia cronica ? Intanto riportiamo, in parte, la consueta Nota.
Nota 3119 del 1 aprile 2014: "Assegnazione insegnamenti alle classi di concorso 2014-2015" Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Dipartimento per l’istruzione Direzione Generale per il personale scolastico. Oggetto: Attuali classi di concorso su cui confluiscono le discipline dei cinque anni del corso degli istituti di secondo grado interessati al riordino. Anche per l’a.s. 2014/15 in assenza del regolamento relativo alla revisione delle classi di concorso, previsto dall’art. 64 della legge n. 133 del 2008 si rende necessario in sede di costituzione degli organici e per le conseguenti operazioni di mobilità, far riferimento alle attuali classi di concorso, opportunamente integrate e modificate con le discipline e gli ambiti disciplinari relativi agli ordinamenti del quinquennio degli istituti di secondo grado. Al fine di consentire, nell’attuale fase transitoria, ai dirigenti scolastici e al personale interessato di avere contezza delle modalità di confluenza, si allegano le relative tabelle, modificate e integrate come sopra indicato, relative al quinquennio degli istituti di secondo grado, alle quali si applicherà la riforma. Si allegano altresì le tabelle, con indicate le classi di concorso da utilizzare per le Opzioni dei percorsi degli istituti Tecnici e Professionali. Come già fatto presente nei decorsi anni, le tabelle di confluenza hanno natura solo dichiarativa dell’esistente. Gli insegnamenti che trovano confluenza in più classi di concorso del pregresso ordinamento devono essere trattati come insegnamenti “atipici” la cui assegnazione alle classi di concorso deve prioritariamente mirare a salvaguardare la titolarità dei docenti presenti nell’istituzione scolastica, la ottimale determinazione delle cattedre e la continuità didattica. … In presenza, nella scuola, di più di un titolare di insegnamenti “atipici”, si darà la precedenza a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria di istituto unificata incrociando la varie graduatorie, nel rispetto delle precedenze di cui all’art. 7 del CCNI sulla mobilità. Resta inteso che sono da salvaguardare comunque i docenti che impartiscono l’insegnamento o il laboratorio presente nell’indirizzo e non il primo in graduatoria ma titolare di altro insegnamento o laboratorio non pertinente con l’indirizzo, articolazione, opzione, nonché al curricolo attivato. In assenza di titolari da “salvaguardare” l’attribuzione dovrà avvenire prioritariamente, previa intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, scegliendo le classi di concorso in esubero a livello provinciale. In assenza delle citate situazioni, il dirigente scolastico, d’intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, e sulla base del parere del collegio dei docenti reso in coerenza con il POF e in analogia con le procedure di delibera dello stesso, provvederà ad attribuire la classe di concorso, assicurando una equilibrata distribuzione dei posti alle classi di concorso al fine di venire incontro alle aspettative dei docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, evitando di assegnare tutte le ore ad una classe di concorso a discapito di altre. Nell’ottica dell’equilibrata distribuzione, le ore degli insegnamenti di lingua e letterature italiana, lingua e cultura latina, storia e geografia del primo biennio del liceo classico, dovranno essere assegnate prioritariamente alla classe 52/A. Si richiama la nota prot. n. 679 del 4 maggio 2012 relativamente all’attribuzione della ore di geografia degli indirizzi “amministrazione, finanza e marketing” e”turismo” alla classe 39/A e solo, in fase residuale, al fine di evitare la creazione di personale in esubero, anche ai titolati della 60/A. L’ora di Geografia generale ed economica prevista dall’art.5, comma 1, del decreto legge 12 settembre 2013, n.104 convertito, con modificazione, dalla legge 8.11.2013 n.128, è assegnata alla 39/A. In fase residuale, al fine di evitare la creazione situazioni di soprannumerarietà a l’interno della istituzione scolastica, tali ore possono essere assegnate anche alla 50/A e 60/A…. A proposito del passo relativo all’insegnamento della Geografia generale ed economica, segnaliamo che l’art. 5, comma 1, del decreto legge 12 settembre 2013, n. 104 convertito, con modificazioni, dalla legge 8.11.2013 n.128, ha integrato i quadri orari delle classi (ove non sia previsto l’insegnamento di geografia) del I biennio degli istituti tecnici e dei professionali, con un’ora di Geografia generale ed economica. La Relazione tecnica calcola 287 nuove cattedre.

° Le “atipicità” di insegnamenti nell’istruzione secondaria superiore
Nota MIUR n.3119, 1 aprile 2014 avente ad oggetto “Attuali classi di concorso su cui confluiscono le discipline relative all’intero di corso degli istituti di secondo grado”.
Moriremo con l’atipicità? Nel gennaio scorso, il MIUR ha comunicato alle OO.SS. l’istituzione di un gruppo di lavoro per il riordino (riduttivo) delle classi di concorso. Quanto tempo ci vuole? Se ne para dai tempi della Aprea sottosegretario. Al nuovo gruppo di esperti si diano criteri tassativi, e con la minaccia di coinvolgere speedy-Renzi, li chiuda in ufficio perché nulla trapeli, finché non avranno deciso. Sarebbe stato necessario che le nuove tabelle delle classi fossero state pronte in tempo per il rinnovo delle graduatorie triennali, e invece si rinnoverà il travaglio dei Collegi dei docenti chiamati a deliberare sulle cattedre da assegnare secondo “atipicità”. Quando si metterà fine alla malattia cronica ? Intanto riportiamo, in parte, la consueta Nota.
Nota 3119 del 1 aprile 2014: "Assegnazione insegnamenti alle classi di concorso 2014-2015" Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Dipartimento per l’istruzione Direzione Generale per il personale scolastico. Oggetto: Attuali classi di concorso su cui confluiscono le discipline dei cinque anni del corso degli istituti di secondo grado interessati al riordino. Anche per l’a.s. 2014/15 in assenza del regolamento relativo alla revisione delle classi di concorso, previsto dall’art. 64 della legge n. 133 del 2008 si rende necessario in sede di costituzione degli organici e per le conseguenti operazioni di mobilità, far riferimento alle attuali classi di concorso, opportunamente integrate e modificate con le discipline e gli ambiti disciplinari relativi agli ordinamenti del quinquennio degli istituti di secondo grado. Al fine di consentire, nell’attuale fase transitoria, ai dirigenti scolastici e al personale interessato di avere contezza delle modalità di confluenza, si allegano le relative tabelle, modificate e integrate come sopra indicato, relative al quinquennio degli istituti di secondo grado, alle quali si applicherà la riforma. Si allegano altresì le tabelle, con indicate le classi di concorso da utilizzare per le Opzioni dei percorsi degli istituti Tecnici e Professionali. Come già fatto presente nei decorsi anni, le tabelle di confluenza hanno natura solo dichiarativa dell’esistente. Gli insegnamenti che trovano confluenza in più classi di concorso del pregresso ordinamento devono essere trattati come insegnamenti “atipici” la cui assegnazione alle classi di concorso deve prioritariamente mirare a salvaguardare la titolarità dei docenti presenti nell’istituzione scolastica, la ottimale determinazione delle cattedre e la continuità didattica. … In presenza, nella scuola, di più di un titolare di insegnamenti “atipici”, si darà la precedenza a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria di istituto unificata incrociando la varie graduatorie, nel rispetto delle precedenze di cui all’art. 7 del CCNI sulla mobilità. Resta inteso che sono da salvaguardare comunque i docenti che impartiscono l’insegnamento o il laboratorio presente nell’indirizzo e non il primo in graduatoria ma titolare di altro insegnamento o laboratorio non pertinente con l’indirizzo, articolazione, opzione, nonché al curricolo attivato. In assenza di titolari da “salvaguardare” l’attribuzione dovrà avvenire prioritariamente, previa intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, scegliendo le classi di concorso in esubero a livello provinciale. In assenza delle citate situazioni, il dirigente scolastico, d’intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, e sulla base del parere del collegio dei docenti reso in coerenza con il POF e in analogia con le procedure di delibera dello stesso, provvederà ad attribuire la classe di concorso, assicurando una equilibrata distribuzione dei posti alle classi di concorso al fine di venire incontro alle aspettative dei docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, evitando di assegnare tutte le ore ad una classe di concorso a discapito di altre. Nell’ottica dell’equilibrata distribuzione, le ore degli insegnamenti di lingua e letterature italiana, lingua e cultura latina, storia e geografia del primo biennio del liceo classico, dovranno essere assegnate prioritariamente alla classe 52/A. Si richiama la nota prot. n. 679 del 4 maggio 2012 relativamente all’attribuzione della ore di geografia degli indirizzi “amministrazione, finanza e marketing” e”turismo” alla classe 39/A e solo, in fase residuale, al fine di evitare la creazione di personale in esubero, anche ai titolati della 60/A. L’ora di Geografia generale ed economica prevista dall’art.5, comma 1, del decreto legge 12 settembre 2013, n.104 convertito, con modificazione, dalla legge 8.11.2013 n.128, è assegnata alla 39/A. In fase residuale, al fine di evitare la creazione situazioni di soprannumerarietà a l’interno della istituzione scolastica, tali ore possono essere assegnate anche alla 50/A e 60/A…. A proposito del passo relativo all’insegnamento della Geografia generale ed economica, segnaliamo che l’art. 5, comma 1, del decreto legge 12 settembre 2013, n. 104 convertito, con modificazioni, dalla legge 8.11.2013 n.128, ha integrato i quadri orari delle classi (ove non sia previsto l’insegnamento di geografia) del I biennio degli istituti tecnici e dei professionali, con un’ora di Geografia generale ed economica. La Relazione tecnica calcola 287 nuove cattedre.

° Economie nel bilancio MIUR. Quanto costa tagliare cattedre nelle scuole del Sud?
A saldo nazionale immutato per l’organico docenti, quello regionale sarà modificato.
Con riferimento alla C.M. 34 del 1 aprile 2014 “Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2014/2015”, si sa che l’organico complessivo nazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado non sarà modificato, e che però sarà modificata (mediante compensazioni) la distribuzione regionale e quella tra gli ordini e i gradi del sistema Scuola. Nella distribuzione territoriale si segnalano piccoli incrementi all’organico della Scuola dell'infanzia (+ 419 posti) e a quella della Scuola secondaria superiore (+ 559), con decremento soprattutto nella Scuola secondaria di I grado. Nella distribuzione regionale, la batosta riguarda il Meridione d’Italia (Sicilia – 504; Campania - 387; Puglia – 340; Calabria - 183). I colleghi che si accingono a scegliere la provincia in cui inserirsi (per graduatorie a esaurimento e graduatorie di istituto) dovranno guardare al Nord (Lombardia + 410; l'Emilia Romagna + 396; Toscana + 269; Lazio + 246). Il preventivato decremento del numero degli studenti iscritti sancisce una ragione aggiuntiva di emigrazione dei docenti meridionali; e lo stesso vale per il personale ATA. E’ evidente che la politica del ministro Giannini si riduce al calcolo ragionieristico; la Questione Meridionale, un argomento storiografico rilevante, non risulta all’attenzione dei decisori politici. In effetti, preso atto della flessione di iscritti nelle regioni meridionali, il MIUR si accinge a ridimensionarvi gli organici, quando invece dovrebbe contrastare il trend che vede il livello culturale nel Meridione impoverirsi per effetto del combinato di due macrofenomeni: l’esodo verso Nord dei laureati (negli ultimi dieci anni, 170mila unità) e l’ingresso dall’estero di decine di migliaia di giovani privi di formazione accademica. Questo MIUR che ridistribuendo l’organico nazionale risparmia nel bilancio, quanto farà spendere ai docenti precari e alle loro famiglie ormai stremate supplendo in funzione di welfare ? E l’amministrazione delle comunità abbandonate dai figli più colti, nelle mani di chi andrà? Un recente studio, (Rapporto Bes 2013) che mette a confronto i diversi sistemi educativi nello Stivale, segnala esiti formativi modesti della Scuola, in quella Sicilia alla quale il MIUR infligge adesso il taglio più profondo: “Se la Sicilia racimola appena 26 punti significa che in quasi tutte e 10 le graduatorie si piazza all'ultimo, penultimo o terzultimo posto”. In testa alla classifica Trento e Bolzano. Il calcolo al risparmio ha un costo. Si è valutato se la Scuola meridionale può sopportare l’impoverimento dell’organico ? Non è equo fare parti pari tra coloro che pari non sono.

° Il TAR Lombardia giudica incongrui i contributi agli studenti delle scuole paritarie
Riportiamo da un articolo sulla sentenza depositata lo scorso 2 aprile: “A parità di reddito di famiglie in difficoltà economiche, gli studenti delle scuole pubbliche sono «discriminati» rispetto a quelli delle private.
Lo stabilisce una sentenza del Tribunale amministrativo regionale, che scardina il sistema di aiuti economici distribuiti dalla Regione. La sproporzione è evidente: per l’acquisto di libri e materiale scolastico, la famiglia di un allievo iscritto alla scuola pubblica può sperare di ottenere un sostegno variabile tra i 60 e i 290 euro. A parità di reddito, se il ragazzo frequenta invece un istituto paritario, il sostegno della Regione parte da un minimo di 400 euro e può arrivare fino a 950. Secondo i giudici amministrativi si tratta di «una diversità di trattamento ingiustificata», frutto di una scelta «illogica»…. I giudici riconoscono piena legittimità all’impostazione di base data dalla Regione, in base ai principi della «pluralità dell’offerta formativa» e della garanzia di «pari opportunità di accesso» ai diversi percorsi scolastici offerti dalle scuole pubbliche o paritarie. Per questo il ricorso è stato accolto solo in una parte e respinto per il resto. È prevedibile che la contesa legale viva un secondo tempo al Consiglio di Stato, con due impugnazioni, da parte delle due famiglie e da parte della Regione…. Per le scuole statali (o paritarie, ma che non richiedono una retta di iscrizione o frequenza) esiste un «sostegno al reddito». Viene calcolato in base al parametro Isee, (l’«indicatore di situazione economica equivalente») ed è destinato all’acquisto di libri o altro materiale scolastico. Oscilla tra 60 euro e 290. Gli studenti che frequentano una scuola privata, se in condizioni economiche disagiate, hanno diritto al «buono scuola» (tra 450 e 900 euro) per il pagamento della retta. Ma possono ottenere un altro sussidio, per comprare libri e altro materiale: è l’esatto corrispettivo dell’aiuto previsto per gli istituti pubblici. La somma però è diversa: da 400, a un massimo di 950 euro. Dato che il sostegno è identico nella funzione (acquisto libri), i giudici ritengono che le «diversità di trattamento» tra scuole pubbliche e private «non trovano giustificazione». (Fonte: Corriere della sera – 6 aprile 2014)

° Economie nel bilancio MIUR. Quanto costa tagliare cattedre nelle scuole del Sud?
A saldo nazionale immutato per l’organico docenti, quello regionale sarà modificato.
Con riferimento alla C.M. 34 del 1 aprile 2014 “Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2014/2015”, si sa che l’organico complessivo nazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado non sarà modificato, e che però sarà modificata (mediante compensazioni) la distribuzione regionale e quella tra gli ordini e i gradi del sistema Scuola. Nella distribuzione territoriale si segnalano piccoli incrementi all’organico della Scuola dell'infanzia (+ 419 posti) e a quella della Scuola secondaria superiore (+ 559), con decremento soprattutto nella Scuola secondaria di I grado. Nella distribuzione regionale, la batosta riguarda il Meridione d’Italia (Sicilia – 504; Campania - 387; Puglia – 340; Calabria - 183). I colleghi che si accingono a scegliere la provincia in cui inserirsi (per graduatorie a esaurimento e graduatorie di istituto) dovranno guardare al Nord (Lombardia + 410; l'Emilia Romagna + 396; Toscana + 269; Lazio + 246). Il preventivato decremento del numero degli studenti iscritti sancisce una ragione aggiuntiva di emigrazione dei docenti meridionali; e lo stesso vale per il personale ATA. E’ evidente che la politica del ministro Giannini si riduce al calcolo ragionieristico; la Questione Meridionale, un argomento storiografico rilevante, non risulta all’attenzione dei decisori politici. In effetti, preso atto della flessione di iscritti nelle regioni meridionali, il MIUR si accinge a ridimensionarvi gli organici, quando invece dovrebbe contrastare il trend che vede il livello culturale nel Meridione impoverirsi per effetto del combinato di due macrofenomeni: l’esodo verso Nord dei laureati (negli ultimi dieci anni, 170mila unità) e l’ingresso dall’estero di decine di migliaia di giovani privi di formazione accademica. Questo MIUR che ridistribuendo l’organico nazionale risparmia nel bilancio, quanto farà spendere ai docenti precari e alle loro famiglie ormai stremate supplendo in funzione di welfare ? E l’amministrazione delle comunità abbandonate dai figli più colti, nelle mani di chi andrà? Un recente studio, (Rapporto Bes 2013) che mette a confronto i diversi sistemi educativi nello Stivale, segnala esiti formativi modesti della Scuola, in quella Sicilia alla quale il MIUR infligge adesso il taglio più profondo: “Se la Sicilia racimola appena 26 punti significa che in quasi tutte e 10 le graduatorie si piazza all'ultimo, penultimo o terzultimo posto”. In testa alla classifica Trento e Bolzano. Il calcolo al risparmio ha un costo. Si è valutato se la Scuola meridionale può sopportare l’impoverimento dell’organico ? Non è equo fare parti pari tra coloro che pari non sono.

° Il TAR Lombardia giudica incongrui i contributi agli studenti delle scuole paritarie
Riportiamo da un articolo sulla sentenza depositata lo scorso 2 aprile: “A parità di reddito di famiglie in difficoltà economiche, gli studenti delle scuole pubbliche sono «discriminati» rispetto a quelli delle private.
Lo stabilisce una sentenza del Tribunale amministrativo regionale, che scardina il sistema di aiuti economici distribuiti dalla Regione. La sproporzione è evidente: per l’acquisto di libri e materiale scolastico, la famiglia di un allievo iscritto alla scuola pubblica può sperare di ottenere un sostegno variabile tra i 60 e i 290 euro. A parità di reddito, se il ragazzo frequenta invece un istituto paritario, il sostegno della Regione parte da un minimo di 400 euro e può arrivare fino a 950. Secondo i giudici amministrativi si tratta di «una diversità di trattamento ingiustificata», frutto di una scelta «illogica»…. I giudici riconoscono piena legittimità all’impostazione di base data dalla Regione, in base ai principi della «pluralità dell’offerta formativa» e della garanzia di «pari opportunità di accesso» ai diversi percorsi scolastici offerti dalle scuole pubbliche o paritarie. Per questo il ricorso è stato accolto solo in una parte e respinto per il resto. È prevedibile che la contesa legale viva un secondo tempo al Consiglio di Stato, con due impugnazioni, da parte delle due famiglie e da parte della Regione…. Per le scuole statali (o paritarie, ma che non richiedono una retta di iscrizione o frequenza) esiste un «sostegno al reddito». Viene calcolato in base al parametro Isee, (l’«indicatore di situazione economica equivalente») ed è destinato all’acquisto di libri o altro materiale scolastico. Oscilla tra 60 euro e 290. Gli studenti che frequentano una scuola privata, se in condizioni economiche disagiate, hanno diritto al «buono scuola» (tra 450 e 900 euro) per il pagamento della retta. Ma possono ottenere un altro sussidio, per comprare libri e altro materiale: è l’esatto corrispettivo dell’aiuto previsto per gli istituti pubblici. La somma però è diversa: da 400, a un massimo di 950 euro. Dato che il sostegno è identico nella funzione (acquisto libri), i giudici ritengono che le «diversità di trattamento» tra scuole pubbliche e private «non trovano giustificazione». (Fonte: Corriere della sera – 6 aprile 2014)