° Stabilizzazione dei precari della Scuola che hanno svolto almeno tre anni di servizio
Per conoscere il parere della Corte di Giustizia Europea dovremo attendere qualche mese. Pacifico si appella al Ministro Giannini perché si attivi anticipatamente.
L’andamento dell’udienza che giovedì scorso la Corte ha dedicato all’argomento lascia bene sperare per due circostanze: 1- La Commissione Europea – per bocca del funzionario che la ha rappresentato nel dibattimento - si è espressa a favore degli insegnanti dichiarando, senza mezzi termini, che non esistono ragioni obiettive in grado di giustificare un numero così elevato di precari nella Scuola italiana; 2 – La Corte è sembrata avere le idee chiare sulla materia, non avendo posto domande al rappresentate dell’Avvocatura dello Stato italiano. La decisione della Corte europea sarà vincolante per i giudici italiani, sicché in caso di sentenza favorevole ai precari il Governo dovrà provvedere. Marcello Pacifico, presente al dibattimento, proseguendo nell’impegno a favore dei colleghi precari fa appello alla Giannini perché, prevenendo il verdetto del collegio del Lussemburgo, legiferi a favore dei precari: “Il ministro Giannini … proceda immediatamente a stabilizzare i 125 mila precari nella scuola in servizio su posti vacanti e disponibili: ciò permetterebbe di evitare l’innescarsi di cause giudiziarie che porterebbero lo Stato italiano ad essere condannato a risarcire danni superiori ai 4 miliardi di euro”. Le possibilità che l’appello di Pacifico alla Giannini sia accolto sono poche, stando a recenti dichiarazioni del Ministro e ai silenzi della maggioranza che sostiene il governo; il fatto è che il male del precariato sine die affligge tutta la pubblica amministrazione, e ciò rende molto difficile affrontarlo, al Governo. Si aggiunga che la parte politica berlusconiana è contraria all’eventualità di una assunzione collettiva dei circa 120mila docenti e 20mila ATA precari che, secondo un nostro calcolo, sono in possesso del requisito minimo (36 mesi di servizio con contratti a t.d. anche non continuativi). D’altra parte, è pur vero che – come attestato dalla Ragioneria generale dello Stato - il mantenimento di una mole così alta di precari nella scuola è costata tra 2007 e 2012 ben 350 milioni di euro. Ed è pur vero che, in atto, ci sono almeno 125 mila posti disponibili: 25 mila per gli Ata e circa 100 mila cattedre nelle quali gli insegnanti si alternano (con intralcio alla necessaria continuità didattica).

° Knowledge:Modi e mondi nuovi del pensiero, all’epoca della Information Technology
Un’iniziativa di Nuvolaverde, in collaborazione con Rai Educational e Gruppo 24 Ore, per divulgare gli strumenti necessari alla gestione della conoscenza digitale
Nuvolaverde è un soggetto informativo-educativo-formativo che, nel rispetto dell'ambiente e dell'intelligent Energy, coinvolge cittadini e istituzioni in iniziative finalizzate alla costruzione di un futuro sostenibile. Questa specifica iniziativa è volta a informare gli studenti su come l’apprendimento si stia modificando, in questo tempo della rivoluzione digitale, e su quali siano degli effetti di questa trasformazione sugli stili di vita, di consumo, di lavoro, e sulla gestione dell’informazione e del sapere. Gli incontri sono programmati con studenti delle scuole secondarie di II grado di L’Aquila, Cosenza, Napoli, Roma, Trento, Bergamo, Monza, Milano; in collaborazione con le scuole superiori di Monza e Brianza sarà attivato un corso sperimentale. Gli allievi saranno istruiti su: comunicazione digitale; web writing; cloud; data management; Internet of everythings; microblogging; web reputation; video editing; progettazione e stampa 3D; progettazione e realizzazioni di realtà aumentatasi. A fine a.s. 2013/14, sarà organizzato un Meeting, in Lombardia. L’iniziativa può essere seguita on line con lo streaming video: Rai Educational e Il Sole 24Ore. Informazioni: sul sito istituzionale del MIUR: www.istruzione.it, e su http://social.nuvolaverde.org/elementType/post/elementId/87489/id_group/-1.

° L’istituto dell’Apprendistato non è valso a contenere la disoccupazione
Giovanni Scancarello segnala il trend discendente dei dati. Riportiamo, in parte.
“Già nel 2011 l'apprendistato registra una flessione del 6,9% rispetto all'anno precedente. Il trend negativo inizia dopo il 2008, con i contratti di apprendistato che nelle aziende artigiane passa dal 32,1% nel 2009 al 31,7% nel 2011. Soprattutto i lavoratori più giovani quelli che hanno pagato maggiormente la crisi dell'apprendistato: dal 2009 al 2011 i contratti di qualifica e diploma professionale diminuiscono del 36,2%. Oggi solo il 10% dei lavoratori entra con contratto di apprendistato, mentre il 68% accede al primo impiego con contratto a termine. Di fronte ai dati disastrosi sull'occupazione (il 12,9% degli italiani è disoccupato, un giovane su due a casa al Sud, il 22,4% di 15-24enni è neet”. (Fonte:Italiaoggi - 25 marzo 2014)

° Stabilizzazione dei precari della Scuola che hanno svolto almeno tre anni di servizio
Per conoscere il parere della Corte di Giustizia Europea dovremo attendere qualche mese. Pacifico si appella al Ministro Giannini perché si attivi anticipatamente.
L’andamento dell’udienza che giovedì scorso la Corte ha dedicato all’argomento lascia bene sperare per due circostanze: 1- La Commissione Europea – per bocca del funzionario che la ha rappresentato nel dibattimento - si è espressa a favore degli insegnanti dichiarando, senza mezzi termini, che non esistono ragioni obiettive in grado di giustificare un numero così elevato di precari nella Scuola italiana; 2 – La Corte è sembrata avere le idee chiare sulla materia, non avendo posto domande al rappresentate dell’Avvocatura dello Stato italiano. La decisione della Corte europea sarà vincolante per i giudici italiani, sicché in caso di sentenza favorevole ai precari il Governo dovrà provvedere. Marcello Pacifico, presente al dibattimento, proseguendo nell’impegno a favore dei colleghi precari fa appello alla Giannini perché, prevenendo il verdetto del collegio del Lussemburgo, legiferi a favore dei precari: “Il ministro Giannini … proceda immediatamente a stabilizzare i 125 mila precari nella scuola in servizio su posti vacanti e disponibili: ciò permetterebbe di evitare l’innescarsi di cause giudiziarie che porterebbero lo Stato italiano ad essere condannato a risarcire danni superiori ai 4 miliardi di euro”. Le possibilità che l’appello di Pacifico alla Giannini sia accolto sono poche, stando a recenti dichiarazioni del Ministro e ai silenzi della maggioranza che sostiene il governo; il fatto è che il male del precariato sine die affligge tutta la pubblica amministrazione, e ciò rende molto difficile affrontarlo, al Governo. Si aggiunga che la parte politica berlusconiana è contraria all’eventualità di una assunzione collettiva dei circa 120mila docenti e 20mila ATA precari che, secondo un nostro calcolo, sono in possesso del requisito minimo (36 mesi di servizio con contratti a t.d. anche non continuativi). D’altra parte, è pur vero che – come attestato dalla Ragioneria generale dello Stato - il mantenimento di una mole così alta di precari nella scuola è costata tra 2007 e 2012 ben 350 milioni di euro. Ed è pur vero che, in atto, ci sono almeno 125 mila posti disponibili: 25 mila per gli Ata e circa 100 mila cattedre nelle quali gli insegnanti si alternano (con intralcio alla necessaria continuità didattica).

° Knowledge:Modi e mondi nuovi del pensiero, all’epoca della Information Technology
Un’iniziativa di Nuvolaverde, in collaborazione con Rai Educational e Gruppo 24 Ore, per divulgare gli strumenti necessari alla gestione della conoscenza digitale
Nuvolaverde è un soggetto informativo-educativo-formativo che, nel rispetto dell'ambiente e dell'intelligent Energy, coinvolge cittadini e istituzioni in iniziative finalizzate alla costruzione di un futuro sostenibile. Questa specifica iniziativa è volta a informare gli studenti su come l’apprendimento si stia modificando, in questo tempo della rivoluzione digitale, e su quali siano degli effetti di questa trasformazione sugli stili di vita, di consumo, di lavoro, e sulla gestione dell’informazione e del sapere. Gli incontri sono programmati con studenti delle scuole secondarie di II grado di L’Aquila, Cosenza, Napoli, Roma, Trento, Bergamo, Monza, Milano; in collaborazione con le scuole superiori di Monza e Brianza sarà attivato un corso sperimentale. Gli allievi saranno istruiti su: comunicazione digitale; web writing; cloud; data management; Internet of everythings; microblogging; web reputation; video editing; progettazione e stampa 3D; progettazione e realizzazioni di realtà aumentatasi. A fine a.s. 2013/14, sarà organizzato un Meeting, in Lombardia. L’iniziativa può essere seguita on line con lo streaming video: Rai Educational e Il Sole 24Ore. Informazioni: sul sito istituzionale del MIUR: www.istruzione.it, e su http://social.nuvolaverde.org/elementType/post/elementId/87489/id_group/-1.

° L’istituto dell’Apprendistato non è valso a contenere la disoccupazione
Giovanni Scancarello segnala il trend discendente dei dati. Riportiamo, in parte.
“Già nel 2011 l'apprendistato registra una flessione del 6,9% rispetto all'anno precedente. Il trend negativo inizia dopo il 2008, con i contratti di apprendistato che nelle aziende artigiane passa dal 32,1% nel 2009 al 31,7% nel 2011. Soprattutto i lavoratori più giovani quelli che hanno pagato maggiormente la crisi dell'apprendistato: dal 2009 al 2011 i contratti di qualifica e diploma professionale diminuiscono del 36,2%. Oggi solo il 10% dei lavoratori entra con contratto di apprendistato, mentre il 68% accede al primo impiego con contratto a termine. Di fronte ai dati disastrosi sull'occupazione (il 12,9% degli italiani è disoccupato, un giovane su due a casa al Sud, il 22,4% di 15-24enni è neet”. (Fonte:Italiaoggi - 25 marzo 2014)

Mobilità - Personale della Scuola
Il MIUR rende noto di avere prorogato al 2 aprile il termine per la presentazione delle domande di trasferimento e di passaggio per l'anno scolastico 2014/2015 per il personale docente ed educativo.

° Scuola estiva di Fisica, per studenti delle classi IV delle Secondarie di II grado
Si terrà dal 23 al 28 del giugno prossimo presso l’Università di Udine
La “scuola di eccellenza” è organizzata in collaborazione dal MIUR – D.G. per lo studente, l’itegrazione, la partecipazione e la comunicazione - e da numerose università ed enti di ricerca. Il numero degli ammessi è fissato in 30 studenti, accolti dall’organizzazione per ciò che attiene le spese di vitto e alloggio. Il bando è disponibile nel sito del MIUR. Le domande, entro le ore 12,00 del 16 maggio prossimo: - per posta ordinaria, compilando il modello predisposto, a: CIRD – UNIVERSITA’ di UDINE, via delle Scienze, 206 – 33100 Udine; o via email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Informazioni sul sito:www.fisica.uniud.it/URDF/laurea/idifo5/sefms2014.html

° Giovani ricercatori crescono
L’Ufficio Stampa MIUR rimarca il boom delle adesioni al Bando ‘Sir’, per ricercatori under 40: sono arrivate oltre 5.000 proposte; 33 anni l’età media dei concorrenti.
Il bando, destinato ai giovani ricercatori, ha una dotazione di oltre 47 milioni di euro. I progetti presentati riguardano il settore delle Scienze delle vita (1909), quello della Fisica, Chimica e Ingegneria (1.565), quello delle Scienze umane. 2.675 progetti sono stati presentati da donne e 2.577 da uomini. Le assegnazioni si conosceranno entro l’autunno prossimo.

° Passaggio a Nord: l’esodo dei giovani universitari
La Questione Meridionale è da quasi un secolo e mezzo all’attenzione dei decisori politici che, dai risultati, sembra siano stati impegnati in un ameno esercizio
Dal Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca 2013 (pubblicato dall’Anvur) risulta che tra i pochi giovani meridionali che si iscrivono all’università, uno su quattro sceglie un ateneo fuori dalla propria regione (scelta che, nelle altre regioni del Paese, è fatta da meno di un giovane su dieci). (Fonte: Pietro Greco - l’Unità - 24/03/2014)
Aggiungiamo che, nelle regioni meridionali, altri due macrofenomeni contribuiscono a impoverire il capitale culturale: l’esodo verso Nord dei laureati (negli ultimi dieci anni, 170mila unità) e l’ingresso di decine di migliaia di giovani extracomunitari privi di formazione superiore. Si comprende da ciò quale possibilità ci siano di avere una classe dirigente meridionale in grado di fronteggiare le sfide dei nostri tempi. Quale sia, in atto, la qualità della classe politica meridionale è noto dalla cronaca giudiziaria; quale sia, nelle regioni meridionali, il livello della dirigenza intermedia lo si comprende facilmente se si considera che i ruoli della burocrazia sono stati ricoperti (a volte senza concorso) con procedure clientelari.

° Senza la competenza linguistica in Inglese…
Chi frequenta i siti web per la ricerca del lavoro sa bene che le competenze in inglese (parlato) e in informatica sono dirimenti.
Ragionevolmente, sempre dobbiamo attenderci che ciascuno sappia bene operare a seconda delle proprie competenze ed esperienze. E’ la ragione per la quale abbiamo sempre auspicato che all’Istruzione vada un ministro che sappia di Scuola, ed è anche la ragione per la quale accogliamo con soddisfazione (e fiducia) l’intenzione del ministro Giannini in ordine al potenziamento dell’insegnamento precoce dell’Inglese ai bambini. Per prima cosa, ovviamente, c’è da fare una conversione a U rispetto al provvedimento che ha allontanato gli specialisti di lingua dai posti di insegnamento nella scuola primaria. Riportiamo, dall’intervista di Corrado Zunino al ministro Giannini, glottologa, ex rettore dell’Università per stranieri di Perugia.
“I nostri giovani devono imparare a dialogare col mondo, per questo serve una full immersion già alla primaria con insegnanti madrelingua o quasi. … Dobbiamo lavorare sulle lingue, mamma mia. Possibile che solo in Italia si parli questo pessimo inglese? A 18 anni bisognerebbe stare, almeno, al livello C2, quello che ti consente di dialogare con il mondo, di lavorare. L’inglese è come lo sci: o lo impari da piccolo o zoppichi tutta la vita. Cercheremo di immettere nelle nostre scuole insegnanti madrelingua o “native like”. E dovremo sperimentare classi di “solo inglese” e “solo francese”, dove alcune materie saranno insegnate solo nella lingua straniera. Le due ore a settimana propinate da insegnanti oggettivamente scarsi servono a poco….

Mobilità - Personale della Scuola
Il MIUR rende noto di avere prorogato al 2 aprile il termine per la presentazione delle domande di trasferimento e di passaggio per l'anno scolastico 2014/2015 per il personale docente ed educativo.

° Scuola estiva di Fisica, per studenti delle classi IV delle Secondarie di II grado
Si terrà dal 23 al 28 del giugno prossimo presso l’Università di Udine
La “scuola di eccellenza” è organizzata in collaborazione dal MIUR – D.G. per lo studente, l’itegrazione, la partecipazione e la comunicazione - e da numerose università ed enti di ricerca. Il numero degli ammessi è fissato in 30 studenti, accolti dall’organizzazione per ciò che attiene le spese di vitto e alloggio. Il bando è disponibile nel sito del MIUR. Le domande, entro le ore 12,00 del 16 maggio prossimo: - per posta ordinaria, compilando il modello predisposto, a: CIRD – UNIVERSITA’ di UDINE, via delle Scienze, 206 – 33100 Udine; o via email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Informazioni sul sito:www.fisica.uniud.it/URDF/laurea/idifo5/sefms2014.html

° Giovani ricercatori crescono
L’Ufficio Stampa MIUR rimarca il boom delle adesioni al Bando ‘Sir’, per ricercatori under 40: sono arrivate oltre 5.000 proposte; 33 anni l’età media dei concorrenti.
Il bando, destinato ai giovani ricercatori, ha una dotazione di oltre 47 milioni di euro. I progetti presentati riguardano il settore delle Scienze delle vita (1909), quello della Fisica, Chimica e Ingegneria (1.565), quello delle Scienze umane. 2.675 progetti sono stati presentati da donne e 2.577 da uomini. Le assegnazioni si conosceranno entro l’autunno prossimo.

° Passaggio a Nord: l’esodo dei giovani universitari
La Questione Meridionale è da quasi un secolo e mezzo all’attenzione dei decisori politici che, dai risultati, sembra siano stati impegnati in un ameno esercizio
Dal Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca 2013 (pubblicato dall’Anvur) risulta che tra i pochi giovani meridionali che si iscrivono all’università, uno su quattro sceglie un ateneo fuori dalla propria regione (scelta che, nelle altre regioni del Paese, è fatta da meno di un giovane su dieci). (Fonte: Pietro Greco - l’Unità - 24/03/2014)
Aggiungiamo che, nelle regioni meridionali, altri due macrofenomeni contribuiscono a impoverire il capitale culturale: l’esodo verso Nord dei laureati (negli ultimi dieci anni, 170mila unità) e l’ingresso di decine di migliaia di giovani extracomunitari privi di formazione superiore. Si comprende da ciò quale possibilità ci siano di avere una classe dirigente meridionale in grado di fronteggiare le sfide dei nostri tempi. Quale sia, in atto, la qualità della classe politica meridionale è noto dalla cronaca giudiziaria; quale sia, nelle regioni meridionali, il livello della dirigenza intermedia lo si comprende facilmente se si considera che i ruoli della burocrazia sono stati ricoperti (a volte senza concorso) con procedure clientelari.

° Senza la competenza linguistica in Inglese…
Chi frequenta i siti web per la ricerca del lavoro sa bene che le competenze in inglese (parlato) e in informatica sono dirimenti.
Ragionevolmente, sempre dobbiamo attenderci che ciascuno sappia bene operare a seconda delle proprie competenze ed esperienze. E’ la ragione per la quale abbiamo sempre auspicato che all’Istruzione vada un ministro che sappia di Scuola, ed è anche la ragione per la quale accogliamo con soddisfazione (e fiducia) l’intenzione del ministro Giannini in ordine al potenziamento dell’insegnamento precoce dell’Inglese ai bambini. Per prima cosa, ovviamente, c’è da fare una conversione a U rispetto al provvedimento che ha allontanato gli specialisti di lingua dai posti di insegnamento nella scuola primaria. Riportiamo, dall’intervista di Corrado Zunino al ministro Giannini, glottologa, ex rettore dell’Università per stranieri di Perugia.
“I nostri giovani devono imparare a dialogare col mondo, per questo serve una full immersion già alla primaria con insegnanti madrelingua o quasi. … Dobbiamo lavorare sulle lingue, mamma mia. Possibile che solo in Italia si parli questo pessimo inglese? A 18 anni bisognerebbe stare, almeno, al livello C2, quello che ti consente di dialogare con il mondo, di lavorare. L’inglese è come lo sci: o lo impari da piccolo o zoppichi tutta la vita. Cercheremo di immettere nelle nostre scuole insegnanti madrelingua o “native like”. E dovremo sperimentare classi di “solo inglese” e “solo francese”, dove alcune materie saranno insegnate solo nella lingua straniera. Le due ore a settimana propinate da insegnanti oggettivamente scarsi servono a poco….

° Concorso a premi, di scrittura creativa: “Scendincampo, raccontare di sport”
E’ rivolto agli studenti delle scuole secondarie di 2° grado statali
Ogni studente può partecipare con un solo racconto (max 10.000 battute, spazi inclusi) inedito che abbia per argomento un evento sportivo o una situazione connessa allo sport. Lo inoltrerà indicando all’esterno della busta un motto (che riporterà anche accanto al titolo del racconto); nella busta con il racconto andrà inserita un’altra busta sigillata contenente nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e scuola di appartenenza. Gli elaborati, in duplice copia, dovranno pervenire entro sabato 7 giugno 2014 al seguente indirizzo: Segreteria Concorso “Raccontare di sport” - c/o Liceo Leopardi – Majorana - Piazza Maestri del Lavoro, 2 - 33170 Pordenone.

° Occorre una messa a fuoco
Il presidente del Consiglio Episcopale Italiano, il Cardinale Bagnasco teme pericoli di indottrinamento culturale nella prassi educativa delle scuola statale. Non ci risultano.
La Scuola esautora le famiglie della funzione educativa? A scuola l’ideologia corrompe gli alunni? In apertura della seduta del Consiglio Episcopale Permanente CEI, lo scorso 24 marzo, il Cardinale ha detto, tra altro: “Affermeremo l'urgenza del compito educativo; la sacrosanta libertà dei genitori nell'educare i figli; il grave dovere della società di non corrompere i giovani con idee ed esempi che nessun padre e madre vorrebbero per i propri ragazzi; il diritto ad una scuola non ideologica e supina alle mode culturali imposte; la preziosità irrinunciabile e il sostegno concreto alla scuola cattolica. Essa è un patrimonio storico e plurale del nostro Paese, offrendo un servizio pubblico seppure in mezzo a grandi difficoltà e a prezzo di sacrifici imposti dall'ingiustizia degli uomini: ingiustizia che i responsabili fanno finta di non vedere pur sapendo l'enorme risparmio che lo Stato accantona ogni anno grazie a questa peculiare presenza… È in questo orizzonte che riaffermiamo il primato della persona, e quindi la tutela che si deve ad ogni persona specialmente se in situazione di fragilità - contro ogni forma di discriminazione e violenza… La lettura ideologica del 'genere' è oggi "una vera dittatura", che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l'identità di uomo e donna come pure astrazioni… Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei 'campi di rieducazione', di 'indottrinamento'. Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati? Si è chiesto a loro non solo il parere ma anche l'esplicita autorizzazione?... I genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con determinazione e chiarezza: non c'è autorità che tenga". (Fonte: Alessandro Giuliani – La tecnica della scuola - 24/03/2014).
Tra le ragioni di questa intemerata, sta il giudizio negativo del Cardinale su tre opuscoli dal titolo 'Educare alla diversità a scuola', fatti pervenire agli studenti delle scuole secondarie. A parte il fatto che non possiamo giudicare, non avendo letto i libretti, diciamo per esperienza che la maggior parte della mole di brevi pubblicazioni che piovono nelle scuole resta sui banchi o addirittura negli scatoloni senza che gli studenti se ne accorgano, perché questi contributi esterni poco o nulla aggiungono all'insegnamento autonomamente impartito.
E’ impensabile che la CEI disconosca la cura che noi lavoratori della Scuola abbiamo della persona dei nostri alunni, noi che – pur con le scarse risorse che la casta ci concede – rappresentiamo la prima linea dello Stato nell’accogliere e servire, senza discriminazione alcuna, la “persona” secondo l’accezione mounieriana: bambini, ragazzi, giovani, i disadattati, gli immigrati, gli alunni in condizione di handicap. Gli insegnanti abbiamo ben altre urgenze educative che quella di sottrarre ai genitori il compito educativo, e cerchiamo anzi collaborazione. In fede ! Dobbiamo purtroppo costatare che, malgrado la berlingueriana legge sulla parità scolastica, si va andanti all’interno di una un’aberrazione prospettica: - o l’Episcopato si offre cristianamente di contribuire a sostegno del servizio pubblico di istruzione e formazione procurando “l'enorme risparmio che lo Stato accantona ogni anno” (e Dio sa quanto la Scuola abbia bisogno di aiuto), - o l’Episcopato ritiene che la “persona” degli studenti vada difesa dalla scuola statale. Sinceramente, non pensiamo possibile che la CEI voglia suggerire alle famiglie che non possano fidarsi della scuola statale. Sarebbe assurdo. La CEI si prepara al pressing sulle autorità politiche per il contributo alle scuole cattoliche ? Non sarebbe un problema. E però ci preoccupa un possibile indiretto risvolto di questa dichiarazione: Non vorremmo che contribuisse a stoppare la ipotesi, ancora alborale, che redistribuirebbe i 13 anni dell’iter scolastico facendoli partire con l’ultimo anno della scuola dell’Infanzia (fissando l’inizio dell’obbligo scolastico ai 5 anni di età). Già Luigi Berlinguer, nel prospettare il suo riordino dei cicli, ebbe un inciampo in questa questione, perché la componente cattolica della maggioranza parlamentare che sosteneva il governo sostenne che le famiglie hanno il diritto-dovere di educare i fanciulli, senza interferenza dello Stato.