La scuola ha bisogno di certezze e non può essere terreno di scontro o momento di propaganda elettorale. Chi ha governato ha avuto un anno di tempo per approvare un provvedimento urgente con poche cose semplici. Ma i giorni e i mesi sono passati invano. Ora bisognerebbe avere la decenza, almeno, di tacere dopo aver violato ripetutamente le norme europee sui contratti a termine, aver licenziato le maestre e aver aumentato il numero delle supplenze e delle cattedre in ruolo andate deserte.
La notizia
Nella calura di Ferragosto, in piena crisi di Governo, si susseguono le dichiarazioni del senatore leghista Mario Pittoni sul testo salva-precari, approvato lo scorso 6 agosto dal Consiglio dei Ministri con la formula “salvo intese”: il parlamentare del Carroccio attribuisce al M5S la situazione di stallo, dimenticando che il suo leader ha fatto presentare una mozione di sfiducia al premier Conte che sarà discussa il 20 agosto. Per Anief, però, sarebbe più utile spiegare perché in un anno di legislatura quale presidente di Commissione non ha mai risposto alle richieste di audizione e cosa abbia fatto insieme al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti per risolvere il problema del precariato. I numeri, infatti, sembrano parlare chiaro, specie nel Nord del Paese. In Veneto, ad esempio, d'estate, nuovi licenziamenti per le maestre con diploma magistrale, e in un alcune classi di concorso, l'80% dei posti andato a vuoto durante le convocazioni. Persino sui ricercatori universitari si discuterà in Corte di giustizia europea. E il prossimo anno scolastico sarà da record per le oltre 200 mila supplenze. Se ne è accorta anche la Commissione UE con una lettera che prelude a una multa salatissima che pagheranno tutti i contribuenti. Facile scaricare in questo clima di campagna elettorale sugli ex alleati di Governo del M5S che pure dovrebbe riflettere su cosa ha sbagliato e cosa non ha attuato delle vecchie battaglie politiche quando era opposizione. Ora ci dovrà essere un nuovo corso, che passa necessariamente per la stabilizzazione di tutti i precari storici.
Il Pas
Il senatore della Lega Maria Pittoni non perde occasione per puntare il dito contro il Movimento 5 Stelle, il quale, sostiene, avrebbe avanzato accuse “surreali”, definendo “sanatorie” e “marchette” le misure previste nel decreto salva precari. Il PAS, ha detto il senatore, prevede numerose prove selettive. Intanto, però, per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è necessario il benestare di tutti i ministri. E con l’aria che tira in seno all’attuale Governo, con la prospettiva di sfiduciare a breve il premier Giuseppe Conte, è sempre più difficile che ciò avvenga.
La posizione di Anief
Secondo il sindacato Anief è giunto il momento di guardarsi in faccia, per approvare provvedimenti realmente utili alla scuola e a risolvere, in particolare, i problemi di organici e di copertura delle cattedre vacanti. Non basta invocare, come fa ogni giorno la Lega, il punto 22 del Contratto di Governo, il quale prevede una “fase transitoria” per il superamento del precariato ‘cronico’. Servono, oggi più che mai, con quasi 200 mila cattedre da coprire con altrettanti contratti a tempo determinato, dei fatti e dei provvedimenti efficaci. Altrimenti, il disagio generale e il contenzioso non faranno altro che prendere il sopravvento.
Il commento del presidente nazionale Marcello Pacifico
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “occorre con estrema urgenza provvedere alla riapertura delle GaE, all'estensione del doppio canale di reclutamento a graduatorie d'istituto provinciali, alla salvaguardia dei ruoli e al reintegro dei docenti licenziati, alla stabilizzazione del personale educativo ed Ata, ad assunzioni da graduatorie di merito nazionali, all’attuazione di organici differenziati nei territori più bisognosi, ad organici di diritto formati su tutti i posti vacanti, inclusi quelli in deroga di sostegno, a mobilità ordinarie annuali e corsi fisiologici abilitanti oggi banditi ogni cinque-sei anni che si chiamino PAS o – conclude Pacifico – con altri acronimi. Non è con la fantapolitica che si Governa la scuola”.
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