Il concorso per Dsga è ancora in pieno svolgimento, così il Miur cerca di correre ai ripari coprendo i tanti posti liberi attingendo il personale amministrativo, anche precario inserito in terza fascia sempre se in possesso della laurea specialistica in giurisprudenza oppure in scienze politiche sociali e amministrative o in economia e commercio o titoli equipollenti. La possibilità è stata contemplata nell’intesa sottoscritta il 12 settembre scorso dai sindacati con i dirigenti del ministero dell’Istruzione.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Invece di valorizzare coloro che per vent’anni si sono prodigati in un ruolo superiore, pur in cambio di un obolo, non considerando nemmeno il fatto che hanno superato i 36 mesi di servizio, indicati dalla Commissione europea, si è preferito glissare e anche tornare a prevedere l’utilizzo di precari senza esperienza alcuna. È un po’ quello che è accaduto ai docenti con le Mad, ma anche allo stesso personale Ata della scuola, per il quale vi sono ancora 40 mila posti da coprire. Anief si oppone a tutto questo: ha infatti presentato ricorso in tribunale per far partecipare agli scritti del concorso per Dsga i facenti funzione, gli Ata con 5 anni di servizio e chi ha superato la prova pre-selettiva con la sufficienza: l’obiettivo è l’indizione di prove suppletive, dedicate a chi è stato lasciato fuori senza uno straccio di motivo valido”.
Sui posti per Dsga nella scuola siamo all’emergenza massima: mai era accaduto, infatti, che il 40% dei posti fosse assegnato a personale precario. La stampa specializzata ricorda “che al primo settembre 2019 risultano vacanti 2.907 posti in organico di diritto, cui aggiungere ulteriori posti resi disponibili in organico di fatto”. Considerando che le prove scritte del concorso per Dsga si svolgeranno il 5 e 6 novembre prossimi, come indicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75, l’intesa prevede che in base all’articolo 14 del CCNI del 12 giugno 2019 “per il solo 2019/20, gli Uffici scolastici regionali, previo confronto con i sindacati, possono procedere alla copertura dei posti vacanti e/o disponibili con le seguenti procedure straordinarie indicate in ordine di priorità”.
LE PRIORITÀ
Queste si realizzano in base ai criteri e alla procedura di cui all’art. 14, del CCNI del 12.6.2019, tramite utilizzazione di personale appartenente al profilo professionale di “assistente amministrativo di altra provincia dello stesso USR o, in subordine, di altro USR; mediante affidamento in reggenza a DSGA di ruolo in servizio nelle scuole viciniori, secondo la normativa vigente; mediante conferimento di incarico ad assistenti amministrativi immessi in ruolo a decorrere dal 2019-20 che dichiarino la disponibilità ad accettare l’incarico di DSGA su uno dei posti disponibili, il cui servizio è valido ai fini del periodo di prova qualora non già terminato”.
Tra i punti, in subordine, che portano al conferimento del posto libero da Dsga c’è anche il possibile “conferimento di incarico ad assistenti amministrativi non di ruolo che, già nominati o chiamati in ordine di graduatoria per il conferimento di una supplenza relativa al profilo di appartenenza, dichiarino la disponibilità ad accettare l’incarico di DSGA su uno dei posti disponibili e a condizione che siano in possesso del titolo di studio previsto dalla Tabella B allegata al CCNL 2007 (laurea specialistica in giurisprudenza; in scienze politiche sociali e amministrative; in economia e commercio o titoli equipollenti); mediante conferimento di incarico a tempo determinato di DSGA ai candidati inseriti nelle graduatorie di istituto del profilo di assistente amministrativo, nel rispetto della posizione occupata dai medesimi all’interno delle stesse, che si siano dichiarati disponibili e a condizione che siano in possesso del titolo di studio previsto dalla Tabella B allegata al CCNL 20007 (laurea specialistica in giurisprudenza; in scienze politiche sociali e amministrative; in economia e commercio o titoli equipollenti)”.
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Secondo l’Anief, non si comprende perché non si è dato seguito al Ccnl, nella parte in cui prevede di ricollocare coloro che ricoprono una funzione superiore, prevedendo lo sblocco immediato dei concorsi riservati sui passaggi verticali. Non si è data la possibilità di fare accedere alle prove scritte i circa 600 assistenti amministrativi facenti funzione con più di 36 mesi di servizio svolto, né di indire per loro un concorso per soli titoli previsto dalla legge sul 30% dei posti disponibili.
Il giovane sindacato ha già affrontato la questione, inserendola all’interno del documento dei 25 punti da perseguire per salvare la scuola, consegnati qualche giorno fa al ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: Anief, a questo proposito, ha chiesto di “stabilizzazione del personale ATA, educativo, dei facenti funzioni DSGA, degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione con 24 mesi di servizio”, oltre che di “attivare i passaggi verticali per il personale ATA con concorsi riservati e per titoli ai facente funzioni e prevedere negli organici i profili as) e c) mai attivati come posti ulteriori su potenziamento”.
Anief ha anche affrontato il problema in tribunale, con tanto di notifica, impugnando il decreto interministeriale del personale Ata dell’anno scolastico in corso, nella parte in cui prevede l'accantonamento dei posti per la stabilizzazione del personale dei servizi esternalizzati (togliendo 12 mila posti aggiuntivi per collaboratori scolastici essenziali per la scuola dell'autonomia), ignora dopo 25 anni purtroppo l'esistenza e l'esigenza dei profili dei coordinatori amministrativi e tecnici nonché dei collaboratori dei servizi scolastici (altri 20 mila posti in organico).
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