Per il presidente nazionale dell’Anief che ha organizzato l'evento la scuola è già autonoma, anche se deve avere più sostegno dallo Stato e dalle Regioni per rispondere alle esigenze del territorio: si potrebbe pensare a risorse umane e finanziarie messe in campo dalle Regioni per aumentare stipendi e offerta formativa. Poi, bisogna maggiormente integrare i corsi professionalizzanti nel percorso nazionale di istruzione, riconoscendo anche la qualifica dei suoi formatori. Occorre anche aprire le porte, piuttosto che mettere dei muri, alla mobilità degli insegnanti. E sulle maestre con diploma magistrale – ha continuato Pacifico - bisogna confermarle nei ruoli, perché è stato riconosciuto loro il diritto ad insegnare e perché senza di esse gli alunni fino ad 11 anni non entrerebbero in classe. Piuttosto, il Governo pensi a introdurre l'insegnamento modulare nell'infanzia e nella primaria per recuperare anche quelle competenze perse dai bambini e garantire una più puntuale sorveglianza. Elena Donazzan: Bisogna pensare alla regionalizzazione seguendo il modello del Trentino per la programmazione degli organici; si può già da ora programmare il flusso del personale in base agli studenti che entreranno alla scuola primaria. Sul piano dell’autonomia, le regioni devono gestire i concorsi dei docenti e dirigenti con l'obbligo dei cinque anni per garantire stabilità nelle scuole del Veneto. Camilla Sgambato: Necessario verificare i costi regione per regione. La politica deve fare una seria riflessione per non creare diseguaglianze ulteriori, in particolare nelle zone svantaggiate. La scuola deve tenere unita l’Italia. La 107 ha avuto il pregio di investire notevoli risorse, ma sono stati commessi molti errori a cui, come Pd, stiamo cercando di rimediare.
La regionalizzazione nella scuola non è applicabile, sì invece ad una maggiore autonomia scolastica. Sono alcune delle risposte emerse nel corso di una tavola rotonda organizzata oggi da Anief Veneto e Verona su “Scuola e Regionalizzazione” presso il Liston 12 di Piazza Bra. All’incontro pubblico era presente l’assessore alla formazione e istruzione Regione Veneto Elena Donazzan, la responsabile Istruzione del Partito Democratico, l’on. Camilla Sgambato, e il presidente nazionale del sindacato Anief Marcello Pacifico.
Il sindacalista autonomo ha ricordato che “l'ultima volta che la Regione Lombardia ha legiferato sul reclutamento dei docenti è stata bocciata dal giudice delle leggi”. Quindi, ha puntato il dito sul problema prioritario della scuola: “Vanno affrontate con coraggio e risorse adeguate le tante problematiche, come il reclutamento, il sostegno agli alunni disabili, il precariato con numeri record, gli stipendi fortemente inadeguati e divorati dall’inflazione”.
“L’obiettivo, non dimentichiamo, è realizzare sempre – ha continuato il sindacalista a capo dell’Anief -un’istruzione ottimale, di cui possano usufruire tutti gli studenti italiani. La scuola è già da vent’anni per legge sufficientemente autonoma: deve solo avere più sostegno dallo Stato e dalle Regioni, in generale degli enti locali, per rispondere alle esigenze del territorio, a partire da quelli più svantaggiati, con alunni difficili, alloglotti, laddove vi sono alti tassi di dispersione e gli apprendimenti sono più bassi, come indicato dagli ultimi dati Invalsi, pubblicati a inizio estate”.
Pacifico ha anche rammentato che perfino dove il personale è da anni transitato nella Provincia autonoma di Trento (territorio a Statuto speciale), con la sentenza n. 242/2011, la Corte Costituzionale ha posto dei paletti stringenti su ricorso promosso proprio dall'Anief in merito alla valutazione di punteggi nel reclutamento del proprio personale docente, diversi da quelli concordati con lo Stato a livello nazionale.
Ascolta l’intervento del presidente Anief Marcello Pacifico.
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