Il testo (AC 2222) è stato assegnato all’esame congiunto della VII e della XI Commissione della Camera dei Deputati. Anief ha inoltrato la richiesta di audizione e sta lavorando alla segnalazione di diversi emendamenti che saranno illustrati a tutti i gruppi parlamentari anche in occasione dello sciopero del 12 novembre prossimo, secondo quanto già elaborato nella piattaforma sindacale. Si prevede un’ondata di ricorsi per l’alto numero di candidati esclusi, per la quale a breve, saranno aperte le pre-adesioni gratuite
I NUMERI
I primi 24 mila che ottengono il 7 alla prova computer based saranno dichiarati vincitori tra i 57.845 aventi titolo, tra i 89.434 docenti a contratto a tempo determinato censiti nell’a.s. 2017/2018, mentre chi presta servizio nelle paritarie (altri 40 mila) potrà soltanto conseguire l’abilitazione.
I posti complessivamente disponibili anche per il concorso ordinario che sarà bandito contestualmente sono 47.668 di cui 17.317 (s. media) e 20.617 (s. superiore di secondo grado) su materia curricolare e 7.269 (s. media) e 2.465 (s. superiore di secondo grado) su sostegno, secondo i dati forniti da Anief e ripresi nella relazione tecnica. A 14 euro dovrebbero ammontare i diritti di segreteria per coprire le spese per l’organizzazione della procedura selettiva. Risulterà estremamente importante per maturare il diritto a essere assunti nel più breve tempo possibile concorrere nelle regioni dove le Gae sono esaurite.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Speriamo che per una volta il governo ci ascolti e modifichi il testo pubblicato per affrontare seriamente il problema del precariato e risolvere definitivamente i nodi intorno alla procedura di infrazione NIF 4231/2014 pendente presso la Commissione europea, alle Cause presso la Corte di giustizia europea sui ricercatori universitari e i docenti di religione, e ai reclami collettivi presso il Consiglio d’Europa sui diplomati magistrali. La protesta del 12 novembre può essere l’occasione per far sentire la voce di chi lavora da anni, da precario, nella nostra scuola, nell’università, nell’afam. Noi siamo sempre pronti al dialogo ma rimaniamo fermi nel coltivare e suggerire il rispetto del diritto.”
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