Basta con le promesse non mantenute: i diritti dei lavoratori della scuola, docenti e Ata, personale Ata, educatori, ricercatori - precari e di ruolo - non possono più attendere. Lo sciopero è per l’intera giornata di martedì 12 novembre, quando durante il sit-in a Roma, davanti Montecitorio dalle 9 alle 13, e la discussione nelle Commissioni parlamentari delle due norme il giovane sindacato spiegherà le proposte emendative pensate per vincere il precariato. Scarica il volantino e la piattaforma.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, quanto fatto non risolve il problema della supplentite nella scuola, nell'università e nell'Afam. In passato, la politica è stata in grado di ascoltare le proteste della piazza: ha l’obbligo di farlo anche stavolta. Noi, siamo pronti al dialogo per spiegare a chi voterà queste norme come trasformare in emendamenti tutti i punti presenti nella piattaforma sindacale".
Anief ha deciso di chiedere ai gruppi parlamentari, nel giorno dello sciopero generale del 12 novembre, di presentare e votare alcune proposte emendative alla legge di bilancio e al decreto salva-pecari, al cui interno sono previste delle norme, in larga parte frutto dell’intesa tra governo e sindacati maggiori di inizio ottobre, che non risolvono affatto il problema della supplentite e della precarietà cronica, andando anzi ad alimentare nuovi ricorsi, con probabili risarcimenti per i lavoratori danneggiati con inevitabile danno all’erario cagionato da chi invece dovrebbe ridurre le spese inutili.
Le richieste dell’Anief
Sono diverse le richieste dell’Anief che hanno portato allo sciopero generale del comparto scuola, dove i lavoratori continuano ad essere pagati 9 mila euro l’anno in meno rispetto alla media Ue: estendere il concorso straordinario all’infanzia, primaria ed educatori, ai docenti delle paritarie e dei corsi Iefp, ai dottori di ricerca; eliminare la quota limite di posti autorizzati nella nuova graduatoria valida per le assunzioni; riconoscere il servizio prestato su posti di sostegno, ridurre a due anni il servizio valutabile e comunque valutare quello in corso. Anief ritiene indispensabile anche confermare nei ruoli chi ha superato l’anno di prova - quindi i diplomati magistrale e gli insegnanti tecnico-pratici - evitando i licenziamenti e procedendo al reintegro.
Come bisogna procedere all’aggiornamento annuale delle graduatorie di istituto, da trasformare in provinciali e aperte ai neo-laureati, stabilizzare con urgenza i collaboratori scolastici in possesso dei medesimi requisiti del personale delle cooperative, ammettere gli amministrativi facenti funzioni alle prove scritte dell’attuale concorso a Dsga e creare per loro una procedura riservata, bandire i concorsi per i profili As e C e per i passaggi professionali verticali del personale Ata, ripristinare la figura del ricercatore a tempo indeterminato, cambiare le regole per il reclutamento del personale Afam e stabilizzarlo, assumere il personale delle sezioni primavera, assistente all’autonomia e alla comunicazione.
La parola al presidente
“Un Governo obiettivo e super partes – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – dovrebbe comprendere che l’astensione dal lavoro è un sacrificio per il personale, di ruolo e precario. Avevamo anche rivolto le nostre ragioni al premier Giuseppe Conte, senza però ricevere risposte. Ecco perché ora vogliamo incontrare direttamente chi si assumerà la responsabilità di votare o modificare la norma giunta nel Palazzo, perché noi siamo sempre pronti al dialogo come nel recente incontro con il vice capo di Gabinetto, ma siamo sicuri che così come sono scritti i testi si aprirà una nuova stagione di contenzioso per far rispettare il diritto violato dei tanti esclusi che ogni giorno garantiscono il diritto dei nostri figli all'istruzione”, conclude il leader del sindacato autonomo.
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