Prosegue presso le Commissioni Cultura e Lavoro della Camera la valutazione delle 280 richieste di modifica presentate al decreto salva-precari (Atto Camera 2222) sulle “misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”, il cui approdo in Aula è previsto per la prossima settimana, il 25 novembre, con le votazioni fissate già dal giorno successivo. In base all’esame aggiornato, risultano ancora presenti diverse delle richieste, seppure per via indiretta, formulate dall’Ufficio legislativo Anief. Sebbene siano già diversi gli emendamenti considerati inammissibili, parte dei quali “per estraneità di materia”, nella giornata di ieri e di martedì 19 novembre, sono davvero molte le richieste formulate dall’Anief che sono state reputate ammissibili dai deputati delle Commissioni competenti, anche attraverso richieste di modifica analoghe o dello stesso tenore a quelle formulate dal giovane sindacato.
GLI EMENDAMENTI APPROVATI DALLE COMMISSIONI CULTURA E LAVORO
Il via libera riguarda un emendamento presentato da Gabriele Toccafondi (PD) sulla stabilizzazione di 10 mila docenti di religione cattolica, attraverso un concorso ordinario e uno straordinario, con salvaguardia di una “quota non superiore al 35 per cento dei posti del concorso” riservata proprio “al personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall'ordinario diocesano”, più l’immissione in ruolo di oltre 2 mila vincitori nella stessa disciplina dell’ultima procedura concorsuale ancora non assunti.
Tra le modifiche che giungeranno nell’Aula di Montecitorio vi è anche l’emendamento dell’on. Paolo Lattanzio (M5S) sull’eliminazione del limite relativa alla valutazione dell’anno scolastico in corso: in questo modo, giustamente, anche l’anno scolastico 2019/20 sarà utile ai candidati per raggiungere “le tre annualità di servizio” richieste per partecipare alla sessione concorsuale riservata per complessivi 24 mila posti nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
Disco verde pure per l’emendamento dell’on. Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana-Leu) che prevede l’ammissione ai ruoli e la specializzazione su sostegno per chi ha prestato servizio senza titolo: “Il servizio svolto su posto di sostegno in assenza di specializzazione – si legge nell’emendamento 1.69 approvato - è considerato valido ai fini della partecipazione alla procedura concorsuale per la classe di concorso”.
Passa all’esame della Camera anche l’emendamento 1.113. (nuova formulazione) dell’on. Stefano Lepri (PD), per “garantire il regolare svolgimento delle attività nelle scuole dell'infanzia paritarie, qualora si verifichi l'impossibilità di reperire personale docente con il prescritto titolo di abilitazione per le sostituzioni”: in pratica, si chiede “in via transitoria per l'anno scolastico 2019/2020”, di “garantire il funzionamento della scuola anche senza sostituzione” prevedendo “un supporto educativo temporaneo” e “attingendo alle graduatorie comunali degli educatori dei servizi educativi per l'infanzia in possesso di titolo idoneo a operare nei servizi per l'infanzia£. Rendendo a questo scopo utili anche “i servizi resi presso le scuole dell'infanzia paritarie”, intesi “come supporto educativo temporaneo” valevole “ai fini dell'inserimento nelle graduatorie del personale statale e per il computo dell'anzianità economica o giuridica nel caso in cui il predetto personale è destinatario di un contratto presso le istituzioni scolastiche statali”.
Passa all’esame dell’Aula pure la richiesta dell’on. Paolo Lattanzio (M5S) che intende recuperare i posti del contingente annuale delle immissioni in ruolo, quest’anno composto da quasi 30 mila cattedre su circa 57 mila complessive finanziate del Mef, dando facoltà ai “soggetti inseriti nelle graduatorie utili per l'immissione nei ruoli del personale docente o educativo” di “presentare istanza al fine dell'immissione in ruolo in territori diversi da quelli di pertinenza delle medesime graduatorie. A tal fine – si legge nell’emendamento accordato -, i predetti soggetti possono presentare istanza per i posti di una o più province di una medesima regione, per ciascuna graduatoria di provenienza”. La procedura andrebbe espletata ogni anno entro il giorno 10 settembre, quindi in corrispondenza dell’avvio delle lezioni.
Dalle Commissioni congiunte Cultura e Lavoro arriva anche l’assenso per la trasformazione delle graduatorie di istituto in provinciali e la contestuale riapertura della terza fascia d’istituto: si tratta dell’emendamento 1.049 presentato dall’on Rosa Alba Testamento (M5S), che intende in questo modo dare una risposta convincente al grande problema della supplentite, quest’anno letteralmente esploso con 205 mila contratti annuali sottoscritti, parte dei quali ancora da realizzare.
Passa, inoltre, la richiesta formulata dal relatore del testo del decreto salva-precari sull’introduzione della quota del 30% di riserva al concorso per dirigenti tecnici a tempo determinato, prevedendo anche una “deroga al possesso del titolo di studio specifico previsto dalla normativa vigente per l'accesso al profilo di direttore dei servizi generali e amministrativi”: in pratica, come richiesto più volte dall’Anief, per gli assistenti amministrativi che hanno svolto, per almeno tre annualità, il ruolo di Dsga – i cosiddetti facenti funzione - non sarà necessario avere conseguito il diploma di laurea ai fini della loro stabilizzazione nei ruoli dello Stato su posto superiore.
Via libera anche all’emendamento dei relatori del decreto che intende stabilizzare gli idonei dei concorsi, nominando “in ruolo i soggetti inclusi a pieno titolo nelle graduatorie valide per la stipula di contratti a tempo indeterminato, che siano in posizione utile per la nomina rispetto alle facoltà assunzionali non utilizzate alla conclusione delle operazioni di immissione per l'anno scolastico 2019/2020. La predetta nomina ha decorrenza giuridica dal 1° settembre 2019 e decorrenza economica dalla presa di servizio, che avviene nell'anno scolastico 2020/2021”. L’emendamento prevede anche che gli idonei individuati scelgano “la provincia e la sede di assegnazione con priorità rispetto alle ordinarie operazioni di mobilità e di immissione in ruolo da disporsi per l'anno scolastico 2020/2021”.
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