Tra ricorsi, graduatorie, posti in deroga, guarda l'inchiesta messa in onda ieri su Rai3 con le interviste al ministro Fioramonti che rimanda il problema al ministro Gualtieri e all'avvocato Miceli dell'Anief, giovane sindacato oggi rappresentativo, che ogni anno attiva la campagna #nonunoradimeno col patrocinio gratuito alle famiglie del contenzioso per l'assegnazione degli insegnanti mancanti
Un’inchiesta televisiva in prima serata – “SOStegno”, firmata da Giulia Presutti per il programma d’inchiesta Report – inchioda alle proprie responsabilità il Miur sulla gestione del sostegno nella scuola italiana. Chiamato a replicare su inefficienze e posti in deroga, il ministro Lorenzo Fioramonti ha ammesso di fatto che migliaia di alunni ricevono un sostegno inadeguato per mere ragioni di bilancio e ha chiamato in causa il collega Roberto Gualtieri, titolare del Mef, responsabile dei tagli. La trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, nel denso servizio d’apertura, ha “fotografato” la situazione del sostegno in Italia: 270mila studenti con disabilità che frequentano le scuole pubbliche, seguiti da 100mila insegnanti di sostegno, un numero insufficiente, integrato in deroga con la nomina altri 75mila supplenti, per provare garantire a tutti in extremis il diritto costituzionale allo studio, di sicuro non la continuità didattica.
LE PAROLE DEL MINISTRO
Lorenzo Fioramonti non si nasconde dietro un dito, ammettendo gli enormi problemi. “Idealmente – osserva, intervistato da Report – noi vorremmo avere posti in organico di diritto costanti per tutto il fabbisogno nazionale. Questo significa un costante investimento da parte dello Stato, quindi da pare del Ministero dell’Economia e delle Finanze. C’è un problema di risorse vere e proprie, dobbiamo stanziarne di più per avere personale regolare, a tempo pieno presso le scuole che fa questo per mestiere. Ovviamente un insegnante in deroga allo Stato costa di meno di uno di ruolo. È un servizio di qualità non sempre all’altezza. Nell’arco dei prossimi tre anni 40.000 nuovi docenti si specializzeranno, 14.000 di questi entreranno in servizio già a maggio prossimo”. Numeri comunque esigui e insoddisfacenti, una coperta corta se si pensa a quanti sono i docenti attualmente in deroga. “A finanziamenti fermi – aggiunge il ministro dell’Istruzione – anche le università hanno difficoltà a fornire i corsi di formazione per gli insegnanti di sostegno. Alla fine dell’anno tra posti in deroga, supplenze, che alla fine dobbiamo pagare, siamo costantemente in deficit. Ci conviene sicuramente stabilizzare i precari, che questo convinca necessariamente il Ministero dell’Economia e delle Finanze è più difficile…”
LA POSIZIONE DI ANIEF
Intervistato nel corso della trasmissione di Rai 3, Walter Miceli, legale del sindacato Anief, dinanzi alla platea della tv del servizio pubblico ha alzato il velo su una realtà molto diffusa, purtroppo, negli istituti scolastici italiani: “I genitori portano i propri figli disabili a scuola e non trovano l’insegnante di sostegno, a questo punto si rivolgono al Tar o al giudice ordinario, spesso addirittura invitati dallo stesso dirigente scolastico che dice loro, per avere l’insegnante di sostegno devi fare ricorso”. Le famiglie che si rivolgono alla magistratura vincono nel cento per cento dei casi e il Miur è costretto a nominare i precari. Per il giovane sindacato oggi rappresentativo è necessario subito adeguare l'organico di fatto a quello di diritto, specializzare subito altri 50 mila insegnanti e reclutare quelli specializzati dalle GaE o dalle graduatorie di istituto.
LA GIURISPRUDENZA
La situazione è drammatica e si ripercuote inevitabilmente sull’anello debole della catena scolastica, gli studenti che necessitano del sostegno e spesso non sanno nemmeno cosa sia l’inclusione. Eppure c’è più di una sentenza che non lascia spazio agli equivoci. Ad esempio la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25101, ha spiegato che non è possibile fare modifiche quando il piano individualizzato dello studente disabile è stato stabilito, cancellare tutte o parte delle ore settimanali previste dalla programmazione educativa è, semplicemente, un atto illegittimo. Inoltre la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 80/2010, ha dichiarato inammissibile fissare un limite numerico ai docenti di sostegno. Come se non bastassero questi due pronunciamenti, anche le Sezioni Unite della Cassazione, con sentenza n. 25011 del 2014, hanno già definitivamente chiarito come “il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti dei disabili, per il conseguimento di quella pari dignità sociale che consente il pieno sviluppo e l’inclusione della persona umana con disabilità”. E pure la pubblicazione della sentenza di quest’anno del Tar Sicilia, la 140/19, che impone di rivedere la consistenza dell’organico di sostegno, non ha avuto effetti.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE PACIFICO
“Anief – garantisce Marcello Pacifico, leader del sindacato – non intende abbassare la guardia in quella che è prima di tutto una battaglia di civiltà. La mancata copertura delle cattedre di sostegno ha radici profonde e nasce dalle scelte sbagliate del legislatore, a cominciare dall’approvazione nel 2013 della Legge n. 128, che cristallizza gli organici ai numeri del 2006, senza tener conto del crescente numero delle iscrizioni. Bisogna voltare pagina e dare risposte alle famiglie, che si aspettano un intervento urgente. Non ci rassegniamo a una scuola che non tiene in considerazione le necessità di tutti i suoi alunni. Bisogna garantire docenti specializzati e di ruolo ai nostri studenti. Bisogna assolutamente rispettare le esigenze certificate dal Pei, assegnando posti in deroga ogni volta che la scuola lo richieda senza ricorrere ai tribunali. Negli anni, rimanendo al fianco di famiglie e docenti che si sono rivolti a noi, il nostro sindacato ha maturato competenza ed esperienza sull’argomento. Siamo, pertanto, sempre disponibili a incontrare il ministro Fioramonti per confrontarci e trovare soluzioni”.
#NONUNORADIMENO
Con l’avvio del nuovo anno, anche per venire incontro alle diverse famiglie costrette a ritirare da scuola i figli per protesta, il sindacato ha confermato l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’, attraverso la quale si intendono far rispettare le ore di sostegno assegnate, fornendo alle famiglie le istanze di accesso agli atti da chiedere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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