Si parla tanto di contrasto delle classi pollaio, anche con il supporto delle ultime norme approvate col decreto Milleproroghe. A tutt’oggi, però, non ci sono disposizioni che riducono il numero di alunni per classe: il ministero dell’Istruzione, infatti, si appresta a chiedere alle scuole di allestire nuove prime classi con gli stessi parametri dell’anno passato: fino a 29 alunni nella scuola dell’infanzia, 27 allievi alla primaria e 30 alle medie. Potrebbero fare eccezione le superiori, per le quali è stato approvato un emendamento che introduce il “tetto” di 23 studenti: solo che potrà riguardare un ristretto numero di casi.
Anief torna a ribadire che per la formazione delle classi occorre superare la logica delle soglie numeriche minime e massime: “Approfittando anche del calo demografico – spiega il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico -, mai come in questo momento occorre puntare alla formazione di organici differenziati, da determinare in funzione delle esigenze del territorio, della dislocazione delle sedi scolastiche, della rete di collegamento delle istituzioni, a partire da quelle collocate nelle piccole isole o nelle comunità montane, dell’ubicazione in località a rischio, ad alto tasso di dispersione scolastica e migratorio, oltre che in zone economicamente depresse”.
Dopo le iscrizioni dei nuovi alunni, è già tempo di formazione delle classi. Delle attese novità, con la riduzione del numero di alunni, però, non vi è sinora traccia. Lo scrive la rivista Orizzonte Scuola, ricordando che in assenza di nuove norme e in “attesa dell’annuale circolare recante istruzioni operative per la costituzione dell’organico di diritto a.s. 2020/21”, rimangono sempre in vigore le disposizioni sul “numero minimo e massimo di alunni delle classi prime di tutti i gradi di istruzione e delle sezioni di scuola dell’infanzia, e i criteri per la formazione delle pluriclassi nella scuola primaria e secondaria di primo grado”.
L’ECCEZIONE
Solo per la secondaria di secondo grado, le scuole, ricorda la rivista, sono “in attesa dell’attuazione di quanto previsto dal decreto Milleproroghe in merito alle stop alle classi pollaio. Pertanto, la riduzione del numero di alunni – non oltre 23 e in caso di presenza di alunni disabili certificati non più di 20 - dovrebbe essere oggetto di modifica già dal 2020/21”. Per il resto, rimarranno in vigore i vecchi parametri numerici, con le prime classi dell’infanzia formate anche da 29 alunni nella scuola dell’infanzia, 27 alla primaria e 30 alle medie.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
Secondo il giovane sindacato, in Italia continuano a essere presenti circa 20 mila classi con almeno 30 allievi: in media, ogni istituto scolastico autonomo detiene tre classi con un alto numeri di frequentanti, con inevitabili ricadute negative sul diritto allo studio e sul rispetto dei parametri della sicurezza a scuola. Un risultato che si deve all’innalzamento dei parametri della formazioni delle classi imposti dall’art. 64 della Legge Gelmini 133/08. Anief ha proposto in più occasioni di abbattere quelle soglie: l’ultima volta, di recente, con un emendamento alla Legge di Bilancio 2020, chiedendo di riallineare il rapporto alunni-docenti, con riflessi in tal modo positivi su “didattica e sull’apprendimento degli alunni”, anche per assicurare “agli studenti ambienti idonei allo svolgimento delle attività, laboratori e aree comuni di condivisione”. Il tutto si sarebbe fatto riproponendo esattamente “quanto previsto nel disegno di legge AC n. 877 del luglio 2018”, a firma dell’on. Azzolina con le relative coperture finanziarie previste dallo stesso ddl.
IL PIANO DEL GOVERNO
Un emendamento simile a quello dell’Anief, sempre al decreto Milleproroghe, voluto dal M5S, è stato alla fine approvato; il problema è che per realizzarlo sono stati stanziati appena 55 milioni di euro in tre anni e coinvolgerà solo la scuola secondaria di secondo grado: saranno circa 800 le classi “pollaio” dove si interverrà, con lo sdoppiamento e il numero di iscritti non superiore a 22-23 alunni, ridotti a 20 in presenza di allievi con grave disabilità certificata. Un provvedimento che rientra in questa logica è anche quello governativo del Piano per il Sud, presentato nei giorni scorsi a Gioia Tauro, con il quale si vogliono realizzare delle precise azioni sulle scuole del Meridione, finalizzate, si legge, “a favorire l’apertura delle scuole in orario pomeridiano nelle regioni del Mezzogiorno”, attraverso la maggiorazione del tempo scuola e degli organici, prevedendo quindi un surplus di insegnanti, anche per porre finalmente un freno reale agli abbandoni scolastici e al fenomeno dei Neet. Un piano che in presenza di un elevato numero di alunni per classe è, per forza di cose, sarebbe naturalmente destinato a naufragare sul nascere.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “come ha anche detto pochi giorni fa il sottosegretario del ministero dell’Istruzione Peppe De Cristofaro, per l’Italia la denatalità è un’occasione d’oro per riuscire finalmente a cancellare le classi pollaio: in una classe da 30 e più alunni, del resto, come si può realisticamente pensare di elevare le competenze e contrastare con decisione il tasso di dispersione? Ogni anno, ormai è una costante, si iscrivono oltre 50 mila alunni in meno: questo, non deve significare meno classi e meno docenti, ma classi più piccole, maggiorazione del tempo scuola e delle compresenze del corpo docente”, conclude il sindacalista autonomo.
I NUMERI MASSIMI DI ALUNNI PER CLASSE
Classi con alunni disabili
Come previsto dal DPR n. 81/2009, tra le poche eccezioni per ridurre il numero di alunni figurano le classi iniziali delle scuole di tutti i gradi di istruzione e le sezioni della scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità: queste sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni, purché il progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie adottate dai docenti della classe, dall’insegnante di sostegno, o da altro personale operante nella scuola.
Scuola dell’infanzia
Le sezioni di scuola dell’infanzia dello Stato sono invece formate con un numero di bambini non inferiore a 18 e non superiore a 26. In caso di iscrizioni in eccedenza, laddove non sia possibile ridistribuire i bambini tra scuole viciniori, leggiamo sempre nel DPR 81/09, le stesse (iscrizioni) sono ripartite tra le diverse sezioni della stessa scuola. In quest’ultimo caso, le sezioni non possono essere costituite da più di 29 unità, sempre escluse le sezioni che accolgono bambini disabili.
Scuola primaria
Le classi di scuola primaria sono costituite con un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, elevabile fino a 27 qualora residuino resti. Le pluriclassi – costituite ad esempio da alunni di una classe prima e di una seconda - sono composte da non meno di 8 e non più di 18 alunni. Nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche possono essere costituite classi, per ciascun anno di corso, con un numero non inferiore a 10 alunni.
Scuola secondaria di primo grado
Le classi prime delle scuole secondarie di I grado sono formate con non meno di 18 e non più di 27 alunni, elevabili fino a 28 allievi in caso vi siano eventuali resti. Nel caso in cui le iscrizioni non superino i 30 alunni, si forma una sola classe prima. Nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, possono essere costituite classi, per ciascun anno di corso, con un numero di alunni comunque non inferiore a 10 alunni; inoltre, possono essere costituite classi con alunni iscritti ad anni di corso diversi (pluriclassi) e che non possono superare i 18 alunni.
Scuola secondaria di secondo grado
Le classi del primo anno di corso degli istituti e scuole di istruzione secondaria di II grado, sono costituite con non meno di 27 allievi. In caso di resti, questi sono distribuiti tra le classi dello stesso istituto, qualora non sia possibile trasferire in istituti viciniori dello stesso ordine e tipo le domande eccedenti: in tal caso, non si deve superare il numero di 30 studenti per classe. Anche qualora le iscrizioni non superano le 30 unità, si costituisce una sola classe. Le classi prime di diverso indirizzo o specializzazione, funzionanti con un solo corso, debbono essere formate con un numero di alunni di norma non inferiore a 25.
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