Governo e ministero dell’Istruzione esaltano la pubblicazione dei testi che in giornata verranno pubblicati e che avviano le procedure ordinarie e riservate, confermando il no tassativo al concorso per titoli chiesto all’unisono da sindacati e da molti partiti, anche della maggioranza. Ma chi governa la scuola sa che in questo modo a settembre un docente su quattro rimarrà precario e il “balletto” delle supplenze e delle Mad esploderà a dismisura? Per Anief diventa sempre più necessario estendere il reclutamento a tutto l'organico di diritto utilizzato per il funzionamento delle scuole su posti vacanti e al personale inserito nelle graduatorie di istituto provinciali, come aveva chiesto il M5S nella scorsa legislatura. In politica si può cambiare idea, certamente, ma è sbagliato farne una battaglia ideologica. “Persino gli esami di maturità si stanno svolgendo in maniera diversa - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief -: per uscire da questa impasse serve a questo punto un piano specifico ripartendo dalle misure accordate le scorso dicembre”.
Dopo un’attesa infinita, stasera arrivano in Gazzetta ufficiale i bandi per i concorsi dei docenti per le assunzioni nella scuola pubblica: due ordinari, uno per il primo e uno per il secondo ciclo, più una selezione riservata ai prof di medie e superiori, con prova computer based. I concorsi in via di pubblicazione serviranno a coprire circa 62 mila posti vacanti, hanno specificato dal ministero dell'Istruzione, che nel corso della riunione di maggioranza di ieri fa sapere di avere “fornito tutte le informazioni tecniche richieste dai parlamentari a sostegno delle procedure i cui bandi sono previsti in Gazzetta per oggi. Si tratta di procedure concorsuali - rendono noto le fonti - che rispettano la piena attuazione del decreto legge sulla scuola votato a dicembre in Parlamento”.
LA NOTA DEL MINISTERO
“Sono concorsi attesi dal personale precario, ma – continua la nota ministeriale - anche da tanti laureati che aspirano alla docenza. Le stesse fonti smentiscono poi che il Ministero abbia variato i bandi a seguito del passaggio in Consiglio superiore dell'Istruzione. E spiegano, infine, che cambiare ora le procedure concorsuali significa, di fatto, determinarne lo slittamento e non poter garantire nessuna assunzione a settembre”.
Anief ritiene, invece, che solo un concorso per titoli avrebbe garantito la copertura dei 200 mila posti vacanti destinati a supplenza annuale, tra l’altro con tempi ridotti, compatibili con l’emergenza epidemiologica che stiamo vivendo e che rende molto difficoltose le prove concorsuali in presenza, tanto da avere già costretto il Governo ad ordinarne l’inibizione per almeno due mesi. Tale procedura, tra l’altro, rispetterebbe finalmente il diritto comunitario che impone ai paesi membri l’attuazione di procedure anti-precariato proprio con l’assorbimento automatico sulle cattedre libere dei supplenti storici.
IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF
“Insistere sui concorsi ordinari e riservati – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – non può essere la risposta ad una situazione emergenziale che stiamo vivendo nella scuola e nel paese: come si affronterà il problema a settembre, quando il record delle cattedre vacanti si riverserà nelle segreterie dei nostri 8.200 istituti scolastici? Al Governo sanno che moltissimi dei posti liberi potranno essere assegnati solo con i contratti di supplenza, anche due o tre sulla stessa cattedra sottoscritti in altrettanti mesi, e facendo ricorso alle casuali Mad, le richieste di messa e disposizione che non premiano di certo il merito?”.
“Chi governa la scuola – continua Pacifico - ha chiaro che i concorsi - ancora più lenti, macchinosi e discriminanti del solito – termineranno se va bene nel 2021? Si sa che i ricorsi per le esclusioni illegittime fioccheranno come non mai, a partire dalla procedura riservata della scuola secondaria? È bene che a queste domande si risponda ora, magari guardando a cosa accade a Trento e a Bolzano, dove i concorsi per titoli si fanno senza alcuna preclusione ideologica. E se proprio si vorrà pubblicarli, almeno si modifichino i bandi così come ha chiesto Anief”.
Gli emendamenti Anief al testo del Decreto Legge n. 22 presentati alla VII commissione di Palazzo Madama, con richiesta esplicita di avviare il concorso per titoli rivolto a docenti e a tutto il personale scolastico che ha svolto almeno 24 mesi di servizio da precario.
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