In base alle nuove inspiegabili disposizioni temporali previste dalla Legge n. 41 il 6 giugno 2020, sono decine di migliaia gli insegnanti che si vedranno accogliere la domanda di assegnazione provvisoria o di utilizzazione annuale solo entro il 20 settembre, quindi a scuola abbondantemente iniziata: questi docenti il 1° settembre dovranno comunque prendere servizio nella sede di servizio di appartenenza, dove prenderanno parte al Collegio dei docenti, verranno assegnati ai Consigli di classe, potranno essere nominati per svolgere delle funzioni extra e anche far parte dello staff del dirigente. Conosceranno quindi i loro alunni, con i quali svolgeranno i primi giorni di lezione. Una settimana dopo, però, potrebbero ricevere la notizia del trasferimento annuale su un’altra sede, abbandonando le classi assegnate, i progetti avviati, i colleghi con cui avevano fatto progetti e preso accordi. Soprattutto, i loro alunni si ritroveranno senza il loro insegnante. Con il nuovo che arriverà chissà quando. “Invece di fossilizzarsi sulla data d’inizio delle lezioni, non converrebbe risolvere prima questi problemi incresciosi che vanno a ledere diritto allo studio e continuità didattica?”, chiede Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
L'avvio delle lezioni del nuovo anno scolastico potrebbe essere per tutti gli alunni fissato al 14 settembre: l’intenzione è stata espressa dal ministero dell’Istruzione, il quale ha anche precisato che "il Decreto Scuola, recentemente convertito in legge, stabilisce che dal primo di settembre le scuole potranno riaprire per le attività legate al recupero degli apprendimenti. Per quanto riguarda invece l'inizio ufficiale delle lezioni, come già specificato nella giornata di ieri, la decisione - prosegue il ministero dell'Istruzione - dovrà essere presa insieme alle Regioni, a cui sarà proposta la data di lunedì 14 settembre, con l'obiettivo di tornare alla piena normalità scolastica il prima possibile".
Fermo restando che quella del ministero dell’Istruzione di iniziare l’anno scolastico 2020/21 il prossimo 14 settembre va intesa come una mera proposta, poiché la competenza rimane a esclusivo appannaggio delle Regioni, l’Anief comprende i motivi della richiesta ma nel contempo chiede all’amministrazione scolastica di assolvere a delle operazioni ineludibili: la prima è quella di procedere alle assunzioni in ruolo, entro la data limite del 10 settembre, prevedendo l’individuazione dei candidati da assumere anche utilizzando le graduatorie d’istituto presto trasformate in provinciali.
Per il rientro in classe vanno quindi predisposte delle classi con una quantità di alunni non superiore alle 15 unità, assicurando un tempo-scuola non inferiore a quello previsto dai piani di studio dei vari cicli scolastici, prevedendo un incremento pari a non meno di 160 mila docenti e 40 mila Ata, proprio per fare fronte alla perdurante emergenza Covid. Come vanno necessariamente anticipate ai primissimi giorni di settembre le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni del personale, il cui termine ultimo è attualmente fissato, senza una spiegazione logica, per il prossimo 20 settembre, quindi una settimana dopo l’avvio delle lezioni.
A prevederlo è il decreto-legge 8 aprile 2020 – n. 22, convertito nella Legge n. 41 il 6 giugno 2020, che, tra le altre cose, afferma lo slittamento dei termini di chiusura delle operazioni di utilizzazione ed assegnazione provvisoria, fino al 20 settembre 2020. “Tutto questo è inaccettabile poiché costringerà migliaia di docenti a presentarsi nella vecchia sede, non si sa per quanto tempo, con il rischio concreto di essere, dopo qualche settimana, trasferiti a centinaia o migliaia di chilometri” hanno commentato Ella Bucalo e Paola Frassinetti rispettivamente responsabile scuola del dipartimento di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Cultura della Camera.
“Il già complicatissimo rientro sui banchi di scuola – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – rischia concretamente di essere ulteriormente compromesso da certe decisioni cervellotiche dell’amministrazione scolastica: praticamente, le operazioni di mobilità territoriale che riguardano decine e decine di migliaia di docenti, si realizzeranno quasi un mese dopo le canoniche date limite. Stando così le cose, a settembre si rischia sempre più di riprendere le lezioni in una situazione caotica e sempre più difficile, se non impossibile, da affrontare”.
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