Bisogna rivedere le norme che regolano le nuove graduatorie provinciali per gestire i contratti a tempo determinato. Lo chiede Marcello Pacifico, presidente del sindacato rappresentativo Anief. Come riportato oggi dalla rivista Orizzonte Scuola e in un video esplicativo, il sindacalista sostiene che la bozza prodotta dall’amministrazione scolastica “non contempla quello che prevede la legge: abbiamo fatto una cinquantina di osservazione ed altre 30 solo sui titoli. Quel testo va contro la Legge 159 del 2019. In quella legge c’è scritto che in occasione del rinnovo delle graduatorie d’istituto potevano essere inseriti gli esclusi. E non è stato fatto. Come non si comprende perché si cambiano i titoli, si danno 20 giorni di tempo per produrli, mentre quelli vecchi non valgono più”. Il sindacalista avverte: se dovesse essere confermato quel regolamento composto da “più di 20 pagine, con le tabelle di valutazione dei titoli completamente cambiate rispetto alle attuali, senza dare il tempo e la possibilità di conseguire i nuovi, non potremo fare altro che impugnarlo. Non stiamo a Wall Street, dove le azioni salgono e scendono dalla mattina alla sera. Un’ordinanza non può superare una regola di natura regolamentare primaria”.
Contengono delle gravi incongruenze le nuove Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) di prima e seconda fascia, da utilizzare per le supplenze al 31 agosto o 30 giugno nelle scuole della provincia scelta, e le graduatorie di istituto di prima, seconda e terza fascia, in cui si potranno scegliere fino a venti scuole per ogni classe di concorso. A denunciarlo, a partire dalla poco ponderata “rivoluzione” nella tabella dei titoli, è il leader dell’Anief Marcello Pacifico.
UN’ORDINANZA NON SUPERA LA NORMA PRIMARIA
“Ci vuole certezza di diritto – dice Pacifico -, non si possono cambiare le cose dalla mattina alla sera, nulla faceva trapelare che sarebbero cambiati i titoli noti da 13 anni – ha detto il sindacalista autonomo -. Un’ordinanza non può superare una regola di natura regolamentare primaria. Senza considerare il principio di affidamento. E poi, perché coloro che non hanno i 24 Cfu non possono avere una supplenza annuale o al 30 giugno con le GpS? Perché un Itp, che fino al 2024/25 non deve acquisire i crediti formativi universitari, deve rimanere fuori? Perché un diplomato magistrale deve essere buttato fuori dalla scuola italiana?”.
COSA BISOGNAVA FARE
“Va bene introdurre le graduatorie provinciali, lo abbiamo sempre detto, ma – dice ancora il sindacalista - per come sono disciplinate non servono. Le nuove Graduatorie provinciali dovevano essere di tre fasce e non di due: dovevano essere speculari alle Graduatorie di istituto, dovevano consentire l’inserimento di nuovi aggiornamenti nelle graduatorie di istituto anche senza i 24 Cfu, dovevano garantire le finestre semestrali, dovevano lasciare la tabella di valutazione dei titoli e al limite migliorarla ma non toglierne. Quando si partecipa ad un tavolo informativo, che non è un tavolo contrattuale, Anief suggerisce cosa fare. Ma se non ci ascoltano, noi è chiaro che faremo ricorso. Questo significa rispettare un principio di affidamento. Speriamo che le osservazioni portino cambiamenti”.
LA FRETTA CATTIVA CONSIGLIERA
“Speriamo – continua Pacifico - che queste osservazioni portino a dei cambiamenti. Sappiamo che c’è fretta”, che però è anche cattiva consigliera. Perché “per fare in modo che le graduatorie siano pronte per il primo settembre, proprio la fretta porterà al più grande contenzioso che non aveva mai interessato le graduatorie di istituto. Bisogna rispettare i precari. Se la norma è scritta male, noi andremo in tribunale. Certo, speriamo di non andarci. Poi c’è una richiesta in più: queste graduatorie, così come vorremmo che fossero formulate, devono essere utilizzate per i ruoli, altrimenti a settembre avremo 85 mila cattedre vacanti. Queste 24 pagine così composte porteranno ad un contenzioso altissimo, perché parliamo di 250 mila precari. Speriamo che prevalga il buon senso”, conclude il presidente Anief.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO
Anief, che ha espresso soddisfazione per l’introduzione delle nuove Graduatorie provinciali per le supplenze, ha comunicato che se si vuole garantire la continuità didattica ed evitare l’abuso nella reiterazione dei contratti a termine in violazione della normativa comunitaria occorre realizzare un regolamento equo e che non danneggi alcun precario. Il sindacato, a questo proposito, ha consegnato una ‘memoria’ sotto forma di osservazioni sui singoli articoli della bozza.
Il sindacato reputa importante, nello specifico, anche introdurre una deroga al possesso dei 24 CFU per gli ITP non inseriti nelle graduatorie d’istituto, ma anche consentire l’inserimento dei diplomati magistrale in ruolo con riserva in attesa di sentenza definitiva. Come consentire lo spostamento di provincia della prima fascia GI, la possibilità di utilizzare servizi di sostegno anche su gradi diversi per l’accesso alla seconda fascia della GPS.
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