Sono già entrati in fibrillazione tanti precari, ma anche il personale già di ruolo, interessati alla procedura concorsuale per 32 mila posti, a fronte di circa 64mila domande presentate, che prenderà il via giovedì 22 ottobre per concludersi lunedì 16 novembre, come confermato ieri dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel question time alla Camera. In molti si chiedono quali sono le modalità e le richieste per chiedere i permessi alla propria amministrazione, al fine di partecipare a tale procedura, come anche ad altri concorsi (come i due prossimi i due attesi concorso ordinari) oppure a degli esami. A questo proposito, è bene ricordare che il CCNL Scuola 2007 (sul punto ancora vigente) prevede 8 giorni (per anno scolastico) di permessi retribuiti per la partecipazione a concorsi ed esami del personale a tempo indeterminato (art. 15, comma 1). Stesso numero di giorni anche per il personale precario, ma senza diritto alla retribuzione (art. 19, comma 7, primo periodo). Va evidenziato che nel limite degli 8 giorni vanno computati anche gli eventuali giorni di viaggio necessari per l’espletamento del concorso o dell’esame.
Oltre ai permessi retribuiti, coloro che sono in servizio nella scuola e devono partecipare a concorsi ed esami hanno a disposizione una serie di alternative possibili:
- 3 giorni di permessi retribuiti per motivi personali (da autocertificare) per il personale a tempo indeterminato (art. 15, comma 2, primo periodo), che diventano 6 ma non retribuiti per il personale precario (art. 19, comma 7, secondo periodo).
- ferie (massimo 6 giorni durante le attività didattiche) da richiedere però solo previa individuazione da parte del docente di uno o più sostituti in servizio nella stessa sede, senza quindi che vi siano oneri a carico dell’amministrazione (art. 13, comma 9). La deroga alla necessità di trovare un sostituto è prevista solo nel caso il docente abbia già fruito di tutti i giorni di permesso per motivi personali o familiari e chieda di fruire dei 6 giorni di ferie per gli stessi motivi (art. 15, comma 2, secondo periodo). La sopra indicata disciplina delle ferie si applica sia al personale docente di ruolo che a quello precario.
“ANIEF reputa intollerabile che ancora oggi sussista nel contratto collettivo nazionale di lavoro del settore Scuola una simile disparità di trattamento tra personale di ruolo e personale precario in tema di permessi – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -: non solo perché evidentemente discriminatorio ma anche perché privo di ogni logica: si concedono permessi retribuiti a chi è già in ruolo e il concorso può anche permettersi di non farlo e permessi non retribuiti a chi non è in ruolo e il concorso deve farlo. Il prossimo rinnovo del CCNL, cui anche ANIEF potrà finalmente partecipare, dovrà segnare un cambio di passo nella parificazione dei diritti tra personale in ruolo e a tempo determinato”, conclude il sindacalista autonomo.
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