A ottobre partiranno i concorsi rivolti ai docenti precari: il primo sarà quello straordinario per docenti con tre anni di servizio, poi sarà la volta del test preselettivo per i due ordinari riguardanti la primaria e ancora medie e superiori. Il primo, che inizialmente doveva assegnare 24 mila cattedre, poi diventate 32.000 e sul quale si è venuto a creare un lungo braccio di ferro tra i partiti politici, anche di maggioranza, alla fine si svolgerà con dei quesiti non più a risposta chiusa ma aperta e anche una verifica di inglese: sarà aperto a tutti coloro che, a vario titolo, hanno svolto almeno tre anni di servizio con il titolo di studio appropriato.
Secondo Marcello Pacifico "non possiamo dimenticare l’alto numero di precari che svolgono questo lavoro da anni, non di rado decenni, e che continuano a non avere sbocchi in vista della stabilizzazione. Molti di loro tenteranno anche di nuovo di mettersi in discussione partecipando alle procedure selettive già bandite dal ministero dell’Istruzione e che dal prossimo autunno diventeranno operative. A partire dalla prima, per la quale hanno presentato domanda in numero doppio rispetto ai posti messi a bando. Il nostro studio legale ha studiato il caso e ritiene che vi siano tutti i presupposti per l’inserimento di tutti gli idonei nelle graduatorie finali utili per il ruolo, quindi non soltanto per i primi 32 mila vincitori come invece prevede il regolamento approvato”. Dopo avere impugnato l’immotivata esclusione di tanti aspiranti docenti, Anief a breve fornirà la preadesione al ricorso per far collocare nella graduatoria di merito tutti coloro che hanno superato le prove e quindi sono risultati idonei all’insegnamento nella loro classe di concorso.
Tempo un mese e, dopo il rientro in sicurezza nelle classi e il lockdown archiviato, l’attenzione si dovrebbe cominciare a spostare su altri aspetti altrettanti centrali per il bene della scuola e dei sui alunni. Ad iniziare dai tre concorsi attraverso i quali verranno assunti quasi 80 mila nuovi insegnanti. Lo dice Orizzonte Scuola, facendo il punto della situazione su come il Covid abbia rallentato ulteriormente il già macchinoso reclutamento del personale insegnante della scuola pubblica italiana: “ad oggi – scrive la rivista specializzata - c’è la conferma dello svolgimento a partire dal mese di ottobre dei concorsi indetti ad aprile. Il primo a svolgersi sarà quello straordinario per il ruolo”.
IL CONCORSO STRAORDINARIO PER LA SECONDARIA
Le domande di partecipazione sono state 64.000 per 32.000 posti, suddivisi per regioni, ma bisogna sottolineare che tutti i docenti che supereranno la prova scritta con almeno 7/10 potranno conseguire l’abilitazione. Di questi 32.000 posti circa 22.000 sono già stati accantonati per l’anno scolastico 2020/21. I docenti che si collocheranno in questi posti avranno la retrodatazione giuridica del ruolo al 1° settembre 2020.
La prova scritta del concorso rivolto ai docenti dalla scuola secondaria di primo e secondo grado si svolgerà nell’anno scolastico 2020/21, presumibilmente ad ottobre. Le nomine in ruolo avverranno quindi a partire dall’anno scolastico 2021/22 anche oltre i tre anni inizialmente individuati, fino allo scorrimento totale delle graduatorie che si andranno a determinare.
CONCORSO ORDINARIO PRIMARIA E SECONDARIA
Altrettanto attesi – continua la rivista online - sono i concorsi ordinari, sia della scuola d’infanzia e primaria, sia della stessa secondaria. La prima prova, presumibilmente sarà quella preselettiva, in ragione dell’elevato numero di domande presentato. Non ci sono ancora indicazioni più precise in proposito. La prova preselettiva infatti si svolgerà qualora a livello regionale e per ciascuna distinta procedura il numero dei candidati sarà superiore a quattro volte il numero dei posti messi a concorso e, comunque, non inferiore a 250.
La domanda è, in realtà, una autocertificazione. “I candidati – si legge nel bando - sono ammessi al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione dichiarati nella domanda. In caso di carenza degli stessi, l’USR responsabile della procedura dispone l’esclusione immediata dei candidati, in qualsiasi momento della procedura concorsuale”. Pertanto, la domanda è accettata con riserva fino a quando l’Ufficio scolastico regionale della regione scelta dal candidato non effettuerà i controlli di rito.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
Anief ricorda che la scuola ha estremo bisogno che si portino a termine sia le assunzioni da graduatorie, anche d’Istituto e ora provinciali, sia da concorsi. La decisione di stoppare i primi e rimandare continuamente i secondo è la causa principale che ha prodotto il record, che si toccherà nelle prossime settimane, di assegnazione di 250 mila posti con supplenza annuale: è una triste realtà che vale per i docenti, ma anche per il personale Ata e pure per i Dsga, visto che abbiamo quasi mille amministrativi utilizzati da due decenni nel ruolo superiore, i cosiddetti ‘facenti funzione’, a cui si continua a negare il concorso straordinario.
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