Marcello Pacifico (Anief): Il personale va tutelato con il riconoscimento del rischio biologico, indennità specifiche, nuove regole per mobilità e pensionamenti, chiare disposizioni per lavoratori agile. Come sindacato siamo pronti a parlarne al tavolo per il rinnovo del contratto. La scuola è già precaria, basta più supplenti, devono essere stabilizzati senza aspettare i nuovi concorsi. Potrebbero essere 450 euro gli aumenti mensili.
Sono almeno 1120 gli istituti scolastici in cui si è verificato almeno un caso di positività al Covid19. E 99 sono quelli “in cui tra i banchi è scoppiato un focolaio, con almeno due casi collegati tra loro”. Le scuole superiori sono le più colpite (il 31,8%), seguite dall’Infanzia (23,9%), dalla primaria (21%) e dalla secondaria di primo grado (20,5%). I dati numerici sono tratti da una mappa dei contagi nelle scuole, la piattaforma elaborata da due universitari, Lorenzo Ruffino e Vittorio Nicoletta, che hanno messo a punto un database che si aggiorna in tempo reale.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene che a queste condizioni “è chiaro che la frequenza continuativa di un luogo pubblico, con un alto numero di individui presenti ogni giorno, mette a maggiore rischio la salute. Ad iniziare dagli over 60 e dai lavoratori potenzialmente fragili. A rendere il quadro potenzialmente più critico vi è l’insorgenza maggiorata, rispetto ad altre professioni - manuali, di concetto o intellettuali - di burnout, confermata dalla maggiore vulnerabilità psico-fisica di chi insegna ed in generale di chi opera a scuola. Ed ecco perché l’Anief è tornata a chiedere per questi lavoratori la possibilità di operare da casa, senza quindi esporsi al rischio contagio, oltre che pensionamenti anticipati e senza penalizzazione alcuna per chi ne fruisce”.
Cresce il rischio contagio. Secondo i dati contenuti sino ad oggi dal database dei due universitari, in continuo aggiornamento, sono 1.056 le scuole (in tutta Italia ci sono 8mila istituti) dove finora si è registrato almeno un caso di positività al Coronavirus: in 780 casi gli istituti sono rimasti aperti, con classi di alunni e docenti in quarantena, mentre in 169 casi non si è riusciti a ricostruire i fatti. Dalla mappa, inoltre, emerge che i casi positivi nel 77,8% dei casi sono studenti, nell’10,6% docenti. Una parte non citata riguarda comunque anche il personale Ata, come è accaduto in almeno una scuola di Roma. A livello regionale, in cima per istituti colpiti c’è la Lombardia (222), seguita da Veneto (169), Toscana (113) e Emilia Romagna (109).
Il presidente Anief Marcello Pacifico ritiene che “la situazione dei casi di positività a scuola è destinata a peggiorare: quando arriveranno i test rapidi si scopriranno tanti casi di asintomatici. E anche i rischi per la salute si amplificano. Dunque, occorre assegnare, per tale impegno degli insegnanti e del personale Ata, una indennità di 10 euro al giorno di rischio biologico e lavoro gravoso, non molto diversa da quella assegnata a medici e infermieri. È ora di legiferare su un ambito che il Covid19 ha reso ancora più concreto: a partire dai lavoratori fragili deve essere prevista una finestra di uscita dal lavoro che non può essere superiore ai 61-62 anni. E anche considerare tutti i lavori svolti a scuola come gravosi, così da fare accedere il personale tutto alle uscite anticipate, senza vedersi ridurre sensibilmente l’assegno di quiescenza”.
Solo pochi giorni fa, il sindacato Anief ha scritto alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: l’obiettivo della lettera è stato quello di chiedere un incontro politico per affrontare una serie di temi, come il precariato, i licenziamenti dei diplomati magistrale, la considerazione del diploma tecnico pratico per accedere all’insegnamento. Ma anche aprire il tavolo sul lavoro agile, sul rinnovo contrattuale e sui trasferimenti, che deve essere garantito dal punto di vista contrattuale nella scuola. Se fosse riconosciuta un'indennità di rischio di dieci euro giornalieri, sarebbero 300 euro gli aumenti mensili cui aggiungere cento euro già stanziati nella scorsa legge di bilancio e altri 50 euro che potrebbero essere aggiunti nella prossima nota di aggiornamento del DEF, per un totale di 450 euro di aumenti mensili. Anief è pronta a parlare di questi temi nei tavoli per il nuovo CCNL 2019/2021 dove bisogna eliminare i vincoli ai trasferimenti, garantire la parità di trattamento tra personale di ruolo e precario che deve poter esser assunto a tempo indeterminato da graduatorie per titoli.
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