Continua l’opera di ampliamento delle dotazioni informatiche in dotazione negli istituti scolastici. E ve ne è davvero bisogno: perché dall’ultima rilevazione sui fabbisogni delle scuole, conclusa il 1° settembre scorso, risulta che le scuole necessitano ancora di 283.461 personal competer; inoltre non dispongono di connettività alla rete internet per circa 330 mila studenti che ne sono ancora privi. La risposta del Governo arriva, in piena seconda ondata epidemiologica, a seguito dell’introduzione, con l’ultimo Dpcm anti-Covid firmato dal premier Giuseppe Conte, dell’imposizione della didattica a distanza nelle scuole superiori per almeno i tre quarti delle attività: una decisione, resa necessaria dal rischio contagi, che riporta indietro gli studenti delle superiori di alcuni mesi, con tutte le problematiche che la DaD comporta. A iniziare proprio dalla mancanza di device e dalla possibilità di connettersi online.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si tratta di “un’operazione indispensabile per garantire il diritto allo studio delle fasce di allievi appartenenti a famiglie con maggiori difficoltà, ad iniziare da quelle di tipo economico: la didattica a distanza non deve ampliare quel digital divide che già purtroppo caratterizza importanti fette dei nostri discenti. Il Governo, a questo punto, attraverso il ministero dell’Istruzione, destini al più presto i fondi stanziati alle scuole, iniziando da quelle più in difficoltà e frequentate da studenti a rischio provenienti da territori arretrati, con alti tassi di abbandoni, anche superiori al 40 per cento, e di allievi stranieri, che in alcune classi di particolari province superano la metà degli iscritti.
Ci sono anche delle risorse per la scuola nel decreto “Ristori” approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri, finalizzato a compensare le misure inserite nell’ultimo Dpcm emanato per contrastare il diffondersi del contagio da Covid-19: è stato infatti destinato un fondo specifico che prevede il supporto al ricorso alla Didattica digitale integrata per almeno il 75% delle attività per la scuola secondaria di II grado fino al prossimo 24 novembre.
Quello che è derivato da tale volontà del Governo è che il Fondo istituito con l’art. 1 comma 62 della legge n. 195 del 13 luglio 2015 viene incrementato di 85 milioni per l’anno 2020. Le risorse, scrive la stampa specializzata, sono destinate per l’acquisto di dispositivi e strumenti digitali per la fruizione delle attività di didattica digitale integrata da concedere in comodato d’uso per gli studenti meno abbienti.
Tra le altre disposizioni previste dal decreto “Ristori” vi sono contributi a fondo perduto per le imprese colpite dall’attuale seconda ondata di contagi di coronavirus e altra cassa integrazione per i lavoratori. Poi vi sono, ristori a fondo perduto per quasi 460 mila aziende, sei settimane ancora di cassa integrazione, fondi specifici per alcuni settori e risorse per le forze dell’ordine e per due milioni di tamponi. Complessivamente, il decreto, ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, vale “5,4 miliardi sull’indebitamento netto e 6,2 sul saldo netto da finanziare”.
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