Continua lo stop al concorso straordinario a seguito della seconda ondata di Covid19 nella quale siamo ancora coinvolti: la procedura concorsuale, avviata lo scorso 22 ottobre con le prove uniche alle quali hanno partecipato quasi il 70 per cento dei 64 mila candidati, non terminerà quindi entro il 2020. In base a quanto si legge nella bozza del Dpcm Natale, fino al 15 gennaio prossimo permane sospeso lo svolgimento delle prove stesse come di tutte le verifiche “preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni”. Faranno eccezione i “concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile”. Per quanto riguarda le prove già svolte, il governo continua a dare la “possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”. Lo stop previsto dal Dpcm riguarda anche ai concorsi ordinari, per la scuola dell’infanzia, primaria e ancora secondaria, che quindi slitteranno ulteriormente. Anief ricorda che con una proposta di emendamento al disegno di Legge di Bilancio 2021 intende far partecipare tutti i candidati alla graduatoria finale, eliminando la procedura selettiva in modo da garantire l’assunzione di tutti i 60 mila precari con 36 mesi di servizio partecipanti.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “posticipare tutte le prove concorsuali al 2021 significa mettere a repentaglio l’individuazione di circa 80 mila nuovi insegnanti che sarebbero dovuti scaturire dalle verifiche straordinarie e ordinare delle competenze di oltre 700 mila candidati. A questo punto è evidente che si rischia fortemente di ritrovarci il prossimo anno scolastico, quindi dal 1° settembre 2021, con altre 50-60 mila cattedre scoperte, per via dei pensionamenti in arrivo, oltre le 250 mila già assegnate quest’anno. Sarebbe una prospettiva dalle conseguenze immaginabili in un comparto dove già oggi si supera il 20% di organico (nel sostegno il 40%) assegnato a supplenza e una quantità di mancata assegnazione delle immissioni in ruolo che supera il 70%. Ribadiamo quindi le nostre richieste: approfittare della pausa per trasformare subito il concorso straordinario della secondaria, aperto a chi ha svolto almeno tre anni di supplenze, in un percorso non selettivo per soli titoli, con tali graduatorie utili per le immissioni in ruolo a GaE esaurite”.
A causa dell’emergenza epidemiologica occorrerà attendere il 2021 e forse andare anche oltre il mese di gennaio per assistere alla ripresa del concorso straordinario per docenti della scuola secondaria con 32 mila posti da assegnare.
IL TESTO IN APPROVAZIONE
La rivista Orizzonte Scuola anticipa cosa dice il testo: “Sospeso lo svolgimento delle prove, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile, ferma restando l’osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020 e degli ulteriori aggiornamenti”. Mentre le prove del concorso già svolte saranno corrette con collegamenti online: “Resta ferma la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”.
LE RICHIESTE DELL’ANIEF
Assieme alle assunzioni direttamente dalle attuali graduatorie vigenti, facendo valere le norme europee contro la reiterazione dei contratti a termine, il sindacato Anief chiede di riattivare il doppio canale di reclutamento, collocare nelle GaE i docenti precari che hanno svolto 36 mesi di supplenze, assumere direttamente da graduatoria d’istituto, avviare un percorso riservato specifico per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria, degli insegnanti di religione cattolica, degli educatori.
LA LINEA DEL PRESIDENTE
“È un concetto – dice Marcello Pacifico, leader dell’Anief - che, in applicazione alle direttive UE – come anche a quanto espresso dalla Cassazione italiana e dalla Corte Costituzionale, oltre che dalla stessa Corte di Giustizia europea - contro l’abuso del precariato, deve passare anche per il personale Ata, come pure nell’Università, nell’Afam e negli Enti di Ricerca. In caso contrario, sarà la Commissione europea a decidere il da farsi non appena si pronuncerà sulla procedura d’infrazione attualmente in corso su questo tema”, conclude Pacifico.
PER APPROFONDIMENTI:
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