"È passato un anno da quando i legali dell'Anief hanno vinto una storica sentenza in Cassazione che ha riconosciuto il diritto di ricostruzione integrale di carriera: da quel momento chiunque abbia presentato ricorso presso i tribunali del Lavoro ha avuto riconosciuto un diritto che, attualmente, il contratto siglato dagli altri sindacati firmatari purtroppo non riconosce”. A ricordarlo, assieme alle tante sentenze emesse dal giudice negli ultimi dodici mesi, tutte favorevoli ai lavoratori ricorrenti, è stato il presidente Anief Marcello Pacifico nel corso di una intervista rilasciata all’agenzia Teleborsa.
La battaglia in tribunale sta producendo i risultati sperati. Anche per la ricostruzione integrale del precariato, che ad oggi rimane tale solo per il primo quadriennio di supplenze. Grazie alla doppia sentenza ‘madre’ del 2019, Anief ha quindi ottenuto, spiega il suo presidente nazionale, “il diritto alla ricostruzione integrale di tutta la carriera pregressa con contratti a tempo determinato da ottenere subito. E senza quindi dovere aspettare il primo gradone stipendiale dei 9 anni di servizio", anche perché dal 2011 lo ‘scatto’ precedente, che fino ad allora si applicava in automatico al terzo anno di anzianità, è stato di fatto svenduto dalle altre organizzazioni sindacali in cambio di assunzioni e turn over che dovevano comunque rappresentare un diritto sacrosanto e non una concessione del Governo.
"Il tribunale – prosegue Pacifico – ha, invece, riconosciuto tutto il servizio pre-ruolo e non solo i primi 4 anni come prevede l'attuale contratto che Anief ha denunciato come ingiusto". Per questo “noi lo abbiamo impugnato e dopo avere vinto in tribunale stiamo cercando in tutti i modi di convincere anche gli altri sindacati, quando si rinnoverà il contratto, ad eliminare questa norma” iniqua e quindi inappropriata. Secondo il presidente Anief la norma è infatti "ingiusta anche perché va viene disapplicata la norma di legge poiché in contrasto” anche “con il diritto comunitario".
L’AZIONE DELL’ANIEF IN PARLAMENTO
Nel frattempo, in attesa che il legislatore sistemi le cose, il lavoratore della scuola che vuole vedersi riconoscere tale diritto è necessario “ricorrere in tribunale, perché non è giusto essere discriminati solo perché” si è lavorato nella scuola con “un contratto a termine e non a tempo indeterminato. Abbiamo anche fatto presentare “dai gruppi parlamentari due specifici emendamenti alla Legge di Bilancio 2021” su cui ha detto sì il CdM ed ora alle battute finali per il via libera definitivo, “e stiamo aspettando che vengano approvati. La battaglia sindacale dell'Anief avviene su tutti i livelli e speriamo che finalmente chi è precario non sia più penalizzato, perchè – conclude Pacifico - lo Stato ha abusato dei contratti a termine".
COSA FARE PER VEDERSI RICONOSCERE IL DIRITTO
Per ottenere l'immediata valutazione per intero di tutto il periodo pre-ruolo - oggi illegittimamente valutato per intero solo fino a 4 anni, con la parte eccedente valutata per soli due terzi ai fini giuridici ed economici e il restante terzo ai soli fini economici – Anief conferma che ad oggi non vi è altra strada se non quella del ricorso al giudice: in via preliminare, il sindacato è pronto a offrire la sua consulenza anche legale così da valutare se ottenere la restituzione degli aumenti non percepiti e aumentare da subito la busta paga.
NIENTE PIÙ PRESCRIZIONE DOPO 10 ANNI DAL RUOLO
A questo proposito, il sindacato ricorda che per vedersi riconosciuta la ricostruzione di carriera è caduto di recente il tabù dei 10 anni dall’immissione in ruolo per fare domanda: sempre la Cassazione ha definitivamente cancellato la prescrizione prevista dall’amministrazione scolastica: con un’ordinanza (la 2232/2020, pubblicata lo scorso 30 gennaio), la Suprema Corte ha infatti riscritto nei fatti le norme sui termini della richiesta di valutazione del servizio svolto, includendolo a pieno nel piano di ricostruzione della propria carriera professionale.
LE SENTENZE ‘MADRI’
Anief ricorda che con le sentenze depositate a fine novembre 2019 la Suprema Corte ha pienamente accolto la tesi propugnata dall’Anief in merito alla necessità di riconoscere integralmente il servizio scolastico svolto ogniqualvolta la fictio della equiparazione ad anno pieno dei servizi superiori ai 180 gg. (contemplata dall’art. 489 del TU. n. 297/94) non sia sufficiente a compensare la perdita derivante dal mancato computo del servizio effettivamente svolto ed eccedente i primi quattro anni.
La Cassazione, decidendo i ricorsi patrocinati dagli avvocati dell’Anief Nicola Zampieri e Walter Miceli, ha infatti rimarcato come l’interpretazione della Sentenza Motter fornita dall’avvocatura dello Stato non sia attendibile in quanto da una lettura complessiva della sentenza emerge che la CGUE – contrariamente da quanto affermato dal MIUR – ha ritenuto irrilevanti le diverse modalità di assunzione o la natura determinata del rapporto di impiego e ha quindi demandato ai Giudici nazionali di accertare in concreto, caso per caso, se il personale precario abbia beneficiato di ulteriori vantaggi nella ricostruzione di carriera, sufficienti a giustificare la disparità di trattamento rispetto al personale di ruolo, dovendo in caso contrario disapplicare il cit. art. 485.
LE FASCE STIPENDIALI
Anief, infine, ricorda che le fasce stipendiali, legate agli anni di servizio svolti, in particolare per quelle degli insegnanti assunti prima del 01/09/2011, sono collocate tra 0 e 2 anni, poi 3-8, 9-14, 15-20, 21-27, 28-34, 35 e oltre. Il passaggio da una fascia all’altra prevede, in media, circa 80-100 euro mensili di aumento. A seguito di accordi intrapresi con gli altri sindacati, per tutti i docenti assunti dopo il 01/09/2011 le fasce stipendiali si sono ridotte, con la sparizione del primo “gradone”, diventando 0-8 anni, 9-14, 15-20, 21-27, 28-34, 35 e oltre.
Tutti gli interessati a chiedere la ricostruzione integrale di carriera possono contattare la sede Anief più vicina.
PER APPROFONDIMENTI:
Legge di Bilancio, i sindacati firmatari di contratto vanno a Canossa