È giunto in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.3 del 05-01-2021) il nuovo Decreto Legge incentrato sulle disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, frutto dell’accordo raggiunto nell’ultimo Consiglio dei Ministri per permettere un più regolare rientro degli alunni nelle loro scuole. Le disposizioni, che hanno effetto da stamane, all’articolo prevedono che “dal giorno 11 gennaio 2021 al 16 gennaio 2021 le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, garantendo almeno al 50 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica, è svolta con didattica a distanza”.
Ricapitolando, quindi, le scuole secondarie di secondo grado rientrano in aula dall’11 al 16 gennaio per almeno il 50% della popolazione studentesca. Dal 7 al 9 gennaio le attività didattiche si svolgono a distanza. Dalla scuola dell’Infanzia al primo ciclo il ritorno in classe si attuerà da domani 7 gennaio. Le scuole collocate nelle zone rosse, invece, praticheranno la didattica a distanza dalle classi di seconda media alla quinta superiore. Nel frattempo, “le Regioni stanno decidendo in ordine sparso le date di rientro e le modalità”, ricorda oggi Orizzonte Scuola.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Continuiamo a pensare che sul ritorno a scuola serva la massima cautela, perché il Covid non è affatto superato. Sarebbe sicuramente meglio allungare i tempi della didattica a distanza alle superiori fino al 17 gennaio, con rientro quindi lunedì 18. Si andrebbe così a creare un periodo ‘cuscinetto’ che servirebbe a fare quello screening che epidemiologi indicano come basilare per non allargare i contagi. Occorre un’indagine sulla diffusione del virus tra gli studenti e tra il personale come si era deciso quest’estate, quando i casi accertati di contagio erano il 3% di quelli registrati oggi. Sarebbe anche opportuno rendere prioritaria la vaccinazione volontaria di docenti, educatori e Ata. Inoltre, bisognerebbe incrementare le autonomie scolastiche, quindi su sedi, classi e organici del personale, in base alle esigenze del territorio e non di calcoli teorici. Ma anche non utilizzare più posti in deroga sul sostegno, elevare il rapporto studenti-personale e sbloccare i trasferimenti facendo cadere vincoli insensati. E fa bene la ministra Lucia Azzolna a dire che la scuola viene prima della politica".
Diventa formale il proseguimento della didattica a distanza per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: “Nelle regioni in cui si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020, nonché su tutto il territorio nazionale nei giorni 7, 8 e 9 gennaio 2021, l’attività didattica delle istituzioni scolastiche di cui al presente comma si svolge a distanza per il 100 per cento della popolazione studentesca delle istituzioni scolastiche di cui al presente comma”, si legge nel Decreto Legge n. 1 (Raccolta 2021), pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale.
Sempre il comma 4 del DL prevede che “per le istituzioni scolastiche diverse da quelle di cui al comma 1 resta fermo, dal 7 al 16 gennaio 2021, quanto previsto dal Dpcm del 3 dicembre 2020. Per lo stesso periodo resta fermo altresì, per ogni istituzione scolastica, incluse quelle di cui al comma 1, quanto previsto dallo stesso decreto in ordine alla possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
“Riteniamo che non ci siano le condizioni per riprendere l’attività scolastica tra pochi giorni - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché bisogna intervenire con maggiore incisività nel coordinare le forze produttive, gli enti locali, le scuole autonome e le parti sociali, anche per meglio definire il potenziamento dei trasporti e coinvolgendo possibilmente pure taxi e n.c.c.: come si fa a rimodulare pesantemente l’orario settimanale delle lezioni, con uscite anche alle 18 o a introdurre i doppi turni senza sentire il parere e coinvolgere chi è parte in causa? Rimaniamo convinti, assieme a diversi scienziati, del fatto che bisogna introdurre i tamponi obbligatori per tutti coloro che frequentano le scuole: una procedura che si attuerebbe nei prossimi 10 giorni, durante i quali si andrà anche a riprogrammare, istituto per istituto, la riapertura in condizioni di maggiore sicurezza”.
IL TESTO completo del D.L. 5 gennaio 2021, n. 1 pubblicato in Gazzetta Ufficiale
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