Dal Governo arriva il testo ufficiale del nuovo Dpcm, che sarà in vigore fino al 5 marzo: per le scuole le novità sono nel fatto che gli studenti delle superiori dal 18 gennaio potranno frequentare tra il 50% e il 75% in presenza e che riprenderanno i concorsi. Secondo quanto riporta la stampa, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo decreto della presidenza del Consiglio con le restrizioni anti contagio da Covid-19 che saranno in vigore da domani al 5 marzo.
Marcello Pacifico (Anief): “La didattica in presenza è l’espressione migliore per formare i giovani, ma in queste condizioni di ancora alti contagi occorre adottare nello stesso tempo la massima cautela. Non ci risulta, inoltre, che in tutte le scuole siano state predisposte le modalità sanitarie per la prevenzione e il tracciamento. E nemmeno che i docenti e tutto il personale siano stati messi nella lista delle priorità per le vaccinazioni: nella scuola abbiamo oltre 300mila lavoratori over 55 che vanno necessariamente tutelati. Rimaniamo inoltre convinti che è indispensabile realizzare uno screening. Come anche agire sulle autonomie scolastiche, quindi su sedi, classi e organici del personale, tenendo conto dei dati reali territoriali e non quelli ipotetici”.
Nel nuovo Dpcm non c’è alcun passo indietro da parte del Governo, con il rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5 e l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì: con Rt 1 o con un livello di rischio ‘alto’ si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso.
Le scuole superiori, invece, dovranno garantire la didattica in presenza almeno dal 50% e fino al 75% dal prossimo 18 gennaio. Ogni regione continuerà a poter adottare ordinanze più restrittive. L’Italia sarà divisa in tre zone: Lombardia, Sicilia e Bolzano da domenica in area rossa. Passano in area arancione le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto.
Anief ritiene che il ritorno nelle classi debba essere previsto solo se vi siano dati certi che confortino in modo adeguato sul fronte della sicurezza. In caso contrario, il giovane sindacato ricorda che a fine 2020 è stato sottoscritto un contratto integrativo a quello nazionale, specifico per la didattica a distanza, che permette di avere comunque regole chiare e definite. In parallelo, però, occorre dare la massima priorità alla vaccinazione: oltre all’ambiente sanitario, quello della scuola è l’unico luogo in cui si concentrano circa nove milioni di persone”.
Il testo ufficiale con tutte le misure. In vigore fino al 5 marzo [PDF]
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