C’è anche il mancato rinnovo dei contratti per oltre 10 milioni di lavoratori nel Rapporto sul mercato del lavoro e contrattazione collettiva 2020 presentato in questi giorni dal Cnel. Il rapporto si sofferma su una condizione che nell’ultimo periodo ha prodotto un aumento significativo della povertà e delle disuguaglianze, anche tra nord e sud Italia. Nel Rapporto sono messi in luce i riflessi dell’impatto della pandemia Covid-19 sul lavoro e sulle imprese, con un forte incremento del lavoro digitale e l’interdipendenza tra lavoro, salute e contesto ambientale. Di contro, continua a emergere “l’inadeguatezza del sistema scolastico e formativo nella formazione delle competenze”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sostiene che “i lavoratori a tempo determinato non possono essere abbandonati. Si proceda con ‘ristori’ straordinari per salvarli. Anche nella scuola, dove i 70 mila docenti-Ata Covid vanno confermati anche dopo il 30 giugno 2021 e inseriti in organico di diritto. Allo stesso tempo, è il momento di procedere con il rinnovo contrattuale: i tempi sono maturi. Si proceda, perché non è possibile continuare a dare a fine mese al personale pubblico, a partire da quello della scuola, dei compensi ancora diversi punti sotto il costo della vita. Una volta centrato questo obiettivo, si proceda, alla parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, pure per la ricostruzione di carriera e la mobilità, mettendosi alle spalle quei vincoli che oggi sopprimono il diritto alla famiglia. Sarà questo uno dei punti centrali sui quali ci batteremo nel 2021 quando verremo convocati all’Aran”.
Fanno riflettere i dati che emergono dal rapporto CNEL sul mercato del lavoro nel 2020, giunto alla XXI edizione, articolato in 18 capitoli, che affronta i principali temi e i fenomeni sull’occupazione suddivisi nelle sezioni Lavori, Politiche del lavoro e Relazioni industriali: l’occupazione giovanile è tra le più colpite con due milioni di Neet, per i quali continuiamo a detenere il record. Preoccupa tantissimo l’inoccupazione femminile, che ormai riguarda quasi una donna su due. È emblematico che a più di 10 milioni di lavoratori, il 77,5% del totale, non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato.
Il sindacato continua a sostenere che una adeguata valorizzazione dei lavoratori, a partire da quelli pubblici, comporta necessariamente un accrescimento del PIL e un miglioramento dei servizi. Un dipendente che diventa disoccupato è un fallimento dello Stato. Nella scuola, dove dobbiamo trovare le risorse per trattenere i 70 mila docenti-Ata Covid, il ritardo del rinnovo del contratto, scaduto da 25 mesi, è ormai diventato uno delle priorità da affrontare. Prima dell’introduzione di una vera e propria carriera dei docenti, prevista dal capitolo istruzione del Recovery Plan appena approvato dal Consiglio dei Ministri, considerando che dall’Unione europea sarebbero in arrivo, per Istruzione e ricerca, oltre 28 miliardi per l’istruzione, di cui 16,72 per ‘Potenziamento delle competenze e diritto allo studio’ e 11,77 per il punto ‘Dalla ricerca all’impresa’.
Poiché i temi del Recovery Plan si riscontrino pure nel punto 5 dell’Atto di indirizzo politico-istituzionale anno 2021, tramite il quale il ministro dell’Istruzione si impegna ad “incentivare i processi di reclutamento, formazione e valorizzazione del personale scolastico”, oggi il sindacato ribadisce la sua posizione: servono nuove regole contrattuali, con incrementi stipendiali adeguati al lavoro che si svolge e ai compensi degli altri Paesi moderni, quindi paria ad almeno 250 euro al mese. A quel punto si potrebbe sì investire sulle possibilità di sviluppare una carriera, anche per il personale Ata.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “dobbiamo salvare i lavoratori Covid e operare il prima possibile con l’Aran per raggiungere un accordo. Una volta allineati gli stipendi a quelli dei colleghi europei, diventerebbe importante anche andare incontro a chi lavora in condizioni di difficoltà e in territori dove è più difficoltoso sviluppare lo stesso livello di apprendimento. Ben venga una modalità di gratifica per dipendenti della scuola cha a inizio o fine carriera sono più motivati nei territori più difficili”.
PER APPROFONDIMENTI:
Emergenza sostegno: pochi specializzati, 100 mila supplenze e tante ore ancora negate
LEGGE DI BILANCIO – Stipendi, Anief chiede il salario minimo adeguato all’inflazione
RECOVERY FUND – I 10 miliardi alla Scuola possono non bastare